LA VOCE DI KAYFA

Ieri mattina, impossibilitato ad accedere nel mio blog, presumo causa problemi tecnici inerenti al provider, fui costretto ad aggiornare il post direttamente dall’ufficio, limitandomi ad uno striminzito messaggio d’auguri, privo di fotografia, dovendomi cautelare dalla presenza dei colleghi, dalla probabile, improvvisa apparizione del capoufficio, nonché costretto a lavorare su di un pc antelucano che non supporta le immagini fotografiche, un'offesa... Ammetto di aver sofferto un tantino per ciò in quanto mi sarebbe molto piaciuto esprimere serenamente e chiaramente l’alta, profonda considerazione che nutro nei confronti dell’universo femminile. Lo faccio ora, sperando che, all’atto in cui andrò a trasporre tale scritto nel blog, non mi si ripresentino gli stessi problemi d’accesso alla pagina. Se qualcuno/a avrà letto per intero il mio blog, avrà potuto constatare che in più di un post traccio la differenza sostanziale che, secondo me, esiste tra il fare sesso e fare all’amore.
Da che ero ragazzo ho sempre nutrito molto rispetto, oserei dire venerazione, nei confronti della donna, di conseguenza mi è risultato sempre difficile identificare la figura femminile quale mero strumento da cui trarre piacere, considerando il piacere carnele il naturale appagamento di un piacere che trae radice dall'incontro di due anime apparentemente diverse, in realtà simili tra loro, che tendono a ricompattarsi nell'unità primordiale mediante l'unione carnale. Tuttavia ogniqualvolta cedevo alla tentazione, e facevo sesso unicamente per placare la smania dei sensi, vi ero indotto dagli incontenibili impulsi della giovinezza che, all’epoca, mi infiammavano quotidianamente il sangue nelle vene com'era giusto che fosse a quell' età.
Malgrado ciò, anche in quei momenti, per quanto mi fosse possibile, prima di cedere agli istinti, cercavo in ogni modo di trovare una compagna che mi soddisfacesse non solo per l’avvenenza fisica ma soprattutto per l’intelligenza, o almeno mi ispirasse simpatia affinché il feeling che ne scaturisse non fosse di esclusiva matrice sensuale, dileguandosi alla conclusione dell'appagamento fisico.
Per questa mia idealizzazione del rapporto carnale ammetto di essermi perso diverse occasioni nella vita. Altresì con orgoglio affermo che ogniqualvolta sono stato intimamente insieme a una donna non si è mai trattato solo per fare sesso, bensì per fare all’amore!
Per quanto mi riguarda non riesco ad amare una donna se prima non si instaura tra me e lei empatia di intenti, sintonia di anime, attrazione magnetica. Se ciò accade, non importa se costei non sia proprio una bella donna, l'importante è che si tratti di una donna con cui c’è dialogo, intesa, magia!
Mi riesce difficile fare sesso solo per il gusto di concedermi un momento di piacere fisico. E quelle volte che mi è capitato di farlo, al termine mi è rimasto sempre l’amaro in bocca, non riconoscendo nella mia amante una complice ma solo un corpo.
Per quanto mi riguarda non riuscirò mai a fare semplicemente sesso con una donna perché considero la figura femminile la naturale metà di un contesto che trascende la fisicità, la cui unione, allorché si manifesta nell’atto sessuale, è la manifestazione tangibile dell’origine divina dell’essere umano.
Personalmente cercherò sempre di fare l'amore con una donna con cui si instaura sintonia di pensieri e, di conseguenza, di anime, in quanto considero la figura femminile l'altra metà di un Universo, imprescindibile dall'universo maschile e femminile, che si chiama Uomo e che si materializza allorché il maschile e il femminile, originariamente separati, si riunificano tra loro mediante l'unione dei sensi ricreando la perfetta Unità Primordiale! 
AUGURI ANCORA ALLA DONNA!