casalingapercaso

Tempus fugit

E allora, nell’abituale disordine:

Venerdì 13 sera abbiamo dato una mega festa per 80 persone, contate dai ragazzi. Giovedì mattina ho acceso il forno in taverna e non l’ho più spento fino a venerdì sera. Ho preparato 10 crostate, con le mie marmellate, una torta col grano saraceno, un ciambellone, un centinaio di brownies. Oltre a dei Saint Honoré, come torte nuziali, fatti preparare però in pasticceria, per non correre rischio di indesiderati flop.

Ho preparato panini di tanti tipi, fatti da me e da un’amica, torte salate, stuzzichini, tramezzini, insalate di riso e di pasta vegane, e bla bla bla.

Una goduria per gli occhi e per il palato. Tanto tanto lavoro di preparazione, ma ero ben organizzata. Stancante; avrò fatto quelle scale un centinaio di volte al giorno. Ogni tanto sembrava che le gambe si rifiutassero di avanzare, ma ce l’ho fatta.

 I ragazzi poi hanno pensato alla festa e il piccolo ha praticamente fatto l’animatore e il DJ, dimostrando inaspettate qualità.

Ospiti d’onore i consuoceri e la famiglia tutta giunta quel pomeriggio da Tirana.

Poi lunedì 16 aprile avevamo a cena i parenti, una decina di persone. Ottimo cibo e qualche difficoltà di comprensione, superate con l’aiuto dei loro figli che parlano italiano.

E con questo ho chiuso con i miei compiti sociali a mio carico. Ora posso solo godermi la festa.

Martedì mattina Laki ha subito la prima tosatura della sua vita. Via il pelo ispido, ora ha solo un corto e morbido sottopelo, e sembra un cagnolino completamente diverso.

Prima aveva qual cosina ina ina dello yorkshire terrier, ora ricorda vagamente uno schnautzer nano.

Vien voglia di dargli un strucòn.

Ieri pomeriggio sono stata all’ultima conferenza del seminario di storia contemporanea tenuta dal Procuratore Generale della Repubblica di Venezia Pietro Calogero. Quello che dopo le bombe e le stragi del 1969 ha intuito che non andava seguita la pista anarchica, verso cui servizi deviati del SID volevano indirizzare le indagini, ma si doveva indagare a destra. E’ lui che ha indagato su Freda e Ventura. Ci ha raccontato delle sue indagini, delle difficoltà, delle copertura e intralci effettuati da organi infedeli dello Stato. Ad avercene tanti magistrati così. Applauso lungo e convinto alla fine del suo intervento concluso con l’auspicio che tutti collaborino a fare luce su quegli anni di piombo perché giustizia sia fatta, un dovere verso tante vittime che ancora l’aspettano.

Prossimi impegni: il matrimonio e poi partenza per la Svizzera.

Che la forza e la gioia siano con me.