Creato da card.napellus il 11/04/2008
L'importante è accorgersene

AUGURI

 

 

Crederò in Dio quando lui crederà in me!

 

ADOTTA A DISTANZA IL CARD.

Adotta a distanza il Card.

Questo semplice e relativamente economico gesto ti darà un senso di beatitudine mai provato prima.

Al solo costo di un Negroni al giorno (servito al tavolino del Danieli di Venezia), potrai avere la gioia incomparabile di contribuire alla crescita, alla salute e all'istruzione del tuo Card. prediletto.

Lui ti manderà tutti i mesi una foto, una letterina e se gli telefonerai ti parlerà con voce suadente dei suoi progressi nello studio e nella vita.

Inoltre se sei una donna, puoi contribuire anche in modo più interessante, e coinvolgente, allo sviluppo e alla crescita del tuo Card. 

E ricorda, un Card. è per sempre.

 

Area personale

 

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Questo blog potrebbe sembrare una testata giornalistica visto e considerato il penoso livello della maggior parte dei quotidiani.

Si tratta invece di un contenitore di stronzare ad elevata densità, e come tale è regolato dalla legge n.173 del 29.02.2001 e dai successivi regolamenti attuativi.

Gli argomenti trattati in questo blog dovrebbero offendere pesantemente la sensibilità di tutti quelli che hanno un orientamento politico o religioso preciso. Non escludo che possano anche offendere qualche minoranza, ma il blog non è stato concepito espressamente per questo.

Nel leggere questo blog potreste pensare di essere idioti, o che sia idiota chi ci scrive. Entrambe le ipotesi sono valide e meritano di essere approfondite.

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« Natura non muta sue leggiCome si gioca secondo il Card. »

Conversazione sulla fotografia.

Post n°685 pubblicato il 08 Luglio 2014 da card.napellus

Oggi per fare foto belle basta poco, ma per fare immagini di alta qualità occorre prima di tutto una fotocamera ottima, e questo è molto costoso. Prima non era così. Tutto è cambiato nel 2009.

Fino ad allora, con pochi soldi potevi fare immagini di qualità eccezionale, perché la macchina (se non volevi l'ultimo grido) contava pochissimo, si trovavano obiettivi anche usati che erano niente male una volta diaframmati, e la cosa che influiva di più sulla qualità di immagine era la pellicola, che tuttavia era anche la cosa meno costosa della catena.

Era sufficiente procurarsi un vecchio corpo manuale, un cavalletto, un paio di obiettivi di buona qualità e un esposimetro.

Allora diciamo che io facevo macro con cavalletto, corpo Miranda del 1974 con il suo spettacolare obiettivo 55 f/3,5 doppio elicoide 1.1 e soffietto Novoflex, mentre in viaggio portavo la stessa vecchia macchina con anello adattatore e due obiettivi russi copie dei tedeschi d’anteguerra: il 35 e l’85.

Per il ritratto di nuovo l’85 f/2: il diaframma con diciassette lamelle unito a una certa mancanza di contrasto a tutta apertura, con una pellicola morbida, davano ottimi risultati.

 

Ma nel 2009 – secondo me – è arrivata la parola fine sulla foto analogica: quell’anno la Kodak ha interrotto la produzione del Kodachrome.

La più leggendaria delle pellicole, dopo quasi tre quarti di secolo, è sparita.

Un miracolo di chimica studiato dai tecnici della Kodak insieme a due musicisti con l’hobby della provetta negli anni trenta, che ha avuto un successo planetario; una pellicola usata da tutti i maggiori fotografi del mondo per i loro capolavori (uno su tutti: il ritratto della bambina afghana simbolo di National Geographic, di Steve Mc Curry), nel giro di pochi anni è morta per sempre.

Quando le foto che fate oggi, o che vedete sul web saranno una miriade di bit indecifrabili, le diapositive fatte negli anni settanta su Kodachrome saranno ancora perfette, visto che la loro durata è stata valutata superiore ai due secoli (comunque niente in confronto alle stampe dei maestri di un secolo fa, al platino o virate all’oro – praticamente eterne).

 

Ma è il destino dei nostri tempi, così ricchi di cose effimere.

 

Nota: Miranda, produttore giapponese di macchine fotografiche, fallito quarant'anni fa, mise nelle sue macchine molte idee innovative (doppio innesto ottiche, esposimetro annegato nello specchio come la Topcon, grande adattabilità, tiraggio ridotto, mirino intercambiabile, misurazione luce spot o integrata) che ne fanno un buon ferro da lavoro. E, visto il peso, un ottimo fermaporte.

 
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Commenti al Post:
Narciso_Ale
Narciso_Ale il 08/07/14 alle 14:46 via WEB
Io amo la fotografia a livello amatoriale, e quando ripenso alle macchine col rullino mi viene nostalgia..
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 08/07/14 alle 14:49 via WEB
Anche a me, ma non ci si può fare niente. Mi hanno comunque lasciato un ricordo: parecchie macchine e obiettivi, non tutti adoperabili, e parecchie migliaia di diapositive, negativi, stampe che per catalogare ed evitare che si rovinino dovrò mettere in digitale. Ho già iniziato, ma è un lavoro da pazzi. Ho anche parecchi negativi a striscia mezzoformato da ritagliare uno a uno perché lo scannerino non ha la maschera adatta...
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 08/07/14 alle 14:55 via WEB
Per quando avrai finalmente terminato di digitalizzare tutti i negativi, le foto e le dia, anche i bit saranno passati di moda superati da chissà quale altra divoleria.
Magari inveteranno una macchina fotografica deambulante che funge anche da telecamera, con obbiettivo binoculare 3D ad occhi e memoria celebrale organica...
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 08/07/14 alle 14:56 via WEB
(Obbiettivo con una sola "b")... e che corregge automaticamente pure eventuali errori di impostazione...
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:05 via WEB
Il tuo discorso mi ricorda una battuta fulminante di Keynes, il celebre economista. Al suo interlocutore che gli poneva delle questioni sul "lungo termine", rispose che comunque, sul lungo termine, saremo morti tutti.
(Rispondi)
 
Phoenix_from_Mars
Phoenix_from_Mars il 08/07/14 alle 14:53 via WEB
Non me ne intendo così tanto, e mi inchino al tuo sapere...posso solo dirti che quelle foto, che non sapevi mai come erano venute se non dopo l'attesa, a volte da batticuore, allo studio del fotografo, per me erano pura poesia: forse meno tecnologia, forse più effetti casuali che voluti, ma hai perfettamente ragione...quando i nostri bit effimeri saranno scomparsi, le diapositive o i negativi saranno ancora lì...forse obsoleti, ma chiusi nello scrigno di quei ricordi che lasciano il segno e non passano mai di moda :)
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:12 via WEB
Non c'è da inchinarsi, sono stato in passato un curioso della materia. Per quanto riguarda gli effetti, ricordo che si chiedeva di fare lo sviluppo invertibile alle pellicole "normali", ottenendo cose assurde. O si sviluppava pellicola dia nel D76, uno sviluppo bianco nero, per ottenere contrasti terrificanti. Insomma, ci divertivamo. E ora riguardando quelle foto, pensiamo a quanto siamo invecchiati - male!
(Rispondi)
 
tiffany2021
tiffany2021 il 08/07/14 alle 18:48 via WEB
Non me ne intendo...ma così, per amor di antico, le foto stampate nell'album, di mia figlia, sono cosa a cui non rinuncerei mai e poi mai.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:15 via WEB
Ho anche qualche foto davvero antica, diciamo della seconda metà dell'ottocento, roba che mio padre ha trovato nonsocome. Alcune sono tuttora buone, pur con evidenti macchie d'argento. Altre color blu slavato dovrebbero essere cianotipie: molto durature. Mi piace molto ricordare il passato, anche se non sono propriamente un nostalgico.
(Rispondi)
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 08/07/14 alle 18:55 via WEB
!!! azz, quante cose dovrei sapere... ma tanto ho te come archivio enciclopedico !
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:27 via WEB
Sono celebre per la mia cultura incentrata sulle cose inutili.
(Rispondi)
 
zoele2
zoele2 il 08/07/14 alle 20:01 via WEB
conservo gelosamente la mia prima macchina fotografica che mi è stata regalata all'età di 5 anni e una marea di foto con la torta e le 5 candeline eheheheh ciao Andrea
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:30 via WEB
La mia prima decente macchina, una Petri (marchio giapponese errante, visto che la vera Petri aveva chiuso i battenti nei primi anni ottanta lo usava un'altra azienda nipponica, Cosina) con un pratico zoom grandangolare e il classico 135mm e l'onnipresente duplicatore, mi fu rubata anni fa. Per fortuna non tenevo nella borsa della macchina i rullini esposti... Era una reflex automatica che potevi rendere flessibile con qualche trucchetto.
(Rispondi)
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 08/07/14 alle 22:24 via WEB
The good old times are gone.
E pensare che un giorno, magari, chissà...ma però...
...anche questi saranno "good old times".
Dici?
Bah!
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:30 via WEB
Forse perché invecchiando, i nostri giorni saranno sempre più bad.
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 09/07/14 alle 22:35 via WEB
Questo è molto verosimile.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 10/07/14 alle 16:20 via WEB
Le cose stanno così, che lo si voglia o no. Inutile dire cazzate su "io a 50 anni sto meglio che a 20... UN CAZZO!
(Rispondi)
 
lisa_m
lisa_m il 09/07/14 alle 09:13 via WEB
Naturalmente non so neppure di cosa stai parlando, spero che mi perdonerai... ma, in clima amarcord, voglio dire che ho ancora la mia vecchia macchina fotografica Kodak che tirava fuori la foto subito dopo aver scattato, non so in termini tecnici come si dica!! :-)
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 09/07/14 alle 18:33 via WEB
Si dice macchina a sviluppo istantaneo. Negli anni ottanta la Kodak inventò un suo sistema istantaneo simile a quello della Polaroid, che chiamò Instamatic. Troppo simile, visto che perse anche una causa per scopiazzamento di brevetto. Quelle foto hanno una vita particolarmente breve, meno di venti anni: passale da uno scanner, o fatti fare una copia. Non hanno un vero negativo, ma una porcheria che si getta quando esce la foto finita, per cui...
(Rispondi)
 
to_revive
to_revive il 10/07/14 alle 13:27 via WEB
La mia prima macchina fotografica, una reflex è stata una Mamya. Poi sono passata al magico mondo delle Nikon comprando all'asta una reflex F2 con pozzetti intercambiabili, appartenuta ad un corrispondente di guerra . Mi sono presa un fisheye, un 70/300 (con sisso stabilizzato), un 55/300, AF.s 14-24 tutti rigorosamente nikkor. Poi mi sono presa una Nikon 70 semi automatica e mi ci sono divertita un sacco. Unico neo era portare "il malloppo" in giro in una valigetta in inox che pesava un macigno. Poi ho preso una Nikon D3000 che non uso perché non mi piace e dal suo acquisto giace inutilizzata. Quest'anno, sempre in America, voglio prendermi una compatta e penso sarà una coolpix 8800 quindi, se senti chi voglia acquistare qualcosa di quanto sopra, avrai la percentuale.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 10/07/14 alle 16:26 via WEB
Dovrei prima vendere le mie... Aspetto che si rivalutino! Io ho usato per anni una compattona Coolpix8400, presa perché era la prima ad avere un grandangolare decente equivalente al 24mm. Funziona ancora, anche se c'è la seccatura di portarsi dietro schede CF (quelle grandi) e lo schermo è piccolissimo. Ma ha un buon mirino, cosa importantissima. Io porto quasi sempre con me una compatta, l'ultima è un'ottima Canon S100, grandangolo luminoso f/2, sensore più grande delle solite compatte, possibilità di salvare in .RAW, pratica e leggera. La Nikon F2 è una delle più belle e solide macchine mai costruite, puoi usarla indifferentemente per fare immagini o piantare chiodi nel muro.
(Rispondi)
 
 
 
to_revive
to_revive il 11/07/14 alle 14:00 via WEB
in quanto alla robustezza hai ragione; il corrispondente che me l'ha venduta aveva cambiato la tendina che era rimasta danneggiata insieme all'obiettivo da un proiettile. Le salvò la vita! In effetti fa foto meravigliose ancora oggi.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 11/07/14 alle 14:24 via WEB
Magari anche il pressapellicola ne avrà risentito... Ma credimi, Chiara per anni ha usato una mezzoformato russa FED MICRON in vacanza, con obiettivo di vetro VERO, esposimetro, manuale o automatica, che non perdeva un colpo e avresti potuto usarla come zeppa sotto al crick quando cambiavi la ruota dell'auto. Con il vantaggio di fare 80 foto da un rullino.
(Rispondi)
 
giova.pando
giova.pando il 16/07/14 alle 20:39 via WEB
Ciao entro solo per esprimere una mia congettura: per fare buona fotografia non occorre necessariamente una macchina costosa e l'ultimo modello; anzi spesso con una compatta da qualche centinaio di Euro si fanno foto dai contenuti emotivi eccellenti. L'analogico ha frenato, in un certo senso, lo sviluppo della fotografia (arte d'élite). Il digitale ha aperto le porte, che dico i portoni a tutti (facile fare foto corrette). Tutti fanno foto con tutta la miriade di mezzi disponibili, in questa marea di fotoamatori digitali è più facile che emergano talenti. Complimenti per questo tuo blog. Giovanni.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/07/14 alle 21:59 via WEB
Grazie per il commento e i complimenti, entrambi graditi. Io nel post non parlavo di bellezza di un'immagine, Ansel Adams lavorava anche più giorni per fare una sola immagine (fredda) perfetta ed eterna, Weegee con una macchina che usava sempre con il flash e l'obiettivo sull'iperfocale, sviluppando i negativi nella bauliera della sua auto ci ha lasciato immagini memorabili. Io volevo solo dire che un tempo ciò che faceva la qualità di un'immagine era la pellicola, relativamente economica, adesso è il sensore e quindi il corpo macchina. L'aver reso economico scattare foto decenti in gran numero non è un vantaggio, i social sono pieni di immagini raccapriccianti, si scatta molto senza pensare e i risultati si vedono. Regalare pennelli e colori non garantisce una generazione di Picasso o di Botticelli. Almeno resteranno tracce di questi giorni... Grazie ancora, io sono Andrea.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/07/14 alle 23:56 via WEB
Si, lui è Andrea. Confermo.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 17/07/14 alle 08:08 via WEB
Alfredo, nella vita sei mica notaio?
(Rispondi)
 
 
 
giova.pando
giova.pando il 17/07/14 alle 08:55 via WEB
Ciao Andrea, concodo; devi convenire che tra la massa che scatta in casuale (dove coglio coglio) i fotoamatori ravveduti, che scoprono d'essere portati o semplicemente amatori della fotografia sono aumentati. É pur vero che scovare foto decenti dalla gran massa è abbastanza faticoso, si rischia anche di sbagliare. Ho aperto il mio blog proprio per confrontarmi con altri fotoamatori come te. Spero in tuoi graditi interventi. Giovanni.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 17/07/14 alle 09:20 via WEB
Sono già passato, e ho trovato una conferma ai nostri discorsi: ci sono ottime immagini, ma emergono da milioni di scatti inutili. Mi ricordo dei periodi in cui la fotografia diventava facile, e il conseguente boom momentaneo di amanti (!) della fotografia: la foto istantanea, i caricatore 126 e 220, la rivoluzione dell'autofocus. Henry Cartier Bresson non ha mai usato altro che una vecchia Leica con il suo obiettivo 35mm, non so quanti scatti fatti con caricatori 220 siano oggi ospitati nei musei...
(Rispondi)
 
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