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La rivincita di una Trans

Qualche giorno fa in una trasmissione di La7 l'onorevole Giovanardi, iterloquendo con un deputato dell'opposizione, si stupiva del fatto che quest'ultimo si scandalizzasse per le escort con cui andava Berlusconi, visto che a suo dire l'opposizione dopo il caso Marrazzo (il presidente della Regione Lazio che andava con dei transessuali) dovevano essere pronti e preparati a tutto.

A parte il fatto che andare a letto con un minore e pagarlo per la prestazione è un doppio reato, ho letto in quell'affermazione ancora una volta un tono di disprezzo verso il mondo transessuale. Più volte mi sono soffermato a parlare dei trans: se il percorso per accettare la propria omosessualità è duro e difficile, convivere in un corpo che non è il proprio credo lo sia ancora di più.

E' per questo che oggi vi parlo di Lea T. una modella trans brasiliana che qualche giorno fa ha sfilato per la prima volta a San Paolo. Lea non è una persona qualsiasi ma è la figlia di un famoso giocatore di calcio (Cerezo, Sampdoria) ed è purtroppo uno dei pochi casi fortunati in cui un transessuale riesce a lavorare senza prostituirsi.

Perchè c'è chi si prostituisce per arricchirsi, per la fama e la notorietà di andare con un personaggio famoso, e chi lo fa per vivere e magari pagarsi quegli interventi chirurgici fondamentali per vivere serenamente.

Buongiorno

Amoon