LA VOCE DI KAYFA

G8 DI GENOVA, ITALIA CONDANNATA PER TORTURE

Che l'Italia fosse un paese dagli infiniti paradossi è cosa nota a tanti. Basti pensare che, malgrado le statistiche dicano che essa è il primo paese in Europa per corruzione, ancora oggi in Parlamento non si riesce a varare una legge anticorruzione che penalizzi davvero i corrotti e i corruttori, garantendo una seria lotta al fenomeno.

Bene, da oggi i paradossi si sono arricchiti: il tribunale dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per tortura per i fatti della scuola Diaz di Genova avvenuti durante il G8 del 2001. All'epoca al governo c'era il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi; Ministro degli Interni era Claudio Scaiola lo stesso cui pagarono a sua insaputa metà della casa con vista sul Colosseo. Ergo i responsabili delle torture che le forze dell'ordine inflissero agli occupanti della scuola Diaz furono i governanti di allora. I poliziotti furono gli esecutori materiali, i mandanti chi le governava!

L'ulteriore paradosso che da oggi arricchisce la lista dei paradossi italiani è che dopo la sentenza definitiva per il processo Mediaset in cui fu condannato per frode fiscale a quattro anni di reclusione più due anni d'interdizione dai pubblici uffici, Berlusconi disse che avrebbe fatto ricorso al tribunale dei diritti dell'uomo di Strasburgo perché la sentenza fosse annullata.

A parte il fatto che la corte di Strasburgo non ha alcun potere di annullare le sentenze definitive di un tribunale nazionale, come spiegò più di un giurista - al massimo verificare se durante il processo all'imputato sono sono stati garantiti tutti i suoi diritti e, se risultasse il contrario, al massimo a chi vi ha fatto ricorso verrebbe riconosciuto un indennizzo dal proprio Stato - la condanna per tortura inflitta al nostro paese per i fatti di Genova è un'indiretta sanzione al governo di allora presieduto da proprio da Berlusconi.

È facile puntare il dito contro i poliziotti che quella tragica sera fecero irruzione nella scuola, mandando all'ospedale più di un occupante, e i dirigenti della questura genovese e del ministero degli interni che coordinarono l'operazione.

Se da oggi l'Italia potrà essere additata dal mondo intero come un paese in cui si pratica la tortura lo dobbiamo a quel governo!

Ora che diranno Renzi e i suoi di tutto ciò, visto che fino a pochi mesi fa Berlusconi era l'interlocutore privilegiato con cui concordare le riforme costituzionali e modificare la legge elettorale, fa niente che fosse un pregiudicato?

Ci si dimentica che lo stesso Berlusconi nel 2008, nuovamente Premier dopo la parentesi del secondo governo Prodi, rivolgendosi agli studenti che occupvano le scuole per protestare contro la riforma della scuola che il suo governo si apprestava a varare, in un video lanciò "un avviso ai naviganti", suscitando non poche polemiche in quanto in molti rividero in quel "messaggio" materializzarsi gli spettri di Genova di sette anni prima?

Se è vero, come Renzi e i suoi non si stancano di ripetere anche se molti ne dubitano, che il patto del Nazareno non esiste più, per tutelare la nazione da una simile vergognanon sarebbe il caso che il Premier facesse sentire la propria voce, imputando pubblicamente a chi di dovere le responsabilità di questa ignominia nazionale?

Difendere l'immagine del Paese è dovere primario del Presidente del Consiglio.

A seguire viene tutto il resto, comprese le riforme costituzionali!