LA VOCE DI KAYFA

Mastella: Il silenzio degli innocenti

Dalle dichiarazioni rilasciate dal Ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella durante la conferenza stampa di ieri, indetta all’indomani della trasmissione Anno Zero per rispondere ai presunti attacchi contro la sua persona di Santoro & C., mi sembra di aver capito che il Ministro non abbia visto personalmente la trasmissione, bensì abbia delegato qualcun altro a farlo per suo conto per poi farsifare un dettagliato resoconto e decidere come comportarsi. Se davvero così fosse, mi sorge il dubbio che l’incaricato di turno non abbia informato completamente il Ministro in quanto, dalle dichiarazioni ascoltate in televisione e lette sui giornali del Guardasigilli, stupisce che nemmeno una volta, seppure indirettamente, egli abbia fatto cenno al servizio trasmesso durante la trasmissione incriminata sul gruppo di iscritti all’UDEUR di Catanzaro che si sono autoespulsi dal Partito di Mastella perché non condividono la linea intrapresa dal Governo nei confronti della Regione Calabria, a loro pare, sollecito ad intervenire prontamente quando c’è da trasferire un magistrato che sta indagando su fatti gravi  che vedrebbero coinvolti tra gli altri il Capo del Governo e, forse, lo stesso Ministro di Grazia e Giustizia, infischiandosene invece delle tante altre problematiche locali che meriterebbero da parte delle istituzioni altrettanta attenzione e tempestività d’intervento! Chi ha visto per intero giovedì la puntata di Anno Zero si domanda se il Ministro su questo punto tace per evitare un autogol, (e soprattutto perché i panni sporchi si lavano in famiglia), o se il telespettatore delegato ha semplicemente dimenticato di informarlo su questo aspetto non certo trascurabile nell’economia della discussione che in queste ore sta infiammando gli ambienti della politica e del giornalismo nostrano, e dunque in tal senso il silenzio del Ministro equivarebbe al silenzio degli innocenti!

Altro fatto non certo secondario a mio parere è la scelta della sede in cui tenere la conferenza stampa: quella dell’UDEUR a Roma anziché una istituzionale come sarebbe stato più giusto visto che Mastella, oltre ad essere fondatore e segretario dell’UDEUR, è un Ministro della Repubblica! Chi di politica ne mastica un tantino sa benissimo che certi particolari non sono affatto casuali ma valgono più di mille parole. L’aver preferito incontrare i giornalisti nella sede del proprio partito anziché in quella ministeriale ha tanto il sapore di un tacito ultimatum lanciato da Mastella a Prodi e a tutta la coalizione di governo. È come se così facendo il senatore avesse indirettamente detto agli alleati, “è la mia persona che si vuole colpire, non il Governo. Se non intervine e prendete le mie difese, io vi lascio con le tutte le conseguenze del caso! (leggi crisi di Governo)”

Un’ultima considerazione: nella conferenza stampa di ieri pare che il Ministro non abbia nemmeno accennato ai cartelli di rabbia che il pubblico presente a Catanzaro levava riguardanti il trasferimento della Scuola di Magistratura da Catanzaro a Benevento imposto dal Guardasigilli con decreto 12 dicembre 2006 in cui si spostano le sedi centrale e meridionale della scuola da quelle originariamente prescelte di Latina e Catanzaro a Firenze e Benevento, lasciando invariata la scelta di Bergamo per il nord. Spiegando che la bocciatura di Catanzaro a Benevento è dovuvate “alle carenze infrastrutturali e logistiche e alla posizione decentrata delle due città”.
Chi viaggia sa benissimo che per arrivare a Benevento da Roma o da Napoli non è certo una passeggiata!

Dunque ne hanni di motivi i catanzaresi, e i calabresi in generale, per avercela con Mastella, ma il Ministro, forse perché parzialmente informato da un fiduciario un tantino distratto, durante la conferenza si è soffermato solo su quei fatti che, a suo dire, testimonierebbero l’accanimento mediatico perpetrato a suo danno da Santoro, tacendo su altri che, se fossero stati analizzati, lo avrebbero messo in imbarazzo o forse, sempre che ne fosse stato previamente documentato, gli avrebbero suggerito di tacere invece di fare pubblicamente fuoco e fiamme!

Ma non sarebbe stato molto meglio che, prima di incontrare i giornalisti, il Ministro si vedesse la trasmissione per proprio conto anziché attenersi alle opinioni di terzi?

Ho la netta sensazione che dopo l’editto Bulgaro, per Santoro stia per arrivare anche l’editto di Roma, anzi di Ceppaloni!