Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

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COSI', TANTO PER DIRE QUALCHE COSA.

Post n°364 pubblicato il 22 Luglio 2011 da enca4

Ogni tanto, quando la mente è abbastanza libera da pensieri non proprio positivi, visito qualche blog, soffermandomi a leggere qualche cosa. E’ un modo come un altro per passare il tempo, scoprire i pensieri degli altri (anche se, il più delle volte, sono pensieri insinceri, che nascondono realtà ben diverse da quello che vogliono far apparire).

Ogni tanto, riesco anche a scrivere qualche cosa di mio. Ed allora la mia mente non solo deve essere libera da negatività, ma deve trovarsi in uno stato di completo rilassamento. Tutto questo, per la verità, sta accadendo raramente con la conseguenza di non riuscire più a concentrarmi come dovrei.

Chi mi conosce, conosce anche i motivi di questo mio stato psicologico. Chi, in quello che ho scritto, ha saputo cogliere anche le più piccole sfumature, capisce che non è facile riuscire ad essere quello che si vorrebbe quando manca la volontà di raggiungere anche il più piccolo obiettivo.

Quali sono le cose che, almeno personalmente, ho sempre desiderato fare? Leggere, scrivere, parlare, scambiare idee e opinioni, interessarmi di politica, di problemi sociali, dedicarmi alla mia raccolta di francobolli, andare qualche volta a pescare, ascoltare musica, vedere qualche bel film o qualche interessante documentario, fare dei piccoli lavori in legno, creare qualche cosa di simpatico con materiale riciclato, fare delle riparazioni dentro casa, guidare, viaggiare, cucinare, pulire l’ambiente in cui vivo, incassare la mia pensione il primo di ogni mese, vivere.

La maggior parte di voi dirà: “Sai che palle vivere vicino ad una persona così!” E’ vero. Riconosco di essere monotono, di non dare, alle mie giornate, niente di nuovo, ma tutto ciò che ho elencato  sono le cose che mi permettono di affrontare quotidianamente le angustie, le inquietudini, gli affanni che mi si presentano tutti i giorni e che hanno un unico volto: quello di un cane nero che mi ringhia alle spalle.

Molti amici, conosciuti su Internet, mi rimproverano il fatto che non sono presente, come dovrei, nei loro confronti. E’ vero anche questo, ma posso giurare su ciò che di più caro mi appartiene, che non passa giorno che io non li pensi, uno per uno. Mi ricordo quello che mi hanno detto, le  frasi gentili che mi hanno dedicato, i consigli che mi hanno dato. Tutti, anche chi ha preferito abbandonare la mia amicizia, sono nel mio cuore perché mi hanno consentito, almeno per un attimo, di tornare ad essere me stesso.

Ho aperto un nuovo blog su Google. L’ho chiamato, anche questo, “Il Mondo che Vorrei”. L’ho fatto per variare un po’, per tentare di trovare ulteriori amici, per scrivere cose diverse da quelle che ho scritto fino ad ora. So, però, che sarà molto difficile per me poter variare il contenuto dei miei scritti. Questo non perché non abbia la capacità di farlo, ma perché mi sono accorto di non aver più quell’abbondanza di idee che avevo fino a poco tempo fa.

Non mi va di parlare d’amore, anche se sono il primo a riconoscere che senza l’amore, nel senso più largo della parola, non esisteremmo. Non mi va di parlare di politica, tanto non serve a niente parlarne. Non mi va di ricordare continuamente fatti e avvenimenti della mia gioventù, tanto ormai è passata, la gioventù.

Di cosa potrei allora parlare? Del presente? Del futuro? Il primo non ha niente di interessante di cui parlare; il secondo invece … è un continuo attendere che succeda qualche cosa di nuovo, qualsiasi cosa, ma che succeda. Il futuro, in questo istante è già passato e fra un istante non meriterà più di essere ricordato.

Il vero futuro è un bimbo che nasce, un fiore che sboccia, una fetta di cocomero fresco in una giornata afosa.

                                                                                                                                             Enrico

 
 
 
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