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« La parola...forza e fragilità..Anche il nulla è violenza.. »

Una interessante interpretazione del bullismo è offerta dall’illustrazione intitolala Bullying di Matt Mahurin.

Post n°4283 pubblicato il 02 Luglio 2019 da g1b9
 

 

 

 

 

Bullying di Matt Mahurin.





Ho preso spunto dalla lettura approfondita del fenomeno, utilizzando l’opera dell’artista statunitense ,di Elisa Configliacco Bausano, e la propongo,data l'importanza di limitare al massimo questo fenomeno

“Si prova una vergogna tremenda ad essere vittima di bullismo, perché ad un certo punto cominci a pensare che ci sia un motivo per cui sei stato preso di mira.”
(Matt Reves)


Definiamo il bullismo.


Il bullismo consiste in una serie di comportamenti aggressivi ripetuti nel tempo perpetrati dal bullo ai danni di una vittima designata.
Per atti aggressivi non si intende solo il danno fisico vero e proprio, ma anche l’emarginazione, le prese un giro, i dispetti, gli insulti e in genere tutte quelle azioni che possono portare un danno a chi le riceve.
Alla base del bullismo c’è uno squilibrio di potere: il bullo prevarica e sovrasta la vittima che è debole e incapace di difendersi.
Gli attori del bullismo hanno un ruolo ben preciso, come possiamo ben vedere nell’opera “Bullying”di Matt Mahurin.

Solitamente abbiamo il bullo, colui che perpetra l’attività violento. Nel dipinto è ben distinguibile l’atteggiamento aggressivo della ragazzina girata di spalle: le mani sono contratte in pugni, la posizione è rigida ed eretta, quasi volesse sovrastare l’altra. È apprezzabile la disparità fisica tra le due ragazze: la bulla è più alta e fisicamente più imponente dell’altra. Non di rado il bullo è anche più grande di età.

Abbiamo, poi, la vittima che subisce senza potersi opporre. Nell’opera notiamo che la ragazzina, più piccola ha un’espressione spaventata, ha le mani dietro la schiena e si trova sull’orlo del baratro che simboleggia la sua impotenza e l’inevitabilità della sua sorte.

Un altro ruolo che riscontriamo quasi sempre é quello degli spettatori che assistono alla violenza senza intervenire. In “Bullying” sono ritratti come ombre che incombono sulle due protagoniste.
In realtà, si riscontra spesso la presenza di altre figure, assenti nell’opera, che sono gli aiutanti del bullo e quelli della vittima. I primi solitamente partecipano all’atto incitando il bullo, schernendo la vittima e a volte infierendo anche fisicamente. Gli altri, invece, aiutano la vittima difendendola e magari cercando con rischio l’attenzione di un adulto.

 Ma perchè si diventa bulli o vittime?


Alcune ricerche hanno messo in luce che i bulli hanno una buona autostima e un’alta opinione di sé e delle proprie capacità e gli atti prepotenti servirebbero loro a guadagnare la stima degli altri, potere e attenzioni in modo da migliorare l’immagine di sé . Il fatto che i bulli si percepiscano come “ben visti” dagli altri non significa che essi lo siano realmente.
Le vittime, al contrario hanno bassa autostima e scarsa opinione di sé .Questo li rende più sensibili alle sconfitte e meno capaci di affrontare conflitti e frustrazioni.


Il bullismo ha delle conseguenze?


Essere vittime di bullismo non é solo spiacevole nel momento in cui l’evento accade ma può portare, in futuro, a sviluppare diversi tipi di disturbo come ansia, attacchi di panico e depressione.
Per i bulli, invece, si presenta un maggior rischio di sviluppare un disturbo antisociale.

Il bullismo è, quindi, un fenomeno grave che non va sottovalutato o annoverato tra le semplici “ragazzate”. Appare essenziale intraprendere azioni per prevenire il fenomeno o quantomeno prendere provvedimenti ,quando lo si nota ,in quanto porta conseguenze a lungo termine nella vita sia di chi lo subisce, che di chi lo agisce.

 Prevenire e combattere il bullismo con l'arte .Proposta operativa
di Marco Rabino

Nell’ambito di una semplice analisi dell’opera o all’interno di un percorso strutturato per competenze, la lettura collettiva, in classe, dell’immagine Bullying di Matt Mahurin può offrire spunti e motivi di riflessione.

Le due ragazze si trovano di fronte e la più minacciosa, tra le due, è voltata di schiena.
La ragazzina che si sente minacciata, infatti, ha le mani dietro la schiena, il corpo eretto in una posizione di tensione,per metà in ombra e per metà in chiaro , forse, in una posizione ambigua. L’autore ci suggerisce che tutte le vittime hanno una parte di complicità con il bullo.
Il volto della vittima è  alzato, verso la ragazzina minacciosa, ed ha un’espressione spaventata, in attesa.
La ragazzina bulla ha le mani contratte a pugno e le spalle tese, segno che sta cercando di imporre la propria volontà alla vittima.
Le due ragazze sono ai bordi di un burrone. La vittima è proprio al limitare del dirupo che si apre dietro di lei. Si trova quindi in una posizione, anche esistenziale, di grande pericolo, come tutte le vittime di bullismo.

Nell’angolo destro in basso si trovano delle ombre a forma umana che lasciano intendere la presenza di altri spettatori. La forma delle ombre è semplice somigliano alle sagome dei giocatori di un calcio balilla.
La forma semplificata e la disposizione ritmicamente allineata delle ombre è simbolica. Vuole, forse, suggerire la serialità ottusa della mente di coloro che assistono, inermi, ad un evento di bullismo. I gregari assistono infatti senza reagire e si fanno spettatori e complici.
 Il cielo nuvoloso incombe sulle due ragazze.
Il bordo del dirupo di forma frastagliata suggerisce un’atmosfera aspra e conflittuale.
Il cielo è grigio e nuvoloso, come se stesse per scoppiare un temporale.
tendenti al grigio, cupi e minacciosi. Infatti l’azzurro del cielo, che si intravede tra le nuvole, è spento, privo di vita.

 
 
 
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