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Primavera araba

Post n°52 pubblicato il 01 Agosto 2011 da fabpat72
 
Foto di fabpat72

 

 

 

 

 

I canti della vita - Abu'l Qasim Ash Shabbi

Oh despota ingiusto,
amante del buio e nemico della vita,
hai riso dei gemiti di un popolo debole,
mentre la tua mano è imbrattata del suo sangue.
Vai profanando l'incanto della vita 
e seminando le spine della sofferenza nel suo campo.
Piano! Non ti lasciare ingannare dalla primavera,
dal cielo sereno e dalla luce del mattino;
ché al di là dell'immenso orizzonte c'è il terrore delle tenebre,
lo squarcio dei tuoni e il furore dei venti.
Stai attento! Sotto le ceneri cova il fuoco
E chi semina spine raccoglie ferite.
Guarda là... Quante teste hai tagliato
e quanti fiori di speranza.
Hai riempito di sangue il cuore della terra
E le hai fatto bere lacrime fino a ubriacarla.
Sarai travolto da un torrente, un torrente di sangue,
e divorato dal fiume ribelle.

Arab Freedom

IN LOVING MEMORY OF HAMZA

Hamza Ali al Khatib  

Hamza aveva solo 13 an­ni e la sfortuna di essere un bambino siriano, nel mezzo della rivolta che scuote il suo Paese. Come tanti shabab, i giovani arabi, ha partecipato ad una manifestazione di pro­testa contro il regime. Da quel giorno, il 29 aprile, non l'hanno più visto. Qualche giorno fa il corpo senza vita di Hamza Ali al Khatib è stato re­stituito alla famiglia. La faccia sorridente e paffutella da bambino è sparita per sem­pre. Gli evidenti segni delle torture, le mutilazioni e i bu­chi dei proiettili hanno tra­sformato il giovane Hamza nel simbolo che sta dando nuovo vigore alla rivolta siria­na repressa nel sangue.Un terribile video, che gira su internet, ha fatto riesplode­re l'ira. Il corpo senza vestiti di Hamza è avvolto in un telo­ne di plastica. I parenti che hanno girato le immagini si soffermano sul volto del ra­gazzino, oramai deforme e rossastro a causa delle botte. Prima devono avergli sparato alle braccia o in punti non vi­tali, poi la telecamera si soffer­ma su un buco di proiettile sotto lo sterno e altre ferite sui fianchi.Il corpo nudo è coperto da petali di fiori disseminati dai familiari, che stonano con l'orrore della scena. Chi gira il video soffermandosi sui se­gni di tortura commenta in forma provocatoria: «Sono queste le riforme del tradito­re Bashar » (il presidente siria­no), «Dove sono i diritti uma­ni e i tribunali internaziona­li? ».Verso la fine vengono ripre­si i genitali di Hamza che so­no paurosamente gonfi. Sem­bra che il poveretto sia stato addirittura evirato. Le imma­gini si chiudono con una foto incorniciata di Hamza quan­do era vivo e con il sorriso in­nocente comune a tutti i bam­bini del mondo.Il corpo di Hamza è stato re­stituito il 21 maggio e il video sarebbe stato girato quattro giorni dopo. In pochi giorni 58mila persone lo hanno già visto sulla pagina Facebook dedicata al 'martire bambi­no'. Il triste destino di Hamza si è compiuto nel villaggio di Jiza, vicino a Daraa, una delle città epicentro della rivolta contro il regime siriano.Nei sobborghi di Damasco, come Douma, i manifestanti sono scesi in piazza con le fo­to del 'martire bambino' ur­lando «siamo tutti Hamza al Khatib». Sui muri appaiono slogan che lo ricordano e in re­te sono partiti gli appelli per «esprimere la nostra rabbia in ogni casa, ogni distretto» ... (di Fausto Biloslavo, dal Giornale 02/06/2011)

 
 
 
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