Presidente Conte, alcuni media persistono nel riportare la notizia che il Governo, nel predisporre il piano di progressivo rientro alla normalità, potrebbe - fra l’altro - protrarre il confino domiciliare per gli over 70 per una durata allo stato indeterminata e, comunque, maggiore di quella imposta a tutti gli altri cittadini.
Questo criterio, che sarebbe stato inopinatamente suggerito dalla presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen, troverebbe la sua pseudo giustificazione nell’assunto che gli «anziani» sarebbero di per se stessi soggetti «fragili» e come tali facili prede del virus. Quindi, tale eventuale provvedimento governativo sarebbe basato unicamente sul semplice dato anagrafico e, dunque, sarebbe gravemente discriminante e lesivo delle libertà dell’individuo garantite dalla Costituzione.
Un provvedimento di tale natura sarebbe comunque illogico e incongruente anche alla stregua delle stesse ragioni poste alla sua base. Infatti, non solo non possono essere qualificati come «soggetti fragili» tutti gli «anziani» solo perché tali, ma sono effettivamente «fragili» individui in giovane età affetti da tutta una serie di patologie invalidanti: cardiache, polmonari, metaboliche, neurologiche, genetiche, immunologiche, neoplastiche... Per di più casi di covid-19 gravi, spesso mortali, sono occorsi in giovani e in età matura in perfette condizioni fisiche o addirittura atleti attivi.
Ciò senza considerare che: 1) esiste una quota non trascurabile di anziani che, anche in tarda età, svolgono attività professionali impegnative e gratificanti (imprenditori, liberi professionisti, ecc.) che finirebbero per essere impedite con serio nocumento della salute fisica e mentale; 2) gli anziani spesso svolgono un’attività preziosa nella organizzazione familiare, funzione che verrebbe negata dalla costrizione domiciliare.
Se una simile misura fosse adottata avrebbe rilevanti profili di incostituzionalità e chiediamo, poi, quali effetti possa avere a livello politico, dove nei partiti, nel Parlamento, nelle Istituzioni, nella stessa Corte costituzionale gli ultrasettantenni sono ben rappresentati. Finanche il presidente della Repubblica sarebbe coinvolto?
Anche nei settori produttivi, ai vertici di imprese, banche ed assicurazioni la rappresentanza degli ultrasettantenni è consistente, né si deve dimenticare che nelle libere professioni avvocati, medici fino ai commercianti, artigiani ed artisti gli ultrasettantenni sono parte attiva e vitale della società. Pertanto, si confida nella resipiscenza di coloro che auspicano la protrazione degli «arresti domiciliari» per gli over 70 anni e, soprattutto, nel rifiuto da parte del Governo di accogliere tale bizzarra proposta contrastante con i valori umani ed i principi costituzionali.
Tutti insieme, giovani, adulti, anziani, siamo chiamati a superare questa epocale severa fase critica che ha già prodotto un significativo grave danno a livello sanitario, economico e sociale.
Seguono le firme.
prof. Francesco Schittulli (Senologo chirurgo-oncologo, presidente nazionale Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), prof. Rosa Alò (Docente e Console onorario Repubblica Croazia per Puglia e Basilicata), dott. Giovanni Barchetti (Presidente agg. Corte di Cassazione), prof. Rosina Lobello Basso (Docente Storia e Filosofia), prof. Filippo Boscia (Ginecologo - Presidente Medici Cattolici Italiani e Soc. It. Bioetica), prof. Savino Cannone (già Direttore generale Sanità), dott. Gianfranco Castel- laneta (già Presidente Corte Appello di Bari), dott. Luigi Claudio (Presidente sezione Comm. Tributaria Bari), dott. Francesco Divella (Imprenditore), dott. Giuseppe Ferro (Agronomo), prof. Santa Fizzarotti Selvaggi (Scrittrice, poetessa, psicoioga psicoterapeuta), cons. Claudio Gorelli (già Magistrato Corte dei Conti - Roma), prof. Ginefra Guanti (già direttore Genetica medica Policlinico Bari), prof. Franco Introna (Direttore Istituto medicina legale Policlinico Bari), dott. Giovanni Leonardi (già presidente sez. Gip Bari), prof. Aldo Loiodice (ordinario Diritto costituzionale Università Europea - Roma), ing. Luca Montrone (presidente Gruppo Norba e associazione Alpi), dott. Annamaria Moretti (Pneumologa - presidente Gruppo italiano salute e genere), prof. Raffaele Numo (già direttore reumatologia Policlinico Bari), prof. Fernando Prete (già direttore Chirurgia Policlinico Bari), . dott. Vito Savino (già Consigliere di Cassazione, presidente Tribunale Trani-Bari e presidente Regione Puglia), prof. Nicola Simonetti (Medico, giornalista), dott. Amedeo Urbano (presidente Comm. Tributaria Puglia, già presidente Tar Bari), ing. Michele Vinci (imprenditore, già presidente Confindustria Bari-Bat)
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