Immagini dal mondo

Da qualche giorno sto leggendo l'evolversi delle dichiarazioni del duo gay Dolce e Gabbana, i noti stilisti italiani. In particolare Domenico Dolce ha dichiarato, in un'intervista a Panorama "Tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono i figli della chimica, i bambini sintetici, uteri in affitto, semi scelti da un catalogo".

Insomma il duo ribaddezzato Volta & Gabbana, non soltanto parlano di famiglia "naturale" ma si scagliano contro chi ha voluto un figlio in modo non naturale (etero o omosessuale che sia).

Pronte le replice dei vip di tutto il mondo: Elton John, padre di due figli avuti con il suo compagno con la fecondazione assistita, è il più duro nel criticare gli stilisti italiani. "Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono "sintetici". [...] Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda". Elton John ha poi lanciato un hastag su twitter invitando la gente a boicottare il marchio D&G.

Ma anche Ricky Martin, Courtney Love e altri del mondo dello spettacolo.

Qualcuno ha anche criticato Elton John invitandolo a rispettare le idee degli altri "come buon esercizio di democrazia".

Faccio un paio di premesse:

• Dolce e Gabbana possono dire quello che vogliono sulla famiglia tradizionale. Possono anche criticare chi è diventato genitore con la fecondazione assistita. Anche se omosessuali hanno il diritto di pensarla come Giorgia Meloni, il partito Nuovo Centro Destra e le associazioni cattoliche.
• Elton John ha il diritto di criticare: la critica è esercizio di democrazia e si deve accettare specialmente quando ad essere colpiti sono i propri affetti

Ciò premesso, venerdì sera a Torino, dopo una serata gay "Bananamia", alla quale ogni tanto Amoon è presente (poco a dire il vero), un ragazzo è stato aggredito sull'autobus da dei giovani al grido di "Frocio di merda".

Siccome questi fatti, chiaramente omofobi, avvengono nella civile Torino e non nel Burkina Faso, vorrei che con la stessa veemenza i due stilisti ci dicessero cosa pensano delle leggi contro l'omofobia. No perchè va bene tutto, però quando un marchio è in crisi ( i prodotti Dolce e Gabbana li trovate anche sulle bancarelle del mercato) poi uno inizia a pensare che certe dichiarazioni shok siano il frutto non delle proprie idee ma di una mossa pubblicitaria a costo zero.

Invece di parlare di cosa i gay non dovrebbero avere o di quanto voi siate incompresi dai giornalisti che travisano le vostre idee (rispettabili per carità),cari stilisti, diteci anche cosa gli omosessuali dovrebbero avere garantito da uno Stato civile. A partire dalla sicurezza personale.

Buongiorno

Amoon