LA VOCE DI KAYFA

Primarie PD: La Grande Farsa, Epilogo 

A vederli tutti sorridenti e felici i candidati alle primarie del PD, più il Presidente del partito, nonché Capo del Governo italiano, Romano Prodi, avvinghiarsi l’uno all'altro sul palco allestito nella piazza romana, rischiarato dalle luci dei riflettori e dai flash dei fotografi, per salutare la gente e festeggiare la nascita ufficiale del Partito Democratico con l’elezione plebiscitaria di Walter Veltroni con oltre il 75% di preferenze a primo Segretario del neonato partito, si aveva la sensazione di assistere alla passerella sul proscenio di un teatro degli attori che hanno appena terminato di recitare con successo una commedia e tutti insieme, unitamente al regista, tenendosi per mano, escono da dietro le quinte per accogliere le acclamazioni del pubblico delirante. Sì perché tutto quello che in questi mesi ha preceduto la nascita del PD, - le candidature di Rosy Bindi, Enrico Letta e di due illustri sconosciuti ai più, quali improbabili antagonisti di Water Veltroni al ruolo di Segretario del partito, carica che la base di quello che fino all’altro ieri era un partito fantasma, aveva già deciso a priori fosse occupato dal sindaco di Roma; le polemiche e le battute, a volte al vetriolo, che i candidati, soprattutto la Bindy, non hanno lesinato di lanciare agli avversari, in particolare a Veltroni, alimentando nell’elettorato di centro sinistra la convinzione che la “battaglia” per il ruolo di Segretario fosse vera; lo svolgimento delle elezioni in seggi improvvisati a volte in vere e proprie tendopoli o baracche, forse per acuire lo spirito democratico del partito, dove mentre i sedicenni e gli immigrati (In regola o no? Io non l’ho capito) potevano votare esibendo solo la carta d’identità, un cittadino maggiorenne, per esprimere la propria preferenza, doveva mostrare anche la tessera elettorale, (Perché? Nemmeno questo sinceramente ho capito visto che non si trattava di elezioni d’interesse nazionale. O forse, così facendo, questa era la valenza che gli organizzatori della Grande Farsa volevano accreditare delle primarie agli occhi degli italiani?); dove, come ha brillantemente documentato ieri sera Striscia La Notizia, che, ripeto, a parer mio è l’unico telegiornale serio che abbiamo in Italia, una persona poteva recarsi a votare in ben cinque seggi diversi, sia che fosse un sedicenne, uno straniero o un italiano munito di tessera elettorale! (Un’amica mi ha confessato che mentre faceva la fila nel seggio, ha visto una donna votare ben tre volte…); dove le schede elettorali per l’elezione del Segretario Nazionale presentavano una sfilza di liste pro-Veltroni, tanto che la vittoria del Sindaco di Roma sembra la messa in scena di quella storiella in cui il vincitore della tenzone, a chi gli chiedeva quanti fossero gli sfidanti che aveva sbaragliato, risponde “Quali sfidanti? Ero da solo!”  - ha il sapore di una vera e propria farsa, con l’unica differenza che mentre a teatro devi pagare prima di entrare per assistere allo spettacolo, qui ti hanno concesso la possibilità di pagare il biglietto solo quando lo spettacolo volgeva all’epilogo, facendoti credere d’essere anche tu un protagonista indispensabile perché la storia acquistasse rilievo, pagando per il biglietto la modica cifra di un 1 euro, rimpinguando le casse del Partito che, a conti fatti, da queste primarie esce arricchito da oltre 3 milioni di euro più che di voti!