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Da grande volevo essere come Barbie

Post n°297 pubblicato il 12 Maggio 2009 da jobandthecity

Certo non bionda, alta e con gli occhi azzurri, ero una bambina abbastanza pratica e avevo già idea dei miei limiti. Le mie speranze erano più incentrate sulla vita di Barbie. Case da capogiro, macchine sportive, vestiti alla moda, un figo della madonna accanto, due bambini, cane, gatto, cugina, sorella, zia etc. etc. belli freschi e con un pacco di soldi così. Chiedevo troppo? Il mio piano era perfetto. Non faceva una piega! Avrei studiato. Avrei trovato un bel lavoro e insieme al mio coniuge avrei condotto una vita sana e felice.
Lasciando perdere “vita sana” notate qualcosa di sospetto in questa mia affermazione? “avrei trovato un bel lavoro” non vi dice niente? Serve un aiutino? Quante bambine da piccole volevano fare le mamme casalinghe? Quante di loro sognavano di passare tutta la vita a sfornare dolci e non solo, con il loro magico forno?
Io no. Io ho sempre pensato che uno straccio di lavoro dovevo trovarlo. Mia madre e mia nonna non facevano altro che ripetermi che dovevo essere indipendente. Che mai e poi mai avrei dovuto dipendere economicamente da qualcuno.

Adesso ho capito perché.

Quando ho annunciato alla mia famiglia che avrei divorziato, uno dei miei cugini, dall’altra parte della stanza urlò “BENVENUTA NEL CLUB!”
E si… perché nella mia allegra e gaia famigliola sono tutti divorziati. Tutti tranne due mie cugine. Starete pensando “Ecco vedi che non va sempre male? Qualcuno è riuscito a fare centro!”

No! Sbagliato!

E così mi ricollego alle minchiate su barbie che stavo dicendo prima…

Le uniche due persone a non essere divorziate nella mia famiglia sono due casalinghe con figli. La prima ha deciso di scendere a un compromesso con il suo sposo e cioè… Lui si scopa chi cavolo vuole e intanto continua a sostenere studi e vizi di moglie e figli. La seconda anche è stata tradita. E non è stata tradita in un momento di crisi. Per loro la crisi era un concetto astratto. E’ stata tradita per puro caso, per alcuni mesi.

E’ capitato. Dice.

Le donne di cui vi sto parlando sono due donne meravigliose. E non perché nelle nostre vene scorre lo stesso sangue. Sono due donne belle, che hanno saputo trovare il giusto compromesso tra l’essere donna e madre. Ma a quanto pare, ai loro rispettivi mariti questo non bastava. E tutte e due si trovano a dover condividere tetto e letto con uomini che le hanno tradite. Con uomini che non amano più e questo solo perché non saprebbero né dove andare né cosa fare. Quando invece è capitato a me di dover fare i conti con la mia vita in un certo senso ero molto serena. Avevo un lavoro. Potevo uscire da quella porta senza dover tornare a casa da mia madre o da un’amica. Fino a poco tempo fa provavo nei confronti di mia madre e di mia nonna una certa disapprovazione. Ho dovuto lottare e difendermi per non diventare cinica e disillusa… Adesso invece le ringrazio. Infondo non è stato difficile crescere senza l’ombra di un principe azzurro. Anzi… 
So cavarmela da sola e in coppia. E sapere di poter mandare a quel paese chi mi fa del male, senza per forza dover tornare da mammà, credetemi, non ha prezzo.

 
 
 
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