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LE PERLE DELLA BOLDRINI

Post n°1167 pubblicato il 13 Settembre 2013 da kiwai
 

 


 

Ne ha infilate una dopo l’altra … le “perle” della Boldrini ormai non si contano più.
 

La terzomondista borghese, aveva subito manifestato i suoi sbalzi umorali … col suo ossessivo e continuo cambio di look alternando tetri tailleur a vistosi decolleté, vesti arcobaleno a cupe tenute esistenzialiste, ma quando aveva scoperto che nel web circolava la sua “santa effige .. nature” aveva levato assordanti squittii contro le “intollerabili licenze” del digitale e scatenato la repressione poliziesca.
 

Nostra Signora dei Clandestini, con la voce esasperata di chi ha la ricetta per un mondo migliore ma è inchiodata in questa valle di lacrime dai trogloditi che non la pensano come lei, ha tentato da subito di educarci:
 

all’uso corretto della lingua italiana.. spiegandoci che i “clandestini” (coloro che entrano senza permesso nel nostro Paese) si chiamano “migranti”..
 

e alla nuova geografia … raccontandoci che l’Italia è una piattaforma galleggiante allungata nel Mediterraneo per servire da attracco ai barconi degli scafisti .. 

 

Indifferente ai diritti della stragrande maggioranza degli italiani, (meno soprusi, meno privilegi, meno tasse, più libertà, più merito, più giustizia e analoghe banalità) alla Boldrini premono solo quelli delle minoranze .. e così è andata al Gay Pride di Palermo a caldeggiare matrimoni, adozioni, fecondazioni e altri diritti del Duemila … mentre del diritto al lavoro degli operai Fiat, che non aderiscono alla Fiom, non gliene frega niente. 

 

Poi è passata alle regolette sul “costume”:
 

Secondo lei, la decisione della Rai di non trasmettere il concorso di Miss Italia è: “una scelta moderna e civile e spero che le ragazze italiane possano andare in tv per farsi apprezzare e non solo per sfilare con un numero, perché hanno “tanti altri talenti”. Solo il 2% delle donne in tv esprime un parere e parla. Il resto è muto, spesso svestito e non può esprimere un’opinione ”.

 

Se ne deduce che sfilare in un concorso di bellezza lede la dignità della donna .. mentre sfilare ai Gay Pride è manifestazione di “superiorità morale”.

 

Ma Lady Montecitorio si è autoeletta protettrice della dignità della donna, scagliandosi con talebana fierezza a censurare manifesti e spot pubblicitari in cui “si mercifica il corpo femminile usato come richiamo sessuale di facile presa.” … 

 

Certo sulla massa dei “normali” (sia detto con il massimo aristocratico disprezzo) il “richiamo” non si può negare.. ma non possiamo essere tutti come il suo mentore, il Comunista Appeso all’Orecchino, che certo a simili richiami è insensibile …

 

Tuttavia l’equazione della Nostra (sigh!) Talebana mi sembra quantomeno ardita:  

“Serve porre dei limiti all’uso del corpo della donna nella comunicazione. Basta all’oggettivazione dei corpi delle donne perchè passa il messaggio che con un oggetto puoi farci quello che vuoi. Dall’oggettivazione alla violenza sulle donne il passo è breve”.
 

L’unico “passo breve” che vedo io, è quello tra queste “teorie di presunta civiltà” e una dittatura moralista.
 

Ma ecco i pennivendoli fiancheggiatori scatenarsi nella bufala mediatica dell’emergenza “femminicidio”… tanto bufala e tanto emergenza da rendere “improcrastinabile” la “convocazione straordinaria”, in pieno agosto, della Camera per “incardinare” il relativo risibile “provvedimento”.


La Presidente della Camera insomma si qualifica perfettamente come l’erede di tutto il vetero-moralismo staliniano, in cui, non deve sembrare strano, rientrano perfettamente anche le “famiglie” omosessuali, con tanto di burocratica ipocrisia del “genitore1” e del “genitore2”… 

ma invece di pontificare stronzate, potrebbe adottare un po’ di “austerità proletaria” e fare qualche taglio alle spese della Camera … anziché spendere 4 milioni di euro per il restyling del sito e cambiare la SUA carta intestata !!! 

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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