LA VOCE DI KAYFA

LE RISERVE DI SCALFARI SU MONTI

Da quando Mario Monti è succeduto a Silvio Berlusconi non vi è stato un solo momento in cui Eugenio Scalfari non abbia elogiato, direttamente o indirettamente, nel suo editoriale domenicale su Repubblica il nuovo Premier, giustificandone senza se e senza ma le scelte draconiane che stanno impoverendo ulteriormente le famiglie italiane pur di evitare che l’Italia facesse la fine della Grecia.

Ieri però, forse per la prima volta, Scalfari ha dato segni di cedimento nella sua fiducia incondizionata verso Monti e il suo govenro tecnico, tracciando quelli che a suo avviso sono i lati positivi e  negativi dell’azione di governo.

Tra gli aspetti negativi, l’illustre giornalista al secondo posto ha segnalato il bisogno di incentivare i consumi delle famiglie.

Poiché si è sempre schierato con Monti, appoggiandone le scelte impopolari - tra cui la riforma pensionistica che ha trasformato il nostro sistema da retributivo a contributivo con graduale aumento dell’età pensionistica a 67 anni; ripristino dell’ICI sulla prima casa con considerevoli aumenti delle rendite catastali; aumento incondizionato delle accise sui carburanti che hanno fatto schizzare un litro di benzina  a 2 euro rendendo sempre difficile mantenere un’automobile; dell’Iva sulle bollette di luce, gas e altri servizi; di sensibili tagli ai servizi per ridurre le spese dello Stato rimpinguando le casse dell’erario in maniera da rassicurare i mercati finanziari che ci avevano preso sotto il tiro della speculazione facendo salire lo spread pericolosamente a quota 600 - non si capisce come si possano incentivare ai consumi le famiglie, come chiede Sclafari, quando questo governo tutto sta facendo tranne che ridare respiro al portafoglio degli italiani.

Solo quando Monti e i suoi Ministri si decideranno a considerare quest’aspetto e opereranno per realizzarlo potremmo cominciare a avere un aumento della domanda cui seguirà una naturale crescita dell’offerte con relativo rilancio della produttività industriale e stimoli per gli imprenditori a investire e ad assumere.

Se  gli italiani hanno sempre meno soldi in tasca come si può sperare di incentivare le famiglie a spendere?

È vero che Monti è dovuto subentrare a Palazzo Chigi per risanare lo sfascio prodotto da Berlusconi e dal suo esecutivo, ma il risanamento economico del paese operato da Monti, almeno per ora, sembra essere unicamente orientato a sfilare sempre più soldi dalle tasche dei cittadini rendendoli sempre più poveri.

Con questi chiari di luna chi sarebbe tanto folle ad andare in giro per fare  shopping?

Così come sta operando, anziché incentivarli a spendere, il governo sta costringendo i cittadini a tirare sempre di più la cinghia, ponendo le basi per una sempre maggiore crisi dell’industria nel nostro paese!

A che serve definire anarcoidi, come fa Scalfari nel suo editoriale, Grillo e quanti sostengono il Movimento a Cinque Stelle se la politica di professione ha mandato l’Italia sul lastrico e quella dei tecnici vi sta mandando i cittadini per riparare agli errori dei politici?

Un motivo deve pur esserci se, stando ai sondaggi, al momento, Grillo e il suo movimento sarebbero la terza forza politica del paese con oltre il 7% di preferenze!

Gli italiani non sono stupidi, sanno chi li sta affamando e perché!   

Scalfari ne è consapevole?