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Un anniversario per pensare...

Post n°4069 pubblicato il 24 Agosto 2015 da ottimistasempreecomu

Il 23 agosto 1927 venivano giustiziati Nicola Sacco, pugliese, e Bartolomeo Vanzetti, piemontese, per una rapina ed un omicidio che non avevano mai commesso.

L'autore dei crimini aveva confessato un paio di anni prima, ma il giudice non diede corso a questa confessione.

Mi chiedo il perché. E cerco di riportarmi con la mente ai primi decenni del '900, nello sforzo di capire ciò che razionale non è!

Erano gli anni di una fortissima immigrazione, e chi immigrava era, generalmente, una massa di persone di estrazione umile, analfabeta, che cercava un mondo in cui soddisfare il proprio bisogno di vivere...e di vivere in libertà! Gente umile: chi sta bene, non emigra!

Erano gli anni immediatamente seguenti la Rivoluzione d'Ottobre in Russia, che faceva sospettare di chiunque fosse "fuori dal coro", non fosse cioè ideologicamente anestetizzato, non si uniformasse al "sistema", che prevedeva un "Pensiero Unico Dominante", ma ne vedesse le lacune o anche - semplicemente - ne proponesse un altro in sostituzione, un altro che prevedesse maggiore libertà di pensiero...Sacco e Vanzetti erano anarchici, con idee vagamente socialiste, ma non avevano mai fatto parte di alcuna organizzazione di ispirazione marxista...

Erano anni in cui le identità nazionali dei singoli popoli che emigravano negli Stati Uniti dovevano essere cancellate...per anni gli italiani sono stati esclusi da tutto perché "mafiosi"....ma lo stesso può dirsi degli irlandesi o degli altri che cercavano di mantenere le proprie identità culturali, europee e cattoliche...

Vi sono, poi, gli elementi di contorno: un giudice razzista che voleva far carriera, dei poliziotti che non ammettevano di aver sbagliato...e quant'altro...

Ma quello che mi preme, in questa sede, non è la storia: ciascuno può andare a vedere su internet cosa accadde... quello che mi preme è segnalare le analogie con la cronaca di questi giorni, mesi, anni, che ci danno l'impressione di essere sommersi da valanghe di emigranti che - anche loro - hanno culture diverse, cercano una strada per un futuro migliore, hanno diversa religione...

Quello che mi preme di dire, qui, è che l'intolleranza verso le idee non ortodosse - se non corretta in tempo - porta inevitabilmente all'intolleranza verso TUTTE le idee...

Anche le mie...anche le vostre...

 

 

 
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