LA VOCE DI KAYFA

La legge non ammette ignoranza

Dopo l’ennesima sceneggiata allestita in questi giorni sull’insolito palcoscenico  del Comune di Napoli che ha visto come protagonista assoluto il Sindaco Rosa Russo Iervolino che per giustificare il presunto (il condizionale è d’obbligo visto che il nastro incriminato si dice sia stato distrutto dopo averne fatto ascoltare qualche stralcio ai giornalisti) uso del registratore durante l’ennesimo incontro di domenica scorsa tra lei e l’ex segretario provinciale del partito Nicolais e quello regionale Iannuzzi per decidere chi avrebbe fatto parte della nuova giunta, ne aveva giustificato l’uso affermando che avevo già sperimentato in precedenza che decisioni prese in concordia in privato sono state negate in pubblico, (molto probabilmente perché lei stessa poco più di un anno fa, quando si doveva decidere sulla riapertura della discarica di Pianura, aveva agito più o meno allo stesso modo che oggi imputa a Nicolais di aver fatto nei suoi confronti, come giovedì 8 gennaio ricordava Marco Imarisio sul  Corriere della Sera: pochi giorni al Natale 2007. I rifiuti sommergono Napoli. Riunione serale in prefettura, presenti il padrone di casa Alessandro Pansa, Bassolino, Iervolino, il Presidente della Provincia dino Palma. C’è una decisione urgente da prendere. Raprire la discarica di Pianura, per evitare il disastro. Il Prefetto chiede unità di intenti. Nessuna indicazione contraria dei presenti, si legge nelle informative alla presidenza del Consiglio. Anzi. Uno per tutti, tutti per uno, si va a Pianura. La mattina dopo, sul Mattino, Iervolino si dichiara contraria alla riapertura di Pianura e si schiera con gli abitanti che protestano. La carica rivestita oggi come allora dalla dichiarante, pare sindaco di Napoli, consente di escludere un caso di omonimia), il sindaco ha pensato bene di acquistare per domenica 11 gennaio a spese del Comune, quindi dei cittadini napoletani, una pagina intera per pubblicare una lettera in cui spiega i motivi per i quali non si è dimessa.

Il sindaco giustifica le sue scelte sostenendo che nel rinnovare la giunta si è affidata a nomi illustri dell’università e della cultura per portare avanti il tanto auspicato rinnovamento, dimostrando una volta di più di avere la memoria corta visto che alcuni anni fa il filosofo Aldo Masullo stilò un manifesto intitolato Salviamo Napoli in cui si indicavano tutta una serie di punti da seguire se davvero si voleva liberare la città dal degrado sociale e strutturale in cui versava, (e tuttora versa checché ne dica il Sindaco), che la Iervolino mostrò di non gradire, invitando gli intellettuali a fare proposte concrete oppure a farsi da parte e lasciare lavorare chi era pagato per ciò. Inoltre il sindaco forse dimentica anche che quando accettò di ricandidarsi alle amministrative del 2006, ai microfoni del TG3 affermò che se fossa stata rieletta si sarebbe occupata di risolvere il dissesto delle strade napoletane, vere e prorie forme di "gruviera" (malgrado la Ierovlino sia stata poi riconfermata, ancora oggi le strade di Napoli fanno talemente schifo che tanti sono i processi in cui il comune è chiamato parte in causa per risarcire pedoni, automobilisti, motociclisti, ciclisti vittime, a volte mortali, di vie che si trovano solo in un paese del terzo mondo) 

Visto lo sfacelo in cui da allora ad oggi Napoli è sempre più mestamente scivolata; visto che lo stesso sindaco nella lettera ai cittadini ammette le proprie responsabilità, condividendole col Pd, per aver messo a sua insaputa ai posti di comando dei probabili disonesti, per i quali l’unico scopo era quello di arricchirsi a danno della comunità anziché tutelarne gli interessi; visto che la gente si è ormai stancata di ascoltare o leggere fiumi di parole tesi a giustificare l’ingiustificabile, non sarebbe meglio se il sindaco deponesse le armi?
Pur ipotizzando che l’attuale giunta resisterà fino al 2011, anno in cui scadrà il mandato della Iervolino, come può pretendere il Sindaco di realizzare nel breve arco di due anni quel che non si è riusciti a completare in 15, periodo in cui prima Bassolino e poi lei si sono alternati al governo della città?

È vero, come ricorda il sindaco nella sua lettera, che due anni fa ben il 57% dei napoletani le rinnovò la fiducia, ma è anche vero che oggi, stando ai sondaggi, sia lei che, soprattutto, Bassolino suscitano poca simpatia e fiducia nei napoletani e nei campani tanto che se si ricandidassero rischierebbero d’essere trombati!

Nella lettera che apparirà domani sui giornali il sindaco afferma che chi promette miracoli mente.  Per l’appunto: non equivale a promettere miracoli pretendere di risollevare Napoli dopo l’ennesimo rimpasto, quando i problemi della città sono tali e tanti che forse nemmeno Mandrake riuscirebbe a risolverli in appena due anni e forse anche di più? Non solo perché le casse del comune sono sotto zero ma prima di tutto perché chi ha gestito la città in questi anni disastrati, senza rendersi conto d’essere circondata da un ipotetico manipolo di farabutti che la considerava una scema, è la stessa che oggi vorrebbe attuare il cambiamento mentre la nave affonda irrimediabilmente anche per sue inconsapeveli responsabilità?

Da avvocato qual è la Iervolino dovrebbe sapere che la legge non ammette ignoranza!