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MARINOPOLI

Post n°1232 pubblicato il 14 Giugno 2016 da kiwai

 

Vi avevo promesso un post sulla "affittopoli" romana ... o meglio sulla credibilità della ristrutturazione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma "rispolverato" dalla Raggi... anche questo post "giaceva" tra le bozze ... l'ho solo aggiornato.

Come nel "fantastico" programma della Raggi, anche l’esordio del Sindaco alla nutella fu una storica frase, accompagnata da presuntuoso plastico in plexiglass trasparente del Campidoglio:

“Roma Capitale si impegna a diventare finalmente una ‘casa di vetro’ per i cittadini e gli operatori” 

Peccato che quasi subito il Campidoglio in plexiglass abbia perso tutta la sua “trasparenza”… coperto dalla valanga di m…. della gestione Marino e di Mafia Capitale.

E proprio nel filone "trasparenza" si inserisce la problematica della "ristrutturazione del patrimonio immobiliare del Comune" e relativo censimento ....

Ricordate l’Equo canone ?

Nella mia lunga esperienza di architetto non mi sono fatto mancare neanche il “piacere” di concorrere a qualche “bando comunale” … e così nel lontano 1979, da poco laureato, mi sono ritrovato a vincere, con i colleghi di studio, il bando per il "censimento" degli immobili comunali, per l'applicazione dell'equo canone ....

Come direte voi .. censimento?

Si, il Comune di Roma già nel lontano 1979 NON SAPEVA chi abitasse negli immobili di sua proprietà.

O meglio SAPEVA PERFETTAMENTE che la stragrande maggioranza degli occupanti non era regolarmente assegnataria e pagava affitti ridicoli, oltre ad essere largamente morosa.

Vi risparmio la tragica aneddotica di quella esperienza … mi limito a dire che NON E’ CAMBIATO NIENTE.

Vi basti sapere che per affittare uffici e appartamenti destinati alle carenze abitative, nonché per gestire il patrimonio immobiliare comunale, il Campidoglio ha speso nel 2014 la bellezza di 138,9 milioni di euro, incassando 27,1 milioni di canoni ...

una media di 52 euro al mese,  per i 43.053 beni immobili di proprietà comunale affittati a privati.

Perdita secca, 111,8 milioni l'anno.

Quaranta euro per ogni cittadino, neonati e vegliardi compresi. 

Inevitabile quando nella lista dei beni comunali in concessione ci sono:

due distributori di benzina in via Egidio Galbani (58 euro al mese) e via di Vigna Murata (164 euro al mese),
uno store di piazzale della Radio (543 euro al mese),

un supermarket di prodotti etnici in via Giolitti (0,22 euro al mese ),

un ristorante in via Appia Antica (258 euro al mese ),

un bar in via dei Campi sportivi (25 euro al mese),

uno stabilimento balneare a Ostia (7 euro al mese),

un ristorante con centro equestre nella pineta di Castel Fusano (4 euro al mese),

un vivaio in via di Decima (22 euro al mese).

E l’80% degli inquilini NON PAGA. 

Di fronte a questa “brillante situazione” l'allegro chirurgo si inventò di svendere oltre 750 immobili per raggranellare circa 300 milioni di euro …

Peccato che quegli immobili, che ad oggi rendono al Campidoglio appena 1,8 milioni di euro l'anno, se affittati a prezzi di mercato, frutterebbero quasi 27 milioni di euro, ossia quindici volte di più. 

Non basta … tra gli immobili da svendere (col 30% di sconto), il “trasparente” sindaco aveva omesso di inserire le centinaia di sedi di partito e di associazioni amiche tra le quali brillano:

la sede di SEL in via Aldo Balma, affittata a 142,55 euro al mese;

la sede di Trastevere di Rifondazione Comunista "occupata senza titolo";

la sede del Pd di via dei Giubbonari, scomparsa “magicamente” dalla lista …

e, guarda caso, la sede di Imagine, la onlus fondata proprio da Ignazio Marino nel 2005, che per un appartamento in via dei Volsci 10, nel quartiere San Lorenzo sborsa appena 162 euro.

Il tutto accompagnato dalla solita bufala:

«Questa amministrazione, dopo anni di negligenze, ha già approvato una delibera di giunta per l’aggiornamento dei canoni».

Naturalmente LETTERA MORTA ...
era accaduto lo stesso alla giunta Alemanno: una revisione degli affitti varata nel settembre 2009 (la n.12588) e una delibera «per il recupero delle morosità degli utilizzatori di immobili comunali» datata dicembre 2010: entrambe cadute nel vuoto.

 

Qualcuno crede che la Raggi faccia di meglio ???

 

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

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