L'Angelo del Focolar

«La missione della fotografia è raccontare la verità»

Nel giorno della libertà di stampa apre la mostra del World Press Photo. In mostra le migliori immagini dei fatti del 2012. I racconti di due italiani che hanno vinto.

Anche quest’anno, ha aperto a Roma la mostra del World Press Photo 2013, ovvero le migliori immagini di fotogiornalismo scattate nel 2012 in tutto il mondo.
Il prestigioso premio, uno dei più importanti riconoscimenti ai lavori svolti da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste, è giunto alla 56esima edizione.
L'esposizione offre una selezione delle immagini vincitrici delle nove diverse categorie: Spot News, Notizie Generali, Storie d’attualità, Vita quotidiana, Volti. Ritratti in presa diretta, Volti. Ritratti in posa, Natura e Sport.
Le immagini ricevute sono state 103.481 e i fotografi partecipanti 5.666 provenienti da 124 diverse nazionalità.

GIOIE E DOLORI - Non solo guerre. Vedere la mostra del World Press Photo è come viaggiare nel mondo non solo passando in breve da un paese all'altro ma vivendo intensamente le realtà raccontate.
E non si può non rimanere coinvolti dalle storie, dai dolori e dalle gioie documentati.
Le guerre dai paesi dimenticati come Siria, Somalia, Iran, Honduras sono alcuni degli esempi.
E poi le malattie, il degrado sociale, come prostituzione, droga, e la vita delle favelas. Alcune immagini sono dedicate alla crisi economica e alla povertà.
Ma non c'è solo il dolore: la mostra chiude con la gioia.
Sono le spettacolari immagini di sport con gli atleti in azione e le meraviglie della natura e dell'arte.

LA FOTO DELL'ANNO - La foto vincitrice è dello svedese Paul Hansen, che ha fotografato un gruppo di uomini con in braccio i cadaveri di due bambini nella striscia di Gaza. Il piccolo Suhaib Hijazi di due anni e il fratello Muhammad di quattro sono rimasti uccisi da un raid aereo israeliano che ha distrutto la loro casa. Anche il padre Fouad è rimasto ucciso e la madre è ricoverata in rianimazione.  

Nella foto gli zii li stanno portando in moschea per i funerali.

(World Press Photo dell’Anno 2012 Paul Hansen, Svezia, Dagens Nyheter - 20 novembre 2012, città di Gaza, Territori Palestinesi)

DUE FOTOGRAFI ITALIANI - Fabio Bucciarelli, 32 anni, per la Italy Agence France-Presse ha vinto il secondo premio nella serie «Spot news stories». Nel 2009 ha lasciato il lavoro di ingegnere per dedicarsi interamente al fotoreportage.
«Le foto devono muovere la coscienza della gente su quello che succede, è come una missione» ha detto mostrando il suo reportage ad Aleppo, in Siria, nell'ottobre 2012.
«La missione è raccontare la verità - o almeno provarci - in guerra la verità è nascosta, è sommersa dalla propaganda, dalla manipolazione, dalla paura... ».
Come ti poni in relazione alla violenza? «La fotografia in guerra mette un filtro tra te la violenza. Poi, durante l'editing, si sprigiona il dolore che viene dalla forza delle immagini».
Bucciarelli non teme la concorrenza della tivù, del web e dei video: «La fotografia ha la forza nell'immediatezza. Non ha bisogno di parole e rimane impressa in profondità».

LA FOTOGRAFIA SOCIALE - Fausto Podavini, romano, da sempre impegnato nel sociale, ha vinto il primo premio per un reportage sulla vita quotidiana. «Si intitola "Mirella" e racconta l'amore di una donna verso il marito malato di Alzheimer,dopo 40 anni di vita insieme. Un amore incondizionato».

    

(Primo Premio Vita Quotidiana REPORTAGE Fausto Podavini, Italia 01 June 2010, Roma, Italia)

Come è nato il progetto? «Conoscevo la coppia da anni e quando a lui è stata diagnosticata la malattia, ho sentito il desiderio di raccontarla, perchè questa malattia degenerativa colpisce sempre di più persone giovani e si sta diffondendo».

Cosa raccontano le foto? «Gesti, sospensioni, sguardi... C'è una immagine molto intima nel bagno, dove il fotografo non influenza nulla della scena. Per questo lavoro ho passato molto tempo con la coppia e ci voleva molto rispetto, cura, empatia».

Il reportage è composto di 12 fotografie dove l'ultima e la penultima sono immagini simboliche con due lampadari, uno spento e uno acceso.
«L'Alzheimer è definita anche "malattia dei familiari" perché vengono colpiti sia il diretto interessato che chi gli sta intorno» racconta Podavini.
«Poi nell'ultima fotografia c'è un letto vuoto con vicino Mirella che tiene in braccio sua nipote: qualcosa è finito ma qualcos'altro inizia, è il ciclo della vita che continua».

Questo lavoro servirà per la ricerca scientifica? «Io l'ho proposto. Era la mia missione fin dall'inizio e il mio impegno»

World Press Photo
Fotografia e Giornalismo: le immagini premiate nel 2013

Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1B
dal 4 al 26 maggio
Da martedì a domenica 10-20, lunedì chiuso - Tel. 060608

p.s. nella foto di copertina: Primo Premio General News FOTO SINGOLE Rodrigo Abd, Argentina, The Associated Press 10 marzo 2012, Idib, Siria

(Manuela Pelati)