Era incredibile! Il piccolo ragazzo con occhi grandissimi e vivaci stava per raccontare una storia magnifica sulla civiltà marziana, su città megalitiche, le loro navi spaziali e i voli sui vari pianeti, sul meraviglioso paese di Lemuria; di cui conosceva la vita in dettagli, sin da quando gli accadde di discendervi da Marte; lì aveva amici. La sua storia durò per circa un’ora e mezzo. Un ragazzo fu abbastanza intelligente da registrare l’intera narrazione.
Il ragazzino russo, Boriska Kipriyanovich , era già stato segnalato nel 2002 dalla madre come bimbo prodigio per una serie di capacità sviluppate in tenerissima età, ad esempio a qualche mese già teneva la testa alta e a meno di due anni parlava dicendo cose che rimandavano a viaggi interplanetari e amenità del genere.
Non abbiamo strumenti per affermare la veridicità di questo, se non testimonianze giornalistiche, di fatto Boriska Kipriyanovich , era considerato addirittura un “bambino indaco” (per saperne di più al riguardo c’è sempre Wikipedia). Poi, nei giorni passati, i media britannici ne hanno ripercorso la storia, svelando tra le altre cose che il giovanotto afferma che: ha vissuto la sua vita precedente su Marte; che il pianeta “rosso” fu distrutto da una catastrofe nucleare, ma che i marziani (alti più di due metri) sono sopravvissuti adattandosi a vivere sottoterra e respirando diossido di carbonio.
Inoltre sono immortali, e tecnologicamente tanto avanzati da essere capaci di intraprendere viaggi interstellari. Boriska Kipriyanovich , afferma anche d’essere già stato sulla terra (da marziano) e che gli umani sono ancora abbastanza primitivi, o ignoranti, non conoscendo molte cose del loro passato, su tutto, i misteri delle civiltà egizia, che ne celerebbe ancora parecchi (ma no!).
Insomma, si tratta di affermazioni talmente generiche e banali, che neppure un romanziere di serie b le ammetterebbe nella sua opera, eppure, ripetiamo, la storia di Boriska Kipriyanovich non fa che rimbalzare e rimbalzare nel web.
Sarebbe certo facile fare appello a una diffusa ignoranza, o all’alto, diciamo pure altissimo, tasso di credulità pubblica, ma non credo che basti. Non bisogna aver studiato tanto per rendersi conto che affermazioni tanto clamorose dovrebbero essere supportate da uno straccio di prova, che pare nessuno abbia fornito.
Ma neanche questo è il puntoIl nodo, in questa vicenda, così come per tante altre cose inspiegabili (dagli oroscopi, alle apparizioni sacre, alla storia dell’uomo arrivato da futuro), è il vizio – che probabilmente è connaturato nel dna dell’uomo – di volersi affidare ad altro (o ad altri) per potersi spiegare le cose, giustificare le proprie mancanze (vedi oroscopi), lavarci le mani da ogni responsabilità per quanto concerne il presente e il futuro. Non solo ci piace, ma in realtà ci fa comodo l’idea che su un pianeta neppure troppo lontano, esistano degli esseri senzienti e tecnologicamente più avanzati di noi cui ricorrere, in caso di bisogno. Crediamo così poco ai nostri simili, da preferire di credere negli alieni. Alieni semidei, alieni colonizzatori, alieni cui votarci in mancanza di altre sicurezze. E mentre guardiamo il cielo aspettando l’astronave, costruiamo l’inferno per le generazioni che verranno.
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