LA VOCE DI KAYFA

Grillo come Bin Laden?

L’11 settembre il vicepresidente della Commissione europea con delega alla giustizia Franco Frattini, parlamentare di Forza Italia, davanti al Parlamento europeo ha ribadito di stare lavorando ad alcune misure antiterrorismo che presenterà ad ottobre al Consiglio europeo a Lisbona che prevedono la chiusura di tutti quei siti che diffondono su internet istruzioni per fabbricare una bomba, rassicurando che tutto ciò "non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione". Il pacchetto antisicurezza che Frattini sta mettendo a punto non considera solo l’oscuramento di quei siti che danno chiare indicazioni su come fabbricare in maniera artigianale un ordigno esplosivo ma, oltre a prevedere una schedatura dei passeggeri in volo, prende in considerazione un’analisi approfondita sul modo in cui vengono educati religiosamente i ragazzini islamici e gli stessi loro educatori per evitare un’intransigenza islamica nei confronti dell’occidente al fine di evitare il proliferare del terrorismo islamico in Europa. Ovviamente perché tutto ciò possa funzionare occorre la collaborazione dei provider, i quali dovrebbero occuparsi di un filtraggio continuo dei siti web (come avviene in Cina e India, paesi non troppo democratici...). A riguardo l’ISPA, l'associazione che riunisce i provider britannici, ha già dichiarato di essere contraria a qualsiasi tentativo di rendere responsabili gli ISP, in quanto non sono editori e non sono responsabili dei contenuti dei siti.
Per quanto rassicuranti e sincere possano apparire le dichiarazioni di Frattini che, per la cronaca, ribadiscono quanto lo stesso vicecommissario affermò a luglio in una conferenza stampa a Bruxelles, ciò che lascia alquanto perplessi è il fatto che il parlamentare forzista abbia rilanciato la sua proposta esattamente tre giorni dopo il successo del tanto esecrato dai politici di entrambi gli schieramenti Vaffanculo Day!

Poiché la politica nei suoi giochi è molto sottile, non vorrei che l’idea di Frattini che, ripeto, nasce per arginare il terrorismo islamico in Europa, non venisse successivamente estesa, come fosse logico, alla prevenzione del terrorismo in generale, facendo rientrare pretestuosamente in questa categoria anche siti come quelli di Grillo e di tutti coloro che lo sostengono, giustificandone la chiusura in quanto una minaccia per la democrazia! Solo così si spiegherebbe l’attacco mediatico che una certa stampa, soprattutto di sinistra (sic!), sta portando avanti nei confronti del comico genovese, accusandolo di qualunquismo, populismo e soprattutto di fascismo; nonché di quella massa di gente che sabato l’ha civilmente sostenuto nelle varie piazze d’Italia. E allo stesso tempo solo così si spiegherebbero le assurde condanne di “inaudita violenza” attribuite alla manifestazione da più di un leader politico tra cui il diessino Massimo D‘Alema che, coinvolto nello scandalo UNIPOL/BNL insieme a Fassino, si dice contrario che il giudice Clementina Forleo inoltri al Parlamento la richiesta d’autorizzazione a procedere nei suoi confronti e in quelli del Segretario del suo partito  perché commetterebbe un gesto illegale!
Non è che nelle intenzioni di questi signori vi è l’idea di far apparire agli occhi della comunità mondiale Beppe Grillo come una sorta di Bin Laden italiano per giustificarne poi il preventivo oscuramento del sito e di tutti quelli dei suoi “pericolosi” accoliti, mettendosi in tal modo al riparo da ultreiori V Day e quindi dal rischio concreto che l'opinione pubblica li mandi per davvero, una volta e per sempre, AFFANCULO?