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« A mano mancaarcheologia e trail »

Guarda dove metti i piedi

Post n°875 pubblicato il 10 Dicembre 2021 da feliperun
 
Tag: run

 

Il monito, reiterato ai più piccoli e ai distratti, è valido anche per andare di corsa ed infatti mentre si corre non è prudente distogliere lo sguardo dalla propria linea di corsa.
Effettivamente guardare dove si metteranno i piedi assume una notevole rilevanza, e non si tratta solo di una questione di superficie ma anche di cosa accade intorno.
Per fortuna siamo dotati di oltre che della visione periferica anche di altri sensi ed il tutto viene registrato e processato in automatico, una miriade di informazioni che vengono elaborate di continuo senza neppure la necessità di prestare attenzione.
Ovviamente le cose cambiano quando succede qualcosa di diverso, ad esempio se il sentiero si fa più arduo, se la strada è bagnata (e sentiamo che si scivola), se avvertiamo un movimento (una automobile, una animale, ma anche lo spostamento dei rami causato dal vento).
Anche questa capacità di leggere il sentiero è allenabile, avrete notato che alcuni sono in grado di andare veloci in discese molto impegnative. Ovviamente non guardano dove mettono i piedi, guardano dove metteranno i piedi, lo sguardo definisce il percorso e il resto del corpo esegue, i piedi trovano gli appoggi previsti, le braccia compensano squilibri così come il busto. Questa attenzione ha un costo energetico che si somma all’impegno fisico per sostenere velocità maggiori, insomma se volete andate veloci in discesa bisogna allenarsi scegliendo le discese in cui prendere qualche rischio.
Se invece si va senza fretta è possibile osservare molti più dettagli ed anche percorsi che reputiamo ben conosciuti di sveleranno novità degne di attenzione.
Proprio l’altro giorno in una fresca mattina di ottobre il sentiero intriso dalle piogge di questi giorni consigliava prudenza e la mancanza di fretta mi fece distogliere lo sguardo: proprio davanti a me incastonata in uno spigolo di roccia si mimetizzava una fortificazione della seconda guerra mondiale.
È particolarmente ben conservata, ha l’ingresso addossato alla parete di roccia ed una feritoia pensata per proteggere ad oltranza l’ingresso. Le finestre si affacciano sul golfo, un panorama da resort di lusso in uno spazio angusto circondati da munizioni, respirando esalazioni dei lubrificanti usati per la manutenzione delle armi.bunker
 
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