LA VOCE DI KAYFA

Doping, riflesso della società

All’indomani della squalifica dal Tour de France per doping, il ciclista italiano Riccardo Riccò in un’intervista al Tg 1 respingeva ogni accusa, confidando nelle controanalisi perché, a suo dire, non aveva mai fatto uso di EPO, una sostanza che, aumentando a dismisura l’ossigenazione nel sangue con incremento di globuli rossi  che lo rendono denso come marmellata, aiuta a sopportare la fatica. Alcune settimane dopo lo stesso Riccò ammetteva di essersi dopato! A pochi giorni dal caso Riccò, e dall’inizio delle olimpiadi di Pechino, il movimento sportivo italiano è nuovamente sotto choc per altri due casi di doping che riguardano due pedine fondamentali su cui la spedizione italiana puntava per incrementare il medagliere, la campionessa mondiale di ciclismo a Stoccarda, Marta Bastianelli, risultata positiva alla fenfluramina, tra le sostanze proibite per i suoi effetti stimolanti, utilizzata nel trattamento dell’obesità e  contenuta nel Benfluorex uno dei farmaci che sarebbero stati utilizzati dal farmacista cui la ciclista si era rivolta per farsi preparare una mistura di erbe utile al drenaggio, e dal Campione del Mondo di scherma Andrea Baldini, risultato positivo alla Furosemide, un farmaco che ha proprietà fortemente diuretiche e viene utilizzato per ripulirsi dopo l’impiego di anabolizzanti, durante un test svolto agli europei di Kiev lo scorso luglio. In quest’ultimo caso  Baldini non ha tenuto a freno la lingua ipotizzando un complotto contro di lui ordito presumibilmente da Andrea Cassarà che lo sostituirà Pechino il quale alle accuse ha risposto capisco che Baldini sia in stato confusionale, per lui questa è una situazione difficilissima, è sotto stress. Dire certe cose però non è giusto, forse è consigliato male.   

In attesa delle controanalisi e delle conseguenti decisioni che verranno prese contro Riccò, la Bastianelli e Baldini, che addirittura rischia il congedo preventivo dall’Aeronautica se risultasse colpevole come ipotizzato dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, sarebbe il caso mettessimo  per un attimo da parte l’indignazione suscitata da questi episodi perché nella società in cui viviamo, ognuno a modo suo, siamo tutti dopati o tendiamo a esserlo. Un esempio per tutti è il Viagra, ufficialmente da prescriversi ai maschi che soffrono di disfunzione erettile. In realtà ambito da qualunque uomo desideroso di concedersi una serata “indimenticabile” in compagnia di una bella donna al punto che, come risultò da un indagine di alcuni anni fa su un giro di case chiuse a Napoli, in molte di queste la pilloletta blu era contemplata nel prezzo per soddisfare meglio le esigenze dei clienti e forse anche delle ragazze… E che dire della cocoaina, il cui uso è particolarmente frequente nel jet set, che non pochi problemi creò all’attrice Laura Antonelli, all’attore Calissano, a Maradona, a Lapo Elkan, al deputato dell’UDC Mieli, per citare solo i casi più eclatanti. Ricordate il filmato a telecamere nascoste delle Iene, ufficialmente mai andato in onda, dove nei pressi del Parlamento a Roma agli inconsapevoli onorevoli delle Repubblica Italiana veniva effettuato un test per verificare se qualcuno di loro sniffasse cocaina e a cui in molti sarebbero risultati positivi? E le pasticche di ecstasy, o altre sostanze anfetaminiche, che girerebbero nelle discoteche a uso e consumo dei ragazzi per aumentarne l’esaltazione e il divertimento? Da sportivo praticante, so che nel settore amatoriale c’è gente che prima di partecipare a una corsa di soli 10 chilometri ingerisce la cosiddetta bomba, a base non ho mai capito bene di cosa, per non soffrire la fatica e quindi essere superiore agli altr;, oppure se la porta appresso in una bottiglietta che beve durante il percorso dando ad intendere che si tratta di sali minerali… È inutile negarlo, quando c’è in gioco il primato e la classifica, a qualunque categoria si appartiene, finanche una gara di lancio col tappo o il divertimento abbinato al piacere fisico, l’essere umano è pronto ad inventarsi e ad ingerire qualunque surrogato, a qualunque prezzo, pur di primeggiare o di prolungare quanto più è possibile il piacere fisico. Questa è storia vecchia quanto l’uomo, non certo una caratteristica dei nostri giorni. Anticamente ci si rivolgeva a chi aveva dimestichezza con le erbe  e con la natura per procurarsi qualche prodotto che esaltasse le capacità psicofisiche dell’individuo: Oggi ci si rivolge ai laboratori scientifici, ma stiamo lì. Combattere il doping, dispiace dirlo, è un utopia perché doparsi, sotto diverse forme, è parte integrante di qualsiasi società edonista!