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processo Pell

Post n°1067 pubblicato il 04 Aprile 2018 da garden8
 

l’australiana Belinda Wallington del tribunale

di Melbourne, Stato di Victoria, almeno un pezzo

del futuro delle finanze vaticane. Sarà infatti

lei a dover decidere se avrà luogo o meno

il processo contro il cardinale George Pell

76 anni, accusato di aver commesso abusi

sessuali su minori nella seconda metà degli

Anni 90, quando era arcivescovo di Melbourne,

e ancora molti anni prima, all’epoca in cui

operava nella diocesi di Ballarat, località

di cui è originario.

 

Dal 5 al 29 marzo davanti al Tribunale

dello Stato di Victoria, nel frattempo,

si sono svolte numerose udienze in gran

parte a porte chiuse - durante le quali

sono stati ascoltati più di 50 testimoni

e ora si attende la decisione del giudice

Wallington. Il 17 aprile accusa e

difesa presenteranno le loro conclusioni

e successivamente il magistrato

dovrà prendere una decisione: o

valuterà che vi siano sufficienti

elementi per far proseguire il processo,

oppure il procedimento si concluderà.

Un’ipotesi, quest’ultima, che non è così remota.

re

 

 

Le testimonianze contro Pell,  fanno

riferimento a fatti molto lontani negli anni,

non sempre sono coerenti, ma soprattutto

la difesa del cardinale contesta una certa

volontà persecutoria nei suoi confronti

da parte degli investigatori, tradottasi

nell’omissione di elementi che potevano

indebolire l’impianto accusatorio.

Inoltre, ci sono una serie di testimonianze

importanti a favore del cardinale.

D’altro canto è pure emerso che

un’indagine sull’alto prelato australiano

era iniziata già nel 2013, segno che

un lungo e complesso lavoro giudiziario

è stato portato avanti.

 

Un libro : il cardinale era stato chiamato in causa,

insieme con altri prelati, per aver insabbiato

casi anche gravi di violenze. A far

da detonatore alle accuse rivolte questa

volta direttamente al cardinale, era stato,

giusto un anno fa, un libro della giornalista

Louise Mulligan, The Cardinal: The Rise And

Fall of George Pell (Il cardinale: ascesa e

caduta di George Pell) nel quale si faceva

riferimento a presunti abusi da parte

di Pell su due coristi nella cattedrale di

St. Patrick a Melbourne a metà degli Anni 90.

 

Un caso controverso, si contesta il modus

dei media di etichettare il prete.

A suo favore gioca il fatto che non si sia

sottratto al processo e che in questi anni

abbia sempre risposto alle sollecitazioni

delle autorità australiane. Tuttavia una parte

significativa della verità risiede nel valore

delle testimonianze ascoltate nelle

ultime settimane dalla corte.

 

il ritorno di Pell in Vaticano. Il porporato, infatti,

avrebbe manifestato, anche in questi giorni,

la volontà di portare a termine il suo lavoro

alla guida della Segreteria per l’Economia.

Al contrario la decisione di un rinvio a giudizio

costituirebbe la fine della carriera di Pell

ai vertici vaticani e della Chiesa. A quel

punto è probabile che Papa e Segretario

di Stato, il cardinale Pietro Parolin,

procedano alla scelta di un nuovo

prefetto per il dicastero economico

della santa Sede. Il tempo perso,

infatti, è già molto, senza contare

la turbolenta uscita di scena di Libero

Milone, ex revisore generale dei conti

vaticani, accusato di aver indagato

indebitamente su alcune personalità

di alto rango della Chiesa (Milone ha

replicato di aver operato cercando

di portare avanti la politica di trasparenza

finanziaria). L'unica certezza è che

i nuovi bilanci vaticani, redatti in base

a principi contabili aggiornati, restano

sepolti in qualche limbo.

 


 
 
 
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Un blog di: garden8
Data di creazione: 28/10/2006
 

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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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