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ALIMENTAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA

Foto di Convallaria_majalis

Il formaggio cresce sugli alberi e i bastoncini di pesce sono fatti di pollo

 

Un’indagine condotta dalla British Nutrition Foundation (BNF) su oltre 27.500 bambini della scuola primaria e secondaria mostra come le idee sull’alimentazione siano piuttosto vaghe, quando non fantasiose.

Bambini moderni. Quelli che non hanno mai visto una mucca o una gallina (che non sia un cartone animato) e che pensano che il latte nasca in bottiglia, il formaggio cresca sugli alberi e i bastoncini di pesce siano fatti di pollo – e qui ci si domanda perché allora li abbiano chiamati “di pesce” – con chiosa finale sui pomodori che crescerebbero naturalmente sottoterra e la pasta che viene dagli animali (quali animali non si sa, dato che quasi terzo non ne ha mai visto uno dal vero che non sia un cane o un gatto).

Questa è l’immagine sconsolante dei bambini europei che salta fuori da una larga indagine della British Nutrition Foundation (BNF) su oltre 27.500 bambini della scuola primaria e secondaria nel Regno Unito.
Sebbene, e per fortuna, la situazione non sia uguale per tutti i bambini, e tra quelli oggetto dell’indagine sono una parte a non avere la più pallida idea di cosa buttano nello stomaco ogni giorno, il quadro dipinto dalla ricerca è significativo.
Ed ecco che per il 29 per cento il formaggio è un qualcosa di sfuggente; per il 18 per cento il regno animale è tutto un pollaio… e per molti altri da sottoterra escono gli ortaggi più strani.

L’indagine faceva parte di un più vaso programma che aveva per titolo “La Settimana del Mangiare sano”, organizzata dalla BNF e lanciata dalla HRH The Princess Royal.
Programma che ha coinvolto oltre 1,2 milioni di bambini con lo scopo di istruirli sull’importanza di un’alimentazione sana, una cucina altrettanto sana e sulla provenienza degli alimenti.

L’indagine ha messo in evidenza come vi siano idee piuttosto confuse tra gli alunni delle scuole primarie e secondarie in fatto di cibi sani e non sani.
Una certa infarinatura su cosa si dovrebbe consumare tuttavia ce l’hanno: più di tre quarti (il 77 per cento) dei bambini della scuola elementare e quasi nove su dieci (l’88 per cento) della scuola secondaria sanno, per esempio, che si dovrebbero consumare cinque o più porzioni di frutta e verdura ogni giorno.
Tuttavia, il 67 per cento dei bambini della scuola primaria e l’81 per cento di quelli della scuola secondaria hanno riferito di mangiare quattro o meno porzioni di frutta e verdura al giorno, mostrando che un conto è sapere in teoria e un conto è la pratica.

Altro dato ricavato dalla ricerca è che un numero allarmante di bambini salta la prima colazione ogni mattina – numero che aumenta con l’aumentare dell’età dei bambini.
Nello specifico, l’8 per cento dei bambini della primaria (5-8 anni) e con un aumento che arrivava al 24 per cento nella fascia di età 11-14 anni e del 32 per cento nella fascia 14-16 anni.
Anche i pasti a casa sono importanti, tuttavia sono risultati pochi i bambini che pranzano a casa tutti i giorni.
Molti di loro vorrebbero anche cucinare, ma sono altrettanto pochi quelli che ne hanno la possibilità.

«Attraverso questo sondaggio è emerso che uno su cinque (il 21 per cento) dei bambini delle scuole elementari e il 18 per cento degli studenti delle scuole secondarie non hanno mai visitato una fattoria – spiega Roy Ballam, Education Programme Manager presso la BNF –.
Questo può andare in parte a spiegare perché più di un terzo (il 34 per cento) dei bambini di 5-8 anni di età e il 17 per cento di quelli di 8-11 anni credono che la pasta provenga dagli animali».
E questo la dice lunga, dato che “l’animale” di cui forse hanno più dimestichezza i bambini odierni è Pou – quello che “vive” sui loro smartphone o tablet.

 
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