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Il sogno

Post n°331 pubblicato il 31 Luglio 2012 da formybz
 



Alla mia età non è facile andare a vivere da sola.
È un’esperienza che non ho mai fatto prima.
I primi giorni tornare a casa e trovare tutto spento e silenzioso mi dava un senso di vuoto e di ansia.
Le cene da sola, andare a letto sola, svegliarsi sola.
La sera non riuscivo a dormire, mi addormentavo sempre tardi e mi svegliavo presto, a ogni piccolo rumore mi alzavo a controllare cosa fosse.
Pensavo sempre fossero i ladri che cercavano di entrare.
Tutti i vecchi automatismi erano saltati. Ho dovuto imparare nuove misure, nuovi spazi e tempi. La sera preferivo tornare a casa presto e avevo preso l’abitudine di lasciare una luce accesa in una stanza.
Lasciavo una luce accesa anche mentre dormivo.
Continuavo a chiedermi se avessi fatto la cosa giusta.
In realtà conoscevo già la risposta – non volevo vivere al fianco di un uomo che non amavo più –, eppure certe sere mi sembrava difficile anche solo passeggiare nella mia casa vuota. In fondo sono molte le persone che stanno insieme per compagnia, per abitudine, per dividere le spese. Se si lasciassero, non saprebbero dove andare.
I primi tempi organizzavo sempre cene a casa pur di non stare sola.
Anche Carla è venuta un paio di volte per passare un weekend insieme.
Poi è successo qualcosa, ho superato tutte le difficoltà e senza accorgermene sono entrata in una dimensione nuova. Ho iniziato a stare bene e non vedevo l’ora di tornarmene a casa, chiudere la porta e restare lì da sola a fare le mie cose.
Vedevo i quadri appoggiati a terra invece che appesi ai muri ed ero felice: ho sempre
preferito così, ma Paolo non era d’accordo. Decidevo di fare una cosa e poi cambiavo idea all’ultimo minuto senza dovermi giustificare né sentirmi in colpa.
Da una settimana a cena mangio la stessa cosa: un semplice riso in bianco con il tonno e
un goccio di olio d’oliva e di salsa di soia. Ne vado pazza, è squisito, ma non potrei mai prepararlo per un ospite: è una poltiglia che sembra cibo per cani.

Mangio quello che mi piace, quante volte mi va, e all’ora che voglio. Dieci giorni fa,
invece, non riuscivo a smettere di mangiare avocado, spalmato sul pane tostato, nell’insalata, con i gamberetti o facendo il guacamole . Non desideravo altro. Mi piace non sentire russare, o tossire, o tirare lo sciacquone del bagno durante la notte. Mi piace non sentire la sveglia di un’altra persona al mattino. Mi piace allungare le gambe e le braccia e girarmi senza paura di disturbare qualcuno.

Qualche giorno fa non riuscivo a dormire e sono venuta qui in cucina a scaldarmi un bicchiere di latte, poi ho acceso la televisione e mi sono resa conto che non dovevo tenere il volume basso né spegnere le luci.
È la prima volta che ho un appartamento tutto mio. E' più piccolo di quello in cui stavo con Paolo, ma respiro un senso di libertà che non ho mai provato prima.
Ho scoperto la bellezza del silenzio tra le mura di casa.
Godo della mia solitudine. La sera, dopo mangiato, mi preparo una tisana e mi sdraio sul divano a guardare un film o scivolo dentro le pagine di un libro o faccio lunghe telefonate con Carla mentre mi spalmo la crema sulle gambe. Mi compro dei fiori da mettere in cucina, apro una bottiglia di vino anche per berne solamente un bicchiere, a volte metto della musica a tutto volume e ballo da sola per casa.
Ho imparato a sorridermi allo specchio.

Ho scoperto che è bello tentare di sedurre se stessi. Mi scopro felice semplicemente fissando le tazze colorate e le scodelle nuove sulla mensola della cucina.
Quando sono al lavoro, non vedo l’ora di tornare a casa, per farmi un bagno caldo e lungo. Nessuno bussa chiedendomi di entrare, non devo cucinare per altri e non ho orari, non ho obblighi. A volte salto anche la cena, oppure decido di provare una ricetta nuova e uscendo dall’ufficio passo a comprare gli ingredienti che mi servono, poi scappo a casa per giocare in cucina come una bambina.
Vivere sola mi ha insegnato a chiedermi cosa voglio e cosa desidero. Sembra scontato, ma per me non lo è mai stato. Ho imparato a trovare dentro di me le misure e le ragioni del mio vivere.
Ho capito che devo volere ciò che sarò, non posso più vivere per compiacere qualcuno,
obbligandomi a essere quella che non sono. Nello specchio di questa casa ho visto la persona che mi sento, una donna che avevo dimenticato e messo da parte senza rendermene conto. Mi sono tornati in mente molti ricordi di quando ero ragazzina e sognavo di cambiare il mondo.
Ho ritrovato la voglia di sapere, conoscere, capire.
Ogni scoperta è un regalo meraviglioso per me.
Mi emoziono quando intravedo nuovi significati.
Nella donna che sono vedo un futuro diverso.

Fabio Volo  "Le prime luci del mattino"

 

 

 
 
 
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Un blog di: formybz
Data di creazione: 05/07/2008
 

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