espe dixit

fine settimana picto

Metti che il Mattacchiorso voglia farti una sorpresa, che fa?

Sistema le figlie presso amici per il week end, poi ti rapisce e, senza rivelarti nulla fino all'ultimo, ti porta qui.
Prenota una camera  elegantemente arredata, con vista su Piazza delle Erbe e un bagno così grande che per andare dal lavandino alla doccia devi prendere l'autobus.
Ti accompagna a spasso tutto il giorno (e meno male che non hai messo le scarpette con i tacchi, altrimenti, vista la pavimentazione del centro storico dovrebbe accompagnarti anche all'ospedale), prestando le braccia per il trasporto sacchetti.
Poi ti porta a cenare a lume di candela in una trattoria dove ti commuovi davanti a un "sorbir d'agnolini" (che per te il brodo è il cibo dell'amore universale per eccellenza), e per sdrammatizzare vi strafocate con riso alla pilota, seppioline in zimino, stracotto di somaro (e lì ti senti un po' cannibale) con la polenta e tiramisu di fragole e rose (anche lì, tiè). Il tutto innaffiato con un Merlot che contribuisce a farvi dimenticare completamente di avere una prole depositata da qualche parte.

Dopo cena ti (omissis), e il giorno seguente lo trascorrete a zonzo tra palazzi, chiese e vestigia medievali.
Erano quattordici anni che non passavate tanto tempo da soli, in totale armonia, senza qualcuno che sbuffi, protesti, reclami, polemizzi, domandi, insista, resista, cerchi rogne.
Sulla via del ritorno un distinto robivecchi, per dare un'ulteriore pennellata di romanticismo alla vostra gita di miele, vi regala aulici versi: "La donna è come la piastrella, più la scopi e più diventa bella". Amen.
Al rientro a casa (un'ora prima del previsto, che fate i duri ma già vi mancano) le ragazze son più belle e profumate che mai.

Lo vogliamo fare, un applauso al Mattacchiorso?