LA VOCE DI KAYFA

Come al solito, anche questa mattina mi sono alzato prima dell'alba, per prepararmi ad andare a correre. Ho messo la macchinetta del caffé sul fuoco e, nell'attesa che il caffé fosse pronto, ho acceso il portatile per dare uno sguardo alla posta elettronica e a eventuali commenti sul mio blog. Non sono un gran consumatore di caffé, tuttavia il dover assimilare liquidi prima della corsa, in modo da avere un ricambio energetico mentre corro, ha fatto sì che, nel tempo, la tazzina di caffé di notte sostituisse il bicchiere d'acqua semplice, diventando un vero e proprio rituale con cui iniziare la giornata.
Il caffé mi piace amaro, non per una questione di dieta, (grazie a Dio non ho di questi problemi essendo un appassionato sportivo PRATICANTE!), ma perché penso che per gustarne l'aroma originale non bisogna "alterarlo" con lo zucchero. Ogni cosa ha un suo gusto naturale e, se la si vuole assaporare davvero, bisogna avere il coraggio e la forza di assaggiarla così com'è, diversamente meglio lasciar perdere. La stessa cosa accade con le persone, (sia uomini, sia donne).
Quando incontriamo per la prima volta una persona e ne restiamo positivamente colpiti, ciò che di lei ci impressiona di primo acchito, inutile negarlo, è l'apparenza, (come si veste, come parla, come sorride, come odora...). Se il giudizio che ne deriva è positivo, siamo ben disposti a proseguire nel rapporto, coltivando un'amicizia, o magari un'amore. Purtroppo, (o sarebbe il caso di dire meno male?...),  il tempo è un giudice inesorabile, prima o dopo smaschera l'apparenza mostrando la realtà, che spesso è diversa da come sembrava. Quando ciò accade, è come se il mondo intero ci crollasse addosso. Scoprire che colui o colei che tanto ci aveva ammaliato è in realtà diverso/a da come appariva ci ferisce profondamente per due motivi: 1) perché ci sentiamo traditi, presi per cosiddetti fondelli; 2)perché riteniamo noi stessi incapaci di giudicare le persone. Se sul primo motivo siamo pronti a sorvolare, consapevoli che il mondo va avanti così, e che, forse, tante volte anche noi, per far colpo su chi ci interessava, abbiamo marcato in maniera positiva la nostra apparenza in modo da "incantare" il nostro interlocutore; sul secondo punto non transigiamo perché riguarda noi stessi! Penso che sentirci incapaci di giudicare le persone, nonostante per chiunque, non solo per noi, ciò sia davvero difficile, per non dire impossibile, ci fa stare male! Credo che renderci conto d'essere vittime delle apparenze, malgrado non perdiamo l'occasione di ripetere agli altri e a noi stessi che "L'APPARENZA INGANNA" , ci fa sentire ridicoli, dei veri idioti!
Parlando da uomo, come quasi tutti gli uomini, (non voglio generalizzare perché so che qualcuno sarebbe pronto a contraddirmi...), quel che mi affascina in una donna all'atto che la vedo per la prima volta è sicuramente l'aspetto, il modo di vestire, di presentarsi, di sorridire. Se nel suo modo d'apparire, sia fisico che intellettuale, traspare evidente femminilità associata a sottile intelligenza e ironia, difficilmente non ne resto ammaliato. Quando ciò avviene, credo di poter tranquillamente affermare, senza correre il rischio di sembrare presuntuoso, divento tra gli uomini più vulnerabili del pianeta! In quell'attimo, per colei che mi ha stregato sono disposto a tutto, pur di conquistarla! Purtroppo tante volte sono rimasto "cociuto", (bruciato) dall'apparenza, nel senso che, nel tempo, frequentandola, la maliarda si è rivelata totalmente diversa da come originariamente mi si era mostrata! Se fisicamente, anche senza trucco e orpelli, l'aspetto restava fascinoso, caratterialmente venivano fuori situazioni che mai ti saresti sognato le appartenessero tanto da giungere a maledire il giorno che l'hai incontrata. Dopo "diverse" SCOTTATURE di questo genere, grazie al caffé amaro, per quanto mi è possibile, cerco di giudicare le persone, soprattutto le donne, non solo dall'aspetto. Sicuramente una bella donna, o comunque una donna ben curata è aria per l'animo di un uomo, specialmente se uno vuole concedersi un'avventura. Tuttavia, a mio modo di vedere, finanche l'avventura non è fatta solo di travolgente passione, ma per essere un'avventura indimenticabile c'è bisogno che alla passione si associ la condivisione intellettuale in modo che, quando il trasporto sarà sopito, e ognuno se andrà per la propria strada, resterà il piacevole ricordo di un indimenticabile momento di piacere in cui non c'è stato solo un coinvolgimento sensuale, ma totale, di anima, mente e corpo.
In una persona, uomo o donna che sia, prediligo una punta di sincera asprezza a una "vangata" di mistificata  dolcezza!
E tutto questo, vi sembrerà strano, l'ho meditato sorbendo il caffé amaro!