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Post n°794 pubblicato il 10 Novembre 2011 da ilike06
Tag: anticultura, carpe, donnavirgì, io, jovanotti, me, musica, musicista, pubblicità, puccini, spot, tv, virginia Certo che i media hanno una grande responsabilità nella diseducazione, a livello musicale, della popolazione in genere. Più volte ho scritto che, non avendo, in Italia una istruzione musicale adeguata a causa dell'assenza dai programmi di studio delle scuole di ogni ordine e grado, della musica, i media ci inondano di brutture musicali che il più della gente apprezza... Più volte ho commentato certi sceneggiati televisivi che vorrebbero essere la biografia di qualche grande della musica (vedi il Puccini di un paio di anni fa) dicendo che sono ridicoli per come ci presentano sia il protagonista che tutto quanto ruota intorno a lui (per esempio, finte orchestre con finti musicisti che imitano, e pure male, il gesto di chi suona e pseudo direttori che fingono di dirigere in maniera del tutto comica). E ancora, è capitato di commentare il fatto che le uniche messe in onda di concerti e opere liriche siano quelle fatte in orari assurdi.... in tardissima serata o in prima mattinata di sabato o domenica. E tutto questo fa sì che, l'idea di "musicista" che la gente ne ricava, sia quella presentata in questo spot pubblicitario a 5 secondi dall'inizio dello spot.... mi cadono le braccia..... Spero davvero che non tutti ne abbiano un'idea di questo tipo. E soprattutto spero che qualcuno si renda conto che per fare il Musicista (e per musicista intendo sia il "produttore", cioè il compositore, sia il bravo esecutore), oltre a doti innate, servono anni di studio. Mi auguro anche che sappiano che il più delle volte, coloro che calcano i palchi degli stadi, acclamati e strapagati, non conoscono neppure le più elementari nozioni di teoria della musica (in alcuni casi per loro stessa ammissione.... mi viene in mente Jovanotti). E lo sa la gente che una canzone "scritta" dai suddetti urlatori da stadio, quasi sicuramente, di "scritto" da lui non ha nulla o forse al massimo un motivetto canticchiato? E che colui che trasforma tale motivetto in un prodotto finito che si chiama canzone, c'è un Musicista con i titoli e gli attributi che ne fa l'orchestrazione e l'arrangiamento? Lo so, sono i soliti miei discorsi... Quei discorsi che, probabilmente, infastidiscono chi legge anziché sortire l'effetto di una presa di coscienza.... Ma ogni volta che mi imbatto nell'anticultura musicale dei media mi si scatenano considerazioni di questo tipo. P.S. se avessi la capacità di esprimermi con l'irona di alcune mie blogamiche, forse questi miei post risulterebbeo più... "leggeri"... vero Carpe? Vero Donnavirgì? ... ma io, questa sono.... mi verrebbe voglia di sfidare le mie suddette amiche a trasformare questo post in uno dei loro raccontini ironici.... chissà cosa ne verrenbe fuori... allora, che ne dite, volete farlo? aggiornamento.... io estenderei l'invito a riscrivere questo post anche ad acetosella ;-) |
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Peraltro l'argomento è trattato benissimo; mio marito è musicista di musica leggera (autodidatta purtroppo perchè non ha mai potuto studiare ma ha passato ANNI nella sua stanza a imparare... ) e anche i ragazzi suonicchiano (il medio studia il piano sempre purtroppo non al conservatorio perchè non ce lo possiamo permettere ma lui è bravino); bè, mio marito ogni volta che sente qualche strimpellatore con le basi si arrabbia :)
Per la musica classica hai ampiamente ragione sigh. Ciao
Ergo, per frequentare i conservatori si pagano le tasse scolastiche che si sostanziano in cifre davvero risibili al confronto del costo delle lezioni private.
Non esiste la musica "classica", così come non esiste la musica "leggera": sono, queste, aggettivazioni che assieme ad altre costituiscono un modo di definire la musica che, a mia volta, definisco "abborracciato".
In conclusione invito i genitori a fare una capatina presso le segreterie dei conservatori per chiedere informazioni.
Scopriranno che oltre ai corsi universitari di I e di II livello ed a vari master, i conservatori da quest'anno si occupano anche della formazione preaccademica e che per iscriversi ai corsi preaccademici non ci sono limiti di età.
Come ho spesso denunciato, c'è interesse da parte di alcune congreghe acché continui ad esserci il mercato delle lezioni private che da una parte costituisce una delle fonti che alimentano il fiume dell'evasione fiscale, mentre dall'altra spesso, spessissimo, non assicura una corretta formazione musicale.
però lo fanno con una gran simpatia, con ironia. E ciò consente loro di non risultare, poi, molto cattivi :) Se hai delle curiosità relative alla lirica (alla musica, alla tecnica vocale) chiedimi pure. Cercherò di chiarirti qualche idea compatibilmente con la difficoltà di esprimere a parole quella che è, di per sé, un'arte difficilissima persino da insegnare visto che lo si fa soprattutto per metafore essendo, lo strumento in questione, nascosto all'interno del nostro corpo e, pertanto non visibile e non identificabile al 100% sebbene ci si sforzi di studiarne anche la fisiologia sui libri :)
e ora, attendo la tua versione della mia storia :**
P.S. mi piacciono queste domande ;-)))
attendo fiduciosa
Il consiglio che do a tutti quelli che me lo chiedono e di sentire, sentire e sentire di tutto, senza fossilizzarsi.
A furia di sentire si finisce con l'ascoltare. Sentire ed ascoltare sono due stati mentali e psicopercettivi nettamente diversi.
Im parare ad ascoltare significa col tempo sviluppare le capacità di (ri)cognizione che permettono a loro volta di distinguere segmenti melodici mediocri da semirette sublimi.
Le ragioni sono complesse e sono oggetto delle mie lunghe e precise riflessioni che sono anche denunce.
Faccio un esempio e chiedo perdono se possa apparire "personalistico". Sono in condizioni di tradurre dal greco e dal latino, di risolvere equazioni di I e II grado, di esprimermi nella nostra lingua, preoccupandomi di usare, all'occorrenza, i congiuntivi. Scrivo testi di carattere musicologico, ma anche letterario e storico. Ho una cattedra in conservatorio. Compongo, arrangio, orchestro e dirigo.
Un musicista che, quindi, ha tutta la cognizione ed il rispetto dovuti alle lingue classiche e moderne, alle scienze matematiche, alle discipline storiche e filosofiche.
Ebbene, quanti laureati blasonati, quanti professori universitari (ne conosco tanti) hanno lo stesso rispetto verso la musica, poiché determinato da studi seri?
Il problema nazionale è tutto in questa realtà sociale: il Sapere musicale, a differenza degli altri Saperi, non è dato a tutti i cittadini indistintamente ed in progressione in tutti gli ordini scolastici.
È molto difficile, a mio avviso, "educare" le persone alla definizione vera dei musicisti; ed è sbagliato: sono sicuro che molti apprezzerebbero, pur essendo convinti del contrario.
Ciao, buona giornata :)
Seriamente, coi tempi che sta attraversando la scuola, sarebbe già riuscire a insegnare la lingua madre. E i mass media mirano principalmente a fare ascolti e soldi, quindi... Almeno nell'immediato, non ci resta che divulgazione personale di passioni :)
jovanotti??????? aaaaaaahhhhhh ;) ciao elliyna
Chi è causa del suo mal....;)))))
Quanto al tuo "lamento" sulla nostra cultura musicale, condivido in pieno. Io penso che, in un mondo ipotetico, in Italia dovremmo studiare prevalentemente arte e musica, sarebbe la cosa migliore, ma non credo che avverrà, prima troppi ciarlatani, ora troppi banchieri...:o(
Un saluto...:o)
benvenuto nel mio blog :)