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La Scienza di Van Gogh...

Post n°3287 pubblicato il 08 Settembre 2016 da g1b9
 

 

 

 Una curiosità su questo famoso dipinto di Van Gogh

 la studiosa Natalya St. Clair ha spiegato come Van Gogh, rinchiuso in manicomio, sia riuscito a «percepire e rappresentare uno dei concetti più difficili in assoluto che la natura abbia mai offerto all’uomo», il concetto di flusso turbolento nella dinamica dei fluidi. Un concetto estremamente arduo da spiegare, che il fisico russo Andrey Kolmogorov è riuscito a codificare solo nel 1940 in un'equazione, ma che Van Gogh nel 1889 rappresentò perfettamente su tela in “Notte stellata”.

   Nel video la spiegazione

 

 

Commenti al Post:
aldogiorno
aldogiorno il 08/09/16 alle 19:14 via WEB
CIAO GIOVANNA, COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUONA SERATA ED UN CARO ABBRACCIO, ALDO.
 
sagredo58
sagredo58 il 08/09/16 alle 19:20 via WEB
Nonostante il titolo si riferisca alle stelle, il quadro mi pare dedicato alla Luna che muove tutto il cielo rendendolo vorticoso e affascinante. O meglio al ricordo che l’artista ha della Luna, che nella sua mente agitata diviene come un Sole della notte. Quadro è dipinto a memoria, non potendo l’artista stare all’aperto perché rinchiuso in manicomio. Per questo lo ricollego alla poesia di Leopardi “Alla Luna” che usa anch’essa la Luna per parlare della memoria.
 
sagredo58
sagredo58 il 08/09/16 alle 19:21 via WEB
Scrive Leopardi: O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l'anno, sovra questo colle Io venia pien d'angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed è, nè cangia stile, O mia diletta luna. E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l'etate Del mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il corso, Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l'affanno duri!
 
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