LA VOCE DI KAYFA

POLITICI...

Commentando il pensiero di Platone riguardo alla figura del politico descritta nel Politico, Francesco Adorno scrive, il politico è in effetti un abile tessitore e compositore sinfonico, distinguendo dall’arte regia le altre cosiddette arti politiche (retorica, arte militare, arte giudiziaria), vuol far vedere come queste valgano, ma solo in quanto strumenti, organi in funzione di un tutto che singolarmente le trascende e dà loro significato e intelligenza. Di seguito, l’autore scrive, Il politico, dunque, uomo tra uomini, è il ‘dialettico’, colui che di là da ogni unilateralità sa manovrare la situazione di fatto per intrecciare e ristabilire i fili rotti del tessuto, in funzione di un ‘bene comune’. E, perciò, in uno Stato di uomini – non di dèi o di figli di dèi – ci vorranno leggi scritte: solo che come duttili, aperte, debbono essere, in funzione della dialettica, le arti, la poetica, la retorica, così duttili, aperte in funzione della dialettica, debbono essere le leggi.

In questi giorni in cui la cronaca è dominata da vallettopoli, dove la figura del politico è ampiamente sminuita, discreditata dagli scandali sessuali, leggendo e rileggendo le parole di Adorno di cui sopra, mi convinco sempre di più che, almeno nel nostro paese, ‘darsi’ alla politica non viene vissuto come una responsabilità sociale, bensì un mestiere redditizio da cui ricavare il massimo con il minimo dello sforzo, anche solo in termini di piacere squisitamente sessuale.

Tanti di coloro che decidono di far politica dimenticano, non lo sanno, o semplicemente fingono di non saperlo che un politico non è solo un referente dei cittadini, i quali, mediante le elezioni, delegano nelle sue mani la responsabilità di tutelare i propri interessi in ambito sociale e nazionale, ma un rappresentante della nazione in cui è stato eletto pertanto, in qualunque contesto pubblico o privato egli si trovi, idealmente rappresenta lo Stato e dunque il proprio agire deve essere tale da non disonorare la nazione che simbolicamente incarna!

Dal commento di Adorno si evince che l’operato del politico deve essere sempre teso al bene della comunità e a garantire l’unità dello Stato. Tralasciando gli aspetti meramente filosofici della questione, soffermandoci su quanto sta avvenendo oggi nel nostro paese, (politici che si battono contro la legalizzazione della droga ma che poi sniffano impunemente cocaina; che difendono a spada tratta la famiglia ma che poi convivono serenamente con un’altra donna senza sposarla; che si fanno in quattro perché non venga approvata la legge che riconosce i PACS, le coppie di fatto, o i DICO, le unioni omosessuali, ma che poi non disdegnano di concedersi qualche ambigua scappatella, magari con un transessuale…; che fanno tanto i santarellini, tirando in causa la chiesa e il Papa, ma che poi, in ambito strettamente privato, sono più porci degli ipotetici porci contro cui danno l’impressione di volersi battere), non mi sorprende che la società italiana è agonizzante!

Ci stupiamo tanto della violenza sempre più dilagante tra i giovani; ripetutamente ci lamentiamo che i nostri figli non hanno degli ideali forti; senza mezzi termini siamo pronti a fare autocritica, ammettendo d’essere prima di tutto noi genitori la causa della deriva giovanile perché, a qualunque dibattito assistiamo in cui presenzino dei politici, ascoltandoli fare tanto i moralisti, chiamando in causa le responsabilità della famiglia, accompagnando le proprie parole con una tale accattivante gestualità e espressività, ci convinciamo d’essere dei pessimi esempi per i nostri figli al punto che, se avessimo un minimo di coraggio, ci guarderemmo nello specchio e ci sputeremmo in faccia, o magari apriremmo la finestra per farla finita. Invece, grazie a un’inchiesta di corruzione e ricatti nel mondo dello spettacolo, ecco che il marcio sta venendo a galla e che marcio…

Pur se i nomi ancora non si fanno, e se i politici coinvolti sarebbero vittime di Corona & C. e non colpevoli, l’idea che esistano foto e filmati che documentino quanto poco virtuosi siano i rappresentanti delle istituzioni italiane fa davvero cadere le braccia! Ma ancora di più fa rabbia perché spesso questi signori, quando sono intervistati o presenziano a dibattiti o convegni, non disdegnano di citare nei loro discorsi filosofi quali Socrate, Platone e altri per dimostrare di avere un alto senso sia della politica sia dello Stato!        

Pare che il CSM, il Consiglio Superiore della Magistratura, stia vagliando l’opportunità di trasferire ad altre procure quattro dei magistrati di Potenza che stanno indagando sull’inchiesta delle foto/scandalo, accogliendo le loro ripetute richieste nel corso degli anni, e finora mai prese in considerazione, di avvicinarsi a casa. Se ciò avverrà, speriamo che sia davvero per soddisfare il desiderio dei quattro magistrati di accostarsi alla famiglia e non un modo elegante di insabbiare tutto, ponendo al loro posto magistrati compiacenti ai politici immischiati nello scandalo la cui funzione principale sarà quella di mettere tutto a tacere!