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Tutti in mutande per salvare il clima!

Post n°11 pubblicato il 26 Novembre 2007 da videoGreenpeace
 




Decine di volontari si sono dati appuntamento al porto di Civitavecchia, al molo 6, dove è attraccata la nave Arctic Sunrise, per una originale foto-action. Tutti in mutande per denunciare la situazione italiana che, grazie alla mancanza di strategia del Governo, è in mutande rispetto agli obiettivi del protocollo di Kyoto.

 
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tanka_si
tanka_si il 26/11/07 alle 22:58 via WEB
Anche io appoggio incondizionatamente la vostra azione contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia. Così come ho appoggiato incondizionatamente molte vostre iniziative e da quì la mia ammirazione e, per quanto possibile, il mio appoggio. La questione energetica è una questione alquanto complessa e, quindi si può facilmente cadere in contraddizione come è accaduto a Geenpeace che condanna il carbone ma appoggia l'eolico. Io penso che l'eolico è altrettanto inquinante quanto i combustibili fossili con svariate aggravanti da non sottovalutare. 1) Ogni pala eolica costa 3 milioni di euro. La sua vita produttiva è di 25 anni. Alla fine del ciclo quelle torri da 130 metri (la cupola S.Pietro a Roma è alto 118 metri) di acciaio dovranno essere smaltite dal concessionario del suolo. 2) Le fondazioni è su palificazioni della profondità dai 15 ai 30 metri con relativo inquinamento delle falde acquifere 3) Ogni pala eolica, in media, uccide,tra rapaci, uccelli migratori e stanziali, 70 uccelli all'anno ; 4) L'impatto ambientale è devastante e non più ripristinabile e si perderebbe buona parte del patrimonio paesaggistico-archeologico e culturale. 5) Una pala eolica produce energia ad alta tensione e bisogna costruire elettrodotti ad alta tensione che trasportino dalle montagne alle centrali l'energia elettrica creando i danni conosciuti da campi elettromagnetici; 6) Un impianto industriale di energia eolica produce inquinamento sonoro. Detto questo bisogna evidenziare ancora altri aspetti di non secondaria importanza. Tutti i produttori di energia elettrica che utilizzano combustibili fossili sono obbligati a produrre almeno il 2% con fonti energetiche alternative. In questo caso accedono anche ai certificati verdi. I certificati verdi sono "cospicui" finanziamenti dello stato concessi al produttore per 15 anni.Il produttore è costretto a produrre energia alternativa non certo per "spirito ambientalista" o per rispettare il portocollo di Kyoto ma perchè, poter commercializzare il 98% di energia prodotta con carbone e petrolio, è costretto a produrre energia alternativa. Non è una contraddizione quella di appoggiare l'eolico? Insomma, penso che non è quella la strada. Forse è quella più o di "impatto" ma non certo la migliore. A mio avviso bisogna seriamente pianificare interventi che siano in armonia con il territorio e che ruispettino l'avifauna, la fauna e la vocazione di sviluppo territoriale. Installare pale eoliche in Sardegna è una bestemmia come è una bestemmia installarle nelle zone degradate d'italia dove i Sindaci danno facilemente le autorizzazioni perchè attraverso l'eolico arrivano soldi freschi e sicuri (Perchè le pale eoliche non le installano sulle dolomiti, a Curmayeur, a Cortina ecc...?) Mettiamo, invece, pannelli fotovoltaici sui tetti delle sedi delle pubbliche amministrazioni, sui tetti dei capannoni delle industrie e, perchè no, un pannello 2x2 anche sui nostri tetti e l'eccedenza di produzione la vendiamo noi all' ENEL.Avremo la bolletta energetica pari a zero euro e potremmo anche vendere l'energia in eccedenza all'ENEL. Sviluppiamo l'energia geotermica (l'Italia è di origine vulcanica ed ha un'immensa potenzialità). La Sardegna è un'isola, perchè non pesnare ad una produzione di energia rinnovabile con le turbine che sfruttano il moto ondoso ed il movimento delle maree. Sarebbe tutto più armonico e non ci sarebbe impatto ambiemtale più di quello necessario ed in più tuteleremmo in territorio e non lo violenteremmo con torri di 130 metri di acciaio e pale di 35 metri che renderebbero il territorio ostaggio di interessi spesso mafiosi. Pensiamoci
 
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