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Nickname: limbiarte
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 62
Prov: MI
 

 

Canto relativo

Post n°41 pubblicato il 16 Aprile 2011 da limbiarte
 

 

E provo ancora una volta ad accostare colori,
e non so certo ancora cosa ne verrà fuori,
non ho l'ispirazione dei veri pittori
tento ancora di sentire, dopo tanti anni amari,
il palpito del cuore il profumo dei fiori,
ma vorrei stendere i miei pensieri come attori,
e la scena di desideri piena e degli umori,
nostalgiche immagini avvolgo in ghirigori,
tingo di poetici tocchi quei preziosi tesori,
ornati di sole e di nebbia e di dolci sentori.

Strane forme che si incastrano,
contorcendosi per avvolgersi,
ostenando membra di mogano,
nel vano tentativo di sedursi,
finchè le forze non le abbandonano,
insaziabili meretrici di quei sorsi,
attratte dal peccato a mano a mano,
travolte dal vortice di sensi persi.

Come quella indifesa e meravigliosa creatura,
che un giorno fiera in grembo portasti
e di te nutristi e della grazia tua con disinvoltura,
e allegra dalle forme tue leggiadre forgiasti,
così tale sorprendentemente viva e pura,
è questa opera che tu in cuore mi ispirasti,
e che ora mi coinvolge mi affascina e oltretutto mi cattura,
è tua ma non è più l'inerme neonata che concepisti,
e palpita di vita propria e si anima nella natura,
donando liete sensazioni e letizia a tutti i cuori tristi.

Strane forme che si incastrano,
contorcendosi per avvolgersi,
ostenando membra di mogano,
nel vano tentativo di sedursi,
finchè le forze non le abbandonano,
insaziabili meretrici di quei sorsi,
attratte dal peccato a mano a mano,
travolte dal vortice di sensi persi.

 
 
 

Dorato abbandono

Post n°40 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da limbiarte
 

 

Forte istintivo e selvaggio fu il piacere
dei raggi del sole, quella sera, a riscaldarmi
e dei soavi baci, che tu mi hai fatto desiderare,
in sogno tra il profumo di grano a te avvicinarmi,
potere ammirarti e il tuo sguardo incontrare,
così dolce e naturale l'idea che tu potessi amarmi
che curioso il mio sguardo vagò tra quelle colline care
dove anelo addentrarmi e stanco e felice adagiarmi.
Ci sarò, se lo vuoi, nel futuro e nel presente
ci sarò qui accanto a te col cuore ardente,
ci sarò, ti abbraccerò e amerò intensamente,
ci sarò, in te, con il corpo e con la mente,
ci sarò a scaldarti, come il sole del mattino,
un sorriso sparso nel fiume del tuo destino,
ci sarò nella notte come raggio di luna furtivo
a carezzare morbido il profilo del tuo viso
ci sarò nell'infinità dell'universo e dentro te
nel tuo corpo e nella tua mente sei con me.
Quanto è dolce sprofondare nel tuo abbraccio,
nel dorato abbandono del tuo corpo e bere,
sospiri come spighe dalle tue labbra di ghiaccio,
passione che intrecci amore e morte e scacci il dolore,
o lo plachi in un effluvio di essenze e umori che taccio, glorifica questi corpi che siano fertili del tuo estivo ardore,
così come la terra dove ora inebriato di te, a te mi apprendo e giaccio.
Ci sarò, se lo vuoi, nel futuro e nel presente
ci sarò qui accanto a te col cuore ardente,
ci sarò, ti abbraccerò e amerò intensamente,
ci sarò, in te, con il corpo e con la mente,
ci sarò a scaldarti, come il sole del mattino,
un sorriso sparso nel fiume del tuo destino,
ci sarò nella notte come raggio di luna furtivo
a carezzare morbido il profilo del tuo viso
ci sarò nell'infinità dell'universo e dentro te
nel tuo corpo e nella tua mente sei con me.

 
 
 

Bagliori

Post n°38 pubblicato il 04 Febbraio 2011 da limbiarte
 

 

La festa incombe ma lei non è qui con me
eppure la sento vicina col pensiero e colla fantasia,
che ci culla colorando il futuro di coccole e baci e ci porta via
in un cielo di cumulo nembi tondi che campeggiano luminosi e lievi
come parole sussurrate nel buio che evocano e accendono desideri
e riempiono il silenzio di dolci presagi e di abbracci inattesi.
E' la mia sorpresa nascosta tra rotondità vertiginose e impervie,
la cerco e non so trovarla e mi perdo indugio e contemplo cervie,
cozze o sassi finchè il magma mi avvolge mi avviluppa e mi attira
in un gorgo di colori e di suoni pervasivi e vibranti che forte gira
e mi conduce alle sponde di un altro mondo, che mi sorprende
per esser l'amena landa ove i ricordi riposano e l'ansia mia s'arrende.
Bagliori pulsanti di vita a colori,
dall'ombra ritagliano la nostalgia
di sbiaditi ricordi di perduti amori,
momenti di gioia e di malinconia.
Offuscati dal tempo e dai dolori,
intrisi di erotismo e di fantasia,
e pur seducenti ancora e sempre, come vecchie canzoni, come antichi sapori.
Qui indugio esplorando colline prosperose e suadenti
attraverso radure assolate e affronto paludi di sentimenti
intorno d'incanto si sveglia la natura e si anima di canti e suoni gutturali
si popola di alate presenze di battiti di cuori e di ali
d'improvviso un grido di frizzante goliardia mi coglie
è lei che mi avvolge di piume e carezze recandomi a se, alle sue voglie.
Ora la sento fremere in un raptus impetuoso di gemiti flebili
accoccolata sul nido al culmine del piacere e al limite delle doglie
dove inarca il rachide molla tesa sprigionante insospettate energie,
verso di lei protendo il collo e un risucchiante vortice di passione mi coglie ,
poi mi afferra stretto in una folle danza e le anche generose mi porge
fimche fissi gli occhi ai miei urla nel parossismo di un'orgasmo che il fiato mi toglie
Bagliori pulsanti di vita a colori,
dall'ombra ritagliano la nostalgia
di sbiaditi ricordi di perduti amori,
momenti di gioia e di malinconia,
Offuscati dal tempo e dai dolori,
intrisi di erotismo e di fantasia,
e pur seducenti ancora e sempre, come le vecchie canzoni, come gli antichi sapori.

 
 
 

Una storia a metà

Post n°36 pubblicato il 03 Febbraio 2011 da limbiarte
 

 

Era la nostra una storia a metà,
dal sapore di gioco e di poesia,
come sospesa tra sogno e realtà,
nell'utopia di averti un giorno mia.
Profumo di nebbia e di complicità,
nell'umida frescura di periferia,
ti incontrai e ti conoscevo già,
ti sfiorai ed eri già nella pelle mia.
Ci sorridemmo, forse un pò a metà,
tra gli amici di una sera in allegria,
cercando solo un attimo di intimità,
per respirare insieme passione e follia.
E se il tormento m'assale a ripensare
a quanto fu grigio e vuoto il tempo, che crudele ci divise,
mi accendo tuttavia, per l' emozione, nel rammentare
la luce di quei giorni, in cui il sole ci unì e ci sorrise
e di passione e amore ci inebriò colmando dubbi
e coppe in cui ci dissetammo, finchè giacemmo, esausti e scevri di ogni altro intento.
E poi raccontarci quale cuore ci univa là
e poi sussurrarci cose che serbavamo via,
nello scrigno dell'anima di un amore a metà,
segreti frutti della fantasia.
E sentire forte, della nostra storia la precarietà,
lastricata di amore e di gelosia,
piena di sconfitte, di ostacoli e di difficoltà,
cosparsa di giorni scissi in una strana schizofrenia,
ora mi trascino tra le angosce quotidiane e la nostalgia,
fardello di macerie e di ingenuità,
quella che poi provai più forte quando te ne andasti via,
lasciando in me il vuoto di una storia a metà, di quella nostra irripetibile età.
E se il tormento m'assale a ripensare
a quanto fu grigio e vuoto il tempo che, crudele ci divise,
mi accendo tuttavia per l' emozione, nel rammentare
la luce di quei giorni, in cui il sole ci unì e ci sorrise
e di passione e amore ci inebriò colmando dubbi
e coppe in cui ci dissetammo, finchè giacemmo, esausti e scevri di ogni altro intento.

 
 
 

Volo di gabbiani

Post n°35 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da limbiarte
 

 

E cominciava così, quasi per gioco,
la nostra strana storia d'amore per la curiosità che, a volte dura poco,
in una calda estate che nell'anima accese l' ardore col suo fuoco.
E nella mente quella fiamma non muore,
di ricordi di emozioni, dei giorni da amico,
di un amico che piano ti è entrato nel cuore,
e ora tu sai che mi manchi quanto io ti manco
prigionieri in quest'intreccio d'amore e di colore.

Ed ora che ormai è passato il nostro amore,
effimero e breve come un volo di gabbiani
che taglia le montagne all'orizzonte e il cuore,
palpitante di baci mai dati e ricordi lontani,
sulla spiaggia di dune calde restano solchi,
mai riempiti e carezze che non ho raggiunto
e spietato torna a te il pensiero come un falco
che mi trafigge nel vivo col suo becco adunco
e spietato torna a te il pensiero come un falco
che mi trafigge nel vivo e in ogni altro punto

Arrotolato nella inconsistenza della tua ombra sto,
così stanco di evocare te che vorrei cancellarti,
sento greve su di me il fiero sguardo che mi destò,
che mi riscosse dal torpore e seppur vorrei pensarti,
nella mia mente vive sempre un fantasma che mi angoscia
che è quella storia incompiuta della mia vita e dell'amore
che mi riconduce ora ad immaginare te tra altre braccia,
dove il gelo del tuo cuore si scioglie, con immenso ardore.

Ed ora che ormai è passato il nostro amore,
effimero e breve come un volo di gabbiani
che taglia le montagne all'orizzonte e il cuore,
palpitante di baci mai dati e ricordi lontani,
sulla spiaggia di dune calde restano solchi,
mai riempiti e carezze che non ho raggiunto
e spietato torna a te il pensiero come un falco
che mi trafigge nel vivo col suo becco adunco
e spietato torna a te il pensiero come un falco
che mi trafigge nel vivo e in ogni altro punto

 
 
 
 
 

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Un blog di: limbiarte
Data di creazione: 17/09/2007
 
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