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Le nevi del Kilimangiaro
Post n°347 pubblicato il 21 Luglio 2013 da ilio_2009
da Sentieri del Cinema : L’inizio è folgorante: siamo al porto di Marsiglia, e un sindacalista estrae da un’urna dei nomi; venti uomini, che capiamo subito essere altrettanti licenziati. Tra questi lo stesso sindacalista, Michel, che non ha voluto approfittare della situazione e ha voluto rischiare il posto come gli altri compagni. Triste, ma circondato dall’affetto di moglie, figli e nipoti, Michel festeggia con l’amata Claire i trent’anni di matrimonio: e si vede che si amano davvero teneramente, e festeggiano volentieri la loro unione davanti a parenti, amici e colleghi (tra cui i 19 licenziati, ma alcuni conosciuti da Michel a mala pena). Il regalo di figli e amici è una cassetta piena di soldi per un viaggio in Africa (da qui il titolo del film, che riprende il titolo della canzone di Pascal Danel che fa da leitmotiv): soldi che fanno gola a qualcuno, che irrompe a casa loro mentre sono a cena con la sorella di lei e suo marito, amico fraterno di Michel. Picchiati e umiliati, senza i soldi dell’agognato viaggio, Michel e Claire sono abbattuti. Ma il peggio deve ancora venire, quando Michel – militante vecchio stampo, cresciuto nel mito del martire socialista Jean Jaurès – scopre che uno dei due ladri è uno dei licenziati; che oltre tutto è un bravo ragazzo, che tira su i fratelli piccoli abbandonati dai genitori. Ormai la denuncia però è partita. Il senso di colpa inizia a tormentare i due coniugi… "...ogni cinque, sei anni ho bisogno di tornare a Marsiglia nel quartiere dove sono nato, ritrovare il clima della classe operaia, le mie radici..." dice il regista Robert Guédiguian. Chi ha letto il racconto "La Povera gente" di Vigtor Hugo, purtroppo, sa già il finale. Lo strano titolo viene da questa canzone di Pascal Danel Tra le battute più divertenti del film c'è quella di Marcel che rifiuta di imparare l'inglese "perché è la lingua del capitalisti". "Ma quella è una lotta che dobbiamo smettere di combattere", scherza Guédiguian. "La battaglia è perduta per sempre, ormai anche i cinesi parlano inglese". Ma soprattutto non perdetevi i consigli del barista.... |
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