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Renzo Arbore - Io faccio 'o show - ITmYOUsic

Il pomeriggio invitava ad uscire...l'ho fatto...sto cercando di dare una sterzata alla vita, una curva di quelle che piacciono a me, larga, graduale, decisa e con la visuale libera, per avere sempre sott'occhio la strada da percorrere...niente di rivoluzionario, apparentemente...ma chi l'ha detto che le rivoluzioni debbano necessariamente essere traumatiche?

Sono andato a definire l'iscrizione all' ARCI...sto definendo il cambio della banca: mi serve qualcosa di diverso, per quello che ho in mente, e ricominciare a sessant'anni può essere stimolante...

Sono poi andato - cellulare rigorosamente spento per non essere distratto dai miei pensieri - a farmi quattro passi sul lungomare...il mare era una tavola, aveva un aspetto quasi palustre e si potevano addirittura notare i gabbiani posati sul pelo dell'acqua, lontani, ignari e quasi canzonatori nei confronti della folla, mentre appena sopra l'orizzonte il cielo era velato da uno strato d'umidità...

La città si sta vestendo a festa: tra qualche giorno si celebra la "traslazione" delle ossa di S. Nicola... ho messo le virgolette perchè si tratta di un autentico furto fatto ai danni dei monaci di Mira, che furono anche menati...serviva per non essere da meno dei Veneziani, che avevano appena fregato le ossa di S. Marco e dei quali eravamo diretti concorrenti in Adriatico, in un rapporto di odio-amore mai cessato....e serviva per il rilancio commerciale della città, che difatti da quel momento cominciò ad essere sempre più ricca...(ne accenna anche Cielo d'Alcamo in "rosa fresca aulentissima")...

C'era anche una mostra d'arte moderna, di autori esordienti...quadri e lavori talora improbabili e dai nomi ancor più improbabili (sembravano riecheggiare certe opere del realismo sovietico)...ma forse sono io ad essere ignorante in materia...

Ho comperato delle arachidi...le adoro, ma evito perchè son capace di stare ore a mangiarle...si possono ormai acquistare sempre ed ovunque, ma quelle acquistate sulle bancarelle in una festa hanno un sapore speciale, il sapore dell'infanzia e dell'adolescenza, quando ci si riuniva tra amichetti e si diventava i padroni di quel luogo magico fatto di luci chiassose e giostre che sono le nostre feste paesane nel meridione, affatto diverse da quelle del nord...feste colorate e dipinte di meraviglia, per i bimbi, e di chiasso per gli adulti...

Tornando, mi rendo conto che sta cambiando la fauna umana intorno a me...rientra il popolo del giorno, e si da il cambio col popolo della notte...è una visione plastica, quella che si ha... ragazzi dalle acconciature per me improponibili - ma pare facciano tendenza - ragazze eleganti, qualche minigonna molto più simile ad una mantovana che ad un abito, i bar ed i locali del centro che sistemano sedie e tavolini...ma attraversando i giardini dell'università scorgi l'altra parte del popolo della notte, quella in ombra, quella che non sa, non può, non vuole essere visibile...e ne scorgi di tutte le razze...Bari è sempre stata multietnica ed aperta allo straniero, non per un particolare istinto caritativo ma perchè sa che la sua fortuna arriva dal mare...è una città furba e pratica...che talora sa essere anche intelligente...

Me ne torno a casa...è da tempo che non faccio parte del popolo della notte, e tutto sommato non mi dispiace....