Il Gargano disse che

Il che non è una novità, dato che il ministero delle Infrastrutture lo scrisse in un parere nel 2007 e la direttiva Maroni del 14 agosto 2009 lo ha ribadito. Il problema è che non lo fa quasi nessuno, perché i segnali temporanei possono provocare pericolo sia per chi guida che per le stesse forze dell’ordine. Come si risolve? A Foggia hanno deciso di specificare già nel segnale se la postazione è permanente o temporanea. Solo che in teoria non si può fare, dato che il Ministero non lo prevede.
Ma se il cartello non corrisponde? Questo significa in parole povere che la multa deve essere annullata. Quindi è davvero il caso di intraprendere il ricorso.
Finti Autovelox: il ministro Maurizio Lupi li definisce illegali
Si tratta basicamente di contenitori che possono ospitare un autovelox – ma di fatto restano quasi sempre vuoti – posti a margine della strada, con l’obiettivo di rendersi molto visibili (tanto che spesso sono arancioni) e dissuadere così il guidatore dal superare i limiti di velocità. Secondo quando affermato dal ministro dei Trasporti, questi non possono essere classificati nella categoria di dispositivo o di segnaletica presenti nel vigente codice della strada… e sono quindi “illegittimi”.
Il ministro lo ha dichiarato sul suo blog, citando ben nove pareri contrari già resi dal suo ministero: nello specifico si tratta delle risposte date a Comuni che chiedevano se fosse lecito piazzare sui bordi delle strade i box di plastica colorati. Sarebbe una bella notizia, se a ben guardare il ministro non stesse smentendo il suo ministero: quei nove pareri si limitano a dire che i box non sono previsti dal Codice della strada e che per questo motivo non esistono particolari prescrizioni. Perché appunto, non sono previsti. Sempre dal suo blog il ministro ha affermato che: “La loro eventuale dislocazione a bordo strada dovrebbe considerare la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata”.
L’unica cautela da prendere nel posizionarli è la comune diligenza, in modo che nessuno si faccia male urtando i box, tra l’altro realizzati in plastica cedevole proprio per questo motivo, anche se la base in cemento potrebbe essere fonte di pericolo specialmente per i motociclisti.
Il vero divieto, stabilito per legge, è di effettuare controlli automatici di velocità nei centri urbani (salvo sui viali di scorrimento). Quindi, un autovelox in quei box si può mettere solo per il tempo in cui si riesce a farlo presidiare da un vigile, altrimenti senza presidio, si tratta solo di un contenitore colorato. E come abbiamo visto prima, deve avere una cartellonistica di segnalazione adeguata e chiara.
Nel dubbio, rispettate i limiti di velocità, certe foto è sempre meglio evitarle.