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Il Presepio. la sua storia...

Post n°2306 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da g1b9
 

 

..Dai Vangeli Apogrifi...
Ciò detto l'angelo fece fermare la giumenta, perchè era giunto il momento di partorire e ordinò a Maria di scendere dalla bestia e di entrare in una grotta sotterranea, in cui non c'era mai stata luce. Ma all'ingresso di Maria tutta la grotta cominciò ad avere splendore come se vi fosse il sole.
E là partorì un maschio, che gli angeli circondarono mentre nasceva e appena nato adorarono, dicendo:2 Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà".
Già da un pò di tempo Giuseppe si era avviato a cercare levatrici e quando ritornò alla grotta,Maria aveva ormai messo al mondo il bambino.
"Ti ho condotto le levatrici Zelomi e Salomè," disse Giuseppe a Maria "che stanno fuori, davanti alla grotta e non osano entrare quì a causa della troppa luce".
Udendo ciò Maria sorrise. Ma Giuseppe le disse:" Non sorridere, ma sii prudente, che non debba per caso aver bosogno di qualche cura".
E volle che una di quelle entrasse con lui. Ed entrata Zelomi disse a Maria: " Lascia che io ti tocchi." Avendo Maria permesso di essere toccata, la levatrice esclamò a gran voce: " O Signore, o grande Signore, misericordia! Non si è mai sentito dire nè potuto immaginare che le mammelle siano piene di latte e sia
nato un maschio, lasciando vergine sua madre! Nessuna perdita di sangue si è avuta sul neonato, nessun dolore nella puerpera. Vergine ha concepito, vergine ha partorito, vergine è rimasta.
Vangelo dello Pseudo-Matteo XII I Vangeli Apogrifi

 

 

Il presepe…o il presepio?.! Il latino, madre della nostra lingua, prevedeva entrambi le forme, praesepium e praesepe (da prae, davanti e saepire chiudere con una siepe). Entrambe le parole avevano come significato :”Mangiatoia”. Oggi il significato assume tono maggiore, infatti è uso comune e popolare intendere non solo la "mangiatoia", bensì l’intera rappresentazione della natività in tutte le sue sfumature, quindi … ‘una rappresentazione tridimensionale, realizzata temporaneamente in maniera plastica soggettiva mediante la disposizione di un paese visto in maniera panoramica, dentro al quale è situata una diversità di figure mobili che si possono mutare di luogo a seconda del senso artistico del costruttore’

 

 

     Il presepe ha origine dalle antiche rappresentazioni sacre del periodo delle feste natalizie, dalla quali san Francesco avrebbe tratto l'idea del presepe, realizzandolo per la prima volta in un bosco presso Greccio, nel Natale del 1223.

     Solamente alla fine del '200 apparvero rappresentazioni artistiche della Natività. La più antica è l'Oratorium praesepis di Arnolfo di Cambio, conservato a Roma nella basilica di Santa Maria Maggiore.

 

 

     Il documento che parla per primo del presepe lo colloca nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. Ad Amalfi, come citano varie fonti, già nel 1324 esisteva una "cappella del presepe di casa d'Alagni". Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa e la statua della Madonna è esposta nel museo di San Martino. Altri esempi risalgono al 1478, con un presepe di Pietro e Giovanni Alemanno di cui ci sono giunte a noi dodici statue per la chiesa di San Giovanni a Carbonara esposto al Museo di San Martino di Napoli e il presepe di marmo del 1475 di Antonio Rossellino, visibile a Sant'Anna dei Lombardi.

 

 

     La tradizione si estende nei secoli successivi con presepi monumentali in marmo o in legno, realizzati e conservati in chiese dell'Italia centro meridionale dove resterà forte la passione fino a trasformarla in arte pregiata.

     La struttura del presepe classico presenta la grotta in primo piano affiancata da pastori in adorazione ed Angeli, quindi il sacro monte con altri pastori accompagnati da greggi ed Angeli in volo che annunciano la buona novella, ed in lontananza il corteo dei Re Magi. Anche il presepe della cattedrale di Matera e quello del duomo di Altamura hanno la stessa disposizione, confermando che quella era la tipologia di struttura diffusa anche nella provincia. Durante tutto il secolo convissero due tipi di pastori: quello in legno e quello in terracotta, che diventarono di dimensioni più piccole, rispetto a quelli quattrocenteschi, verso la fine del secolo.

 

 

 

 
 
 
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