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« Ci sono donne...Quanti  giochi possiamo ... »

TELL ME WHY ...

Big Creek, West Virginia. La polizia locale, dopo aver ricevuto una telefonata anonima, fa irruzione in un’abitazione isolata, da dove esce barcollando Megan Williams, una ventenne di colore, che con gli occhi pesti e un filo di voce invoca il loro aiuto. La ragazza racconterà dopo alla centrale di essere stata fatta oggetto di sevizie e di torture per una settimana, di aver subito abusi sessuali e di essere stata ripetutamente pugnalata ad una gamba e stretta al collo con una fune, di essere stata costretta a mangiare feci di topi e di cani e di bere acqua dalla tazza della toilette.

 

 

Un gruppo composto da sei persone, di cui una coppia madre-figlio, con il quale Megan aveva avuto una relazione da lei troncata, madre-figlia e altri due ragazzi, tutti quanti con precedenti penali (si parla di 108 incriminazioni) ha tenuto sotto sequestro la ragazza, sottoponendola a forme svariate di tortura, che probabilmente neppure la mente più diabolica avrebbe potuto lontanamente prospettare.

 

 

 

Cosa si nasconde dietro ad un crimine così efferato? Che ragioni possiamo trovare, ammesso che sia lecito farlo, che possano in qualche modo aiutarci a comprendere ciò che sta dietro, senza per questo scadere nel consueto “psicologismo buonista”, sempre pronto a giustificare ciò che in realtà non ha ragione di essere giustificato? Nella fattispecie, si può parlare di odio razziale, o forse di degrado sociale, o anche di lucida e macabra follia?
Certamente alle spalle vi è un substrato di povertà, sicuramente i meccanismi psicologici che presiedono questi atti sono di natura fortemente patologica; mi trovo tuttavia in difficoltà, per non dire in disaccordo, nell’invocare l’odio razziale come motore unico o principale di questa gratuita barbarie.

 

Per deformazione professionale sarei piuttosto propensa a riflettere sulle dinamiche psicologiche legate a personalità psicopatiche, anche se la brutalità delle violenze perpetrate spalanca orizzonti che potrebbero riguardare più da vicino la psichiatria. Un macabro ingrediente di questa vicenda è rappresentato sicuramente dal sadismo: questi individui (chiamarli persone in questo caso sarebbe troppo) hanno agito per il gusto di farlo, mossi dal piacere di procurare dolore e, soprattutto, di esercitare una sorta di dominio totale sulla persona della vittima. Poco importa che la povera Megan fosse di colore: Megan poteva essere bianca, nera, gialla o blu; comunista, ebrea, fascista; la cosa fondamentale era schiavizzare la ragazza, deumanizzarla, renderla oggetto di piacere. Non un fine esterno, solo un gratuito desiderio di prolungare  l’atto (il sadico non uccide, il sadico tortura perché in questo cerca una relazione), per trarre vantaggi interni, cioè al servizio della propria personalità.

 

           

 

 

 

 

Ma c’è un secondo elemento chiave che rende inaudita tutta la vicenda. Tutto questo è avvenuto sotto la macabra regia di una donna di 49 anni, Frankie Brewster, madre dell’ex ragazzo di Megan, già condannato nel 1994 per omicidio di primo grado, e che ha scontato la pena con 6 anni di reclusione … A questo punto è lecito domandarsi: Perché una pena così blanda per un reato così grave? Quali attenuanti, quali meccanismi processuali, quali “perizie psichiatriche ballerine” o quali presunte buone condotte possono aver giustificato una pena così ridotta? Non abbiamo elementi per rispondere a queste domande, così  come non disponiamo di sufficienti informazioni. Ritornando alla nostra vicenda, a monte può esserci una relazione simbiotica con il proprio figlio a sfondo fobico, che può averla indotto a credere che la ragazza fosse responsabile di aver inferto in lui una profonda ferita narcisistica (e, quindi, per contraccolpo simbiotico, anche a se stessa); ciò che colpisce in modo drammatico è il grado di suggestione esercitato da questo soggetto nei confronti del gruppo e come si sia creato una sorta di legame di fascinazione ipnotica, tale da far sì che tutti si comportassero secondo le sue ingiunzioni prescrittive.

 

Infine, appunto, il gruppo, questo composto di individui con biografie diverse, ma reso omogeneo dalla presenza di alcuni denominatori comuni: psicopatia, degrado e povertà, storie di abusi e maltrattamenti subiti e provocati e, soprattutto, precedenti penali di consistente entità.
Il gruppo come branco, il gruppo che attacca e si ciba dello stesso pasto sacrificale, in una escalation che si autoalimenta senza soluzione di continuità.

 

 

Che dire di tutto questo? A prescindere da una ricerca analitica di possibili cause, forse accademica e leziosa, ma per certi aspetti doverosa per evitare di compiere erronee attribuzioni  (tentare di capire è meglio di rifiutarsi di capire), occorre ribadire che la comprensione psicologica non deve in alcun modo interferire con il corso della giustizia (tentare di capire non significa giustificare e scusare), che deve comunque percorre binari di assoluta rigorosità e severità. Non ci sono scuse, solo ragioni che devono farci riflettere sulla necessità di operare prima di tutto in termini di prevenzione, in secondo luogo di riabilitazione detentiva. Tra sconforto, incredulità, profonda tristezza, e, soprattutto, tanta tanta rabbia, un pensiero a Megan e alla strada che ora deve percorrere per riconquistare un minimo di fiducia in questa umanità lesa e deturpata, della quale è comunque chiamata a farne parte

 

scritto da: morton0   su: SCHERZO O FOLLIA?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti al Post:
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 14/09/07 alle 20:07 via WEB
Purtroppo io quando sento di queste vicende aberranti...mi viene solo una cosa in mente...e non sono per le scusanti psicologiche..no...il fatto che madre e figlio abbiano "concorso"insieme la dice lunga secondo il mio modo di vedere...io non uso termini "medici-psicologici"...sono malati...punto!....il sistema nervoso centrale è ancora molto sconosciuto...e non posso credere che sia sadismo associato ad altro....qui c'è ben oltre...la nostra comprensione...un pò come con Dio....non conosciamo il tutto....e allo stesso modo queste persone hanno secondo me poche possibilità di integrarsi o reinserirsi....finchè la mente rimarrà questa sconosciuta....però ho sempre l'impressione che questi soggetti un avvertimento lo diano...forse molto molto "sottile"ma lo diano...
 
 
morton0
morton0 il 14/09/07 alle 21:40 via WEB
beh, che siano malati è più che condivisibile. Un tempo li si dichiarava posseduti dal demonio, oggi si parla di malattia, non solo in termini di mancanza e di deprivazione di qualcosa, ma come alterazione totale della personalità. Il sadismo è una componente chiave di questa malattia, come mai non pensi che si possa anche associare ad altro?
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 14/09/07 alle 23:01 via WEB
non ricordavo cosa avevo scritto e cosa pensavo mentre l'ho scritto..intendevo dire che non posso credere che sia "solo"sadismo associato ad altro se così fosse.forse sarebbero recuperabili....ma questi sono andati oltre..davvero oltre...oltre non so nemmeno io cosa...ma ho solo pensato un attimo a cosa ha subito quella persona...
 
redazione_blog
redazione_blog il 14/09/07 alle 21:23 via WEB
Anche io non credo che per gli autori di questo genere di delitto sia prospettabile una riabilitazione detentiva. Concordo sulla componente sadica di quanto accaduto, così come mi appare evidente il ruolo dominante della "madre" Frankie Brewster rispetto agli altri protagonisti, quasi tutti ventenni. Ma è altresì innegabile da parte di tutti i componenti del branco, la consuetudine al delitto, anzi resto sgomenta nell'apprendere che per un omicidio, uno di loro abbia subito la detenzione per solo 6 anni.
Questa storia, per la brutalità che l'ha caratterizzata, mi evoca il Massacro del Circeo. Anche in quel caso il branco aveva una consuetudine al delitto, anche in quel caso lo stupro fu accompagnato da sevizie ed umiliazioni sino a giungere all'omicidio, anche in quel caso c'era un elemento dominante, Angelo Rizzo. Ed Angelo Rizzo nel 2005 ha ucciso ancora, mentre godeva del regime di semilibertà. Bè..quell'Angelo Rizzo aveva dichiarato: "Lo stupro non è impotenza. Il dominio assoluto di un altro corpo diviene una droga. Si stupra, si tortura, si uccide per sentirsi padroni del destino degli altri". Questi 6 aguzzini probabilmente non hanno ancora avuto il tempo di teorizzare ed esternare le proprie bestiali performances ma, per assurdo, se fossero persone abbienti, oggi sarebbero in libertà, poichè il giudice ha previsto per loro la possibilità di lasciare il carcere previo versamento di una cauzione. Inaudito! Non sono i segnali che mancano. Ma la capacità di ascoltarli e prevenire..ma anche decidere e condannare con rigore.
 
 
morton0
morton0 il 14/09/07 alle 21:46 via WEB
Sarebbe interessante capire come mai, secondo voi, non si possa prospettare una riabilitazione detentiva. Sfiducia nella possibilità di recupero della persona o perplessità rispetto alle possibilità della struttura carceraria di attuare un intervento di questo tipo? Sono interessata, in quanto mi sento combattuta, in balia dell'eterno dilemma: buttare via la chiave o assolvere ad un dovere, prima di tutto etico-sociale, di tentare un percorso riabilitativo? Io credo che la risposta, in un certo senso, ce la possiamo dare, soprattutto in riferimento alle persone più giovani coinvolte in questa macabra vicenda ...
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 14/09/07 alle 22:58 via WEB
Scusa Roberta...ma di buttare via la chiave..se n'è parlato ricordi? e se vogliamo la persona della quale parlavamo sempre tra virgolette ai miei occhi appare "più reinseribile "nella società che queste citate sopra...ma se non ricordo male dicesti tu stessa..che avresti buttato via la chiave...quindi perchè a maggior ragione di questi non vorresti farlo?..scusa ma io parlo più in campo medico se vogliamo che etico-sociale..proprio perchè con medici psicchiatri (a parte gli scherzi...ne abbiamo affrontati di argomenti anni fa..dicevano che ero portata per la psicologia non per altro eheh)beh..loro stessi..pur tralasciando che io ovviamente non mi addentro nei meccanismi di percorso riabilitativo come potresti farlo tu...ma loro stessi dicevo..si sentivano impotenti di fronte a ciò che non conoscono per quanto cerchino di studiarlo:la mente umana!...lo so che questo vuol dire anche un pò aver paura del diverso..e beh,,,se devo essere sincera...io di chi non sa gestire le emozioni un pò di paura ce l'ho..se permetti...:-)
 
     
morton0
morton0 il 14/09/07 alle 23:54 via WEB
Scusa Tina ... credo che tra le i due casi, se ho capito a chi ti riferisci, ci siano delle sostanziali differenze ...!!! E comunque certe cose private vanno riprese in privato
 
     
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 15/09/07 alle 02:30 via WEB
Roberta non è che ho detto di chi parlavamo era per fare un esempio....chiedo scusa se per te era una cosa da dire in privato, io non ci vedevo nulla di privato li...mica siamo coinvolte noi...
 
     
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 15/09/07 alle 02:37 via WEB
ah forse ho colto cosa volevi intendere..ma mi è venuto spontaneo scusa, perchè davvero non capivo ...ma non era un volerti riprendere, non sei una bambina Roberta, ci mancherebbe...sai che anche io sull'altro ero daccordo con te, butterei la chiave anche per l'altro..ma rapportato a questi...non capivo perchè lui si ...loro no...
 
redazione_blog
redazione_blog il 14/09/07 alle 23:05 via WEB
ecco appunto anche io butterei via la chiave e penso che in questi casi il livello delinquenziale sia a tal punto radicato da non poter essere estirpato. Quanto al dovere riabilitativo, la sanzione deve senz'altro condurre alla riabilitazione del condannato, ma sono convinta che rispetto a certe situazioni il primo ineludibile dovere sia quello verso la società: preservare la società sana dalla possibilità di reiterazione del reato. Butterei la chiave, drastico, ma la penso così.
 
 
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 09:43 via WEB
Cercherò di chiarire meglio il mio pensiero, perchè temo che non sia stato compreso. Se così fosse, colpa sicuramente mia che l'ho espresso male. 1) quando rifletto sull'alternativa se buttare o meno la chiave, non mi pongo neanche lontanamente il dubbio se reinserire o meno queste persone nella società. Queste persone hanno dimostrato di essere socialmente pericolose e, quindi, dovrebbero rimanere dentro a vita (forse, in questo caso, riesco ad essere più drastica di te). Il dubbio se buttare via la chiave o meno coinvolge altri aspetti, che riguardano il fatto che non ci si possa limitare al mero rinchiudere in uno stanzino. Il dilemma non è dentro o fuori, ma cosa fare dentro. 2)Quando parlo di riabilitazione, non la vedo in prospettiva di un recupero a livello sociale, ma in termini di cura psicologica, non necessariamente finalizzata alla guarigione. Forse è una preoccupazione mia e basta, dovuta al lavoro che faccio. Se non ragionassi così, sarei responsabile di omissione. Ora voi mi direte: anche dal punto di vista psicologico, queste persone sono irrecuperabili e non possono guarire. Allora io vi rispondo: sicuramente non possono guarire, ma la cura non si presta solo a chi ha un problema lieve che può essere risolto! Se così fosse l'oncologo chiuderebbe baracca e burattini, se così fosse, quanti bambini autistici gravi avrei dovuto lasciare alla deriva, perchè non guaribili! Scusate, forse sono ingenua, ma l'ingenuità a piccole dosi e farcita di sano realismo è un ingrediente necessario nella mia professione. 3)un'ultima precisazione: queste persone, che io reputo malate, sono comunque responsabili!!! Il fatto di attribuire un'etichetta diagnostica non elimina la colpa! L'incapacità di intendere e volere, grande bufala usata spesso male, è un concetto giuridico che prescinde da tutto questo: ci possono essere persone assolutamente sane che compiono atti insani e non premeditati, ci sono persone malate che premeditano, predispongono e attuano, pienamente coscienti e, quindi, responsabili. Questi sei erano sicuramente capaci di intendere e volere, altrochè. Non è quindi pensabile prospettare una riduzione della pena!
 
   
redazione_blog
redazione_blog il 15/09/07 alle 10:33 via WEB
Non ho tempo di argomentare a dovere perchè sto per uscire. Ieri ti ho fatto due domande. Ti ho chiesto il sadismo è malattia? Hai risposto di si. Poi ti ho chiesto è possibile guarire dalla follia? (omissis). Abbiamo guardato, contemporaneamente il video di Megan Williams e ne abbiamo tratto le stesse sensazioni. Oggi rileggo i commenti e mi sorge pressante la consapevolezza dell'esistenza di zone d'ombra nella mente umana, zone che anche a livello storico hanno manifestato più volte le proprie diaboliche potenzialità. Capisco che professionalmente tu avverta il bisogno di capire ed io stessa, se ti ho tempestato di domande lo sono. Ma giustamente hai notato che il fulcro della diatriba è un altro. Hai chiesto in un commento precedente se abbiamo sfiducia nella possibilità di recupero o se la nostra è sfiducia nella capacità delle strutture carcerarie di attuare un recupero. Ribadisco ciò che ho già scritto e di cui ero e sono convinta : questi soggetti non sono recuperabili. Ed allora il punto è un altro ed è esso che ti disturba. Tu professionalmente senti pressante l'idea che la stessa detenzione debba essere finalizzata al recupero, lo senti come dovere anche rispetto a casi come questo. Io lo condivido in termini di principio, ma non con applicazione generalizzata. Quando si è consapevoli di approdare ad un fallimento perchè sprecare tempo sforzi risorse in favore di Caino, senza pensare ai tanti Abele che magari hanno bisogno di supporto e non hanno i mezzi per accedervi autonomamente? Le strutture carcerarie occidentali non sono luoghi di tortura! Chiudervi Caino limitandosi a renderlo così inoffensivo per la società è così abominevole?
 
     
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 10:53 via WEB
Il sadismo non è di per sè una malattia, lo è rapportato alla situazione sulla quale stiamo ragionando. Ci sono molte persone sadiche ma sane (sic), altre per le quali il sadismo è sintomo di qualcosa di più grave e destrutturante. In questo caso, è sintomo di qualcosa di più complesso. Sul problema della guaribilità o meno della follia, mi sono espressa. A questi livelli, non si può pensare ad una guarigione. Non è il caso specifico di questi soggetti, ma, a titolo di esempio, nella schizofrenia si parla di cura finalizzata a fare in modo che la persona trovi un equilibrio sereno tra ciò che "è dentro" e ciò "sta fuori", cioè tra il suo modo di essere e ciò che l'ambiente richiede. Per quanto riguarda l'ultimo punto, non ho poi queste certezze che hai tu sull'ecosistema carcerario occidentale. Su Caino e Abele? E se Abele a modo suo è stato anche Caino, o se Caino ha vissuto un'infanzia da Abele? Vogliamo provare almeno a parlare di prevenzione?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/09/07 alle 11:08 via WEB
non cambiare le carte in tavola :-) alla prevenzione ho fatto riferimento anche io in un precedente commento! (E comunque sta traquilla che anche tra gli Abele i clienti non mancherebbero)Vado...ma qualcosa mi dice che ti sto facendo incazzare...uhm...godo..è sadismo?
 
     
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 12:00 via WEB
Sadismo allo stato puro ed elevato all'ennesima potenza!!! :-D :-D Penso proprio che per te sia il caso di buttare via la chiave ... ihihihih No, Ross, non mi sto incazzando, sono semplicemente molto coinvolta e presa dall'argomento ... e sai perchè? Perchè di fatto anch'io sono combattuta: una parte di me prenderebbe queste persone a randellate, l'altra parte di me deve assolvere comunque non solo ad un dovere professionale,ma anche ad una serie di principi in cui credo. Buon godimento!!! :-D
 
     
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 15/09/07 alle 16:28 via WEB
ecco vorrei capire un altra cosa....tu dici ci sono persone sadiche ma sane!...intendi sane di mente ovviamente...ma io ho un concetto forse troppo semplicistico della sanità..(non quella nazionale che un tale poco fa di Napoli mi ha detto al telefono è DISASTROSA!!!)...nel senso...come si può essere sadici eal contempo...sani!!!io posso essere testarda, arrogante,prepotente, aggressiva , e via discorrendo...ma sadica...già implica un piccolo disturbo non credi?ora non voglio dire che Ross sia disturbata, sia ben chiaro...:-)))lei si è imposta il sadismo per omaggiarti credo...:-))) e poi altra domanda...prevenire è meglio che curare....già, la prevenzione dovrebbe iniziare dalla famiglia, ma se la stessa famiglia (e vedi la mamma del tizio sopra)è di per sè già...molto traballante sull'equlibrio psichico....è un bene credo allora quello che sento , a mio parere fanno oggi i consultori....ad esempio quando sono nate le mie figlie, non è mai venuto nessuno a vedere come le crescevo..avevo ilpediatra, si , ma l'ho consultato pochissimo....mentre oggi lo seguono di più..e questo è un bene, sempre che non si esageri certo con le interferenze....questo è un tipo di prevenzione..certo poi secondo me c'èà un altro fattore..il DNA...detta così è drastica....ma incide anche quello..o no?
 
rossoporpora69
rossoporpora69 il 15/09/07 alle 01:36 via WEB
Mi inserisco timidamente in questa piccola diatriba,xkè vorrei esprimere il mio pensiero in base anke ad alcune mie riflessioni negli ultimi giorni.Prorio giorni fà dicevo a Tina di essermi imbattuta,cercando altre cose x un post ke intendevo fare,in un sito,nel quale si esponevano foto e racconti di atrocità commesse,dal popolo Russo.Come un'automa ho fatto scorrere le assurde immagini e letto gli abominevoi racconti.Nn starò qui a raccontare ciò ke ho visto e letto,nn servirebbe se nn vederlo direttamente,xkè sono cose ke nn sono neppure immaginabili,vere ,documentate e drammaticamente attuali,si parlava degli anni 80 e 90,e ke se nn si vedono e leggono con i propri okki nn sono neppure immaginabili.Ecco ora io mi kiedo...come si può cercare di capire,ke sia un delitto fatto da un singolo,da più individui,o da un gruppo di esseri immondi,come si fà a voler cercare di capire,o meglio cosa c'è da capire...Forse si può cercare di capire un raptus di follia,ma la tortura,cosa c'è da comprendere se dei mostri x il loro esclusivo piacere fisico torturano a morte un altro indifeso essere umano?Quì nn si parla di semplice Omicidio,ma di torture,una settimana di atroci umiliazioni corporali,supplizzi,e azioni devianti ecc. ecc. proviamo solo ad immaginare di essere vivi e di essere pugnalati ripetutamente senza trovare la morte,di subire l'amputazione di un dito,quando già x andare dal dentista ci facciamo prendere dal panico .....io credo ke nn ci siano giustificazioni psicologike a sostegno di tali mostri,xkè nn c'è motivi validi,nessun motivo veramente valido x infliggere torture a nessun essere vivente .Più tosto io mi kiederei ,è qui mi trovo daccordo con Tina,xkè esseri umani sono predisposti a questo genere di misfatti,cosa avviene in quelle menti bacate,xkè sono privi di umanità e godono nell'infliggere supplizio ai loro simili,e come mai sono così tanti,ecco questa è la domanda ke mi tormenta,una sola vittima nei confronti di più aguzini,nulla può,ma tante vittime a volte più degli stessi carnefici,xkè nn riescono a ribbellarsi?X concludere ,un solo pensiero,se pur egoistico,mi conforta,SONO FELICE DI ESSERE NATA IN UN PAESE DEMOCRATICO E AL DI LA DI TUTTO PIù,MOLTO PIù CIVILE DI ALTRI...SI MI SENTO VERAMENTE FORTUNATA....La tortura è un'abbominio,kiunque sia a praticarla,nessuna pietà x ki la commette,nessuna riabilitazione nessuna comprensione.....immedesimiamocci nella vittima più tosto ke nel carnefice,anke se nn è piacevole,xkè bisogna riuscire solo ad immaginare lo staziante dolore di quelle povere anime dilaniate,solo così secondo me,ci si rende conto ke i mostri nn hnno un xkè esistono e basta,ciò ke bisogna fare di loro????Nn mi sento in grado di dirlo,anke se un pensierino lo avrei pure nella mia mente.....
 
 
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 09:26 via WEB
Ma vedi che anche tu ti poni delle domande? Vedi che in qualche modo anche tu vuoi capire? Se rileggi il mio post con attenzione, soprattutto nella parte finale, ho messo in evidenza la sostanziale differenza che c'è tra comprensione dei meccanismi psicologici (quello che voi chiamate mente bacata o sistema nervoso) e giustificazione del comportamento. Un conto capire, un conto è giustificare o, ancora di più, perdonare!!! Io sto cercando di capire, non certo di perdonare!!! Manco per le palle perdono!!! (scusate l'enfasi, ma le parole hanno un peso e un significato...)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/09/07 alle 11:54 via WEB
Non ci sono scuse, solo ragioni che devono farci riflettere sulla necessità di operare prima di tutto in termini di prevenzione, in secondo luogo di riabilitazione detentiva. ................................................. Ho riletto attentamente come tu mi hai consigliato,e come immaginavo nn mi era sfuggito il concetto,ke ho messo in evidenza sorpra,e sul quale nn sono x nulla daccordo,nel caso specifico in cui ,mostri di questa portata praticano tortura su altri Esseri Viventi,Prevenzione :questa gente di solito agisce in modo subdolo nascosto,spesso sembrano persone meravigliose,nel caso dei singoli;nel caso invece di gruppi ke agiscono in situazioni di guerra,di potere o di branco,credo ke la prevenzione sia solo un\\\'utopia.Nel caso della Riabilitazione Detentiva....bhè mia cara mi viene molto difficile pensare di riabilitare,ki come questi mostri prova piacere fisico nel deturpare torturare dilaniare degli esseri umani,xkè senza essere ipocriti è di questo ke si parla di vera e propria perversione sessuale,nn si spiegherebbe altrimenti la violenza carnale e anke le modalità di tortura concepite da questi esseri immondi. X ciò ke riguarda il farmi delle domande,vorrei kiarire ke nn è esatto,il mio kiedermi cosa passa in quelle menti nel momento in cui agiscono e anke prima,nn è x cercare un modo x giustiificare tali azioni,dandogli un connotato scentifico,al di la del perdono o nn perdono ke in questi casi nn deve neppure essere messo in discussione,ma la mia era una domanda ke sapeva già di nn avere risposta,xkè NN ESISTE NESSUNA RISPOSTA KE SPIEGHI TUTTO CIò...Semplici Interrogativi riflessivi ke lasciano il tempo ke trovano,nulla di più.....Mary Rossoporpora
 
 
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 12:07 via WEB
Su questo sono d'accordo ... d'altro canto, ho già espresso il conflitto che mi trovo a vivere. Non credere che per me sia facile, non certo brutture di questo tipo e di questa gravità, ma altro genere di barbarie costituiscono per me pane quotidiano. Le vivo sulla mia pelle direttamente, non attraverso i mezzi di comunicazione. La rabbia affiora in me ogni giorno, ma devo necessariamente sperare e coltivare qualcosa, altrimenti non avrebbe senso. Ti garantisco che la prevenzione è possibile, eccome se è possibile. E' lo testimonia il fatto che laddove si è operato in tal senso, sia a livello medico che a livello sociale ed educativo, i tassi di delinquenza sono calati vistosamente ...! Grazie per il tuo contributo :-)
 
   
rossoporpora69
rossoporpora69 il 15/09/07 alle 12:31 via WEB
Comprendo perfettamente la tua posizione,e se pure mi risulta difficile pensare alla possibilità fattibile di una prevenzione e riabilitazione,capisco ke ki le vive direttamente ha una visuale molto più ampia e realistica delle cose,x cui lungi da me mettere in discussione la tua esperienza e conoscenza di certe problematike,nn ne sono sicuramente all'altezza.Del resto come tu dici la mia conoscenza si basa su fatti riportati dalla tv da internet o da libri e giornali,e nn da studi ed esperienze dirette come credo di aver capito tu abbia.Ma ti posso assicurare,ke mi basta già così,nn so se riuscirei ad essere obbiettiva di fronte a individui di tale immonda crudeltà ....
 
     
morton0
morton0 il 15/09/07 alle 12:35 via WEB
Accipicchiripicchia, è proprio questo il problema: la mia mente e il mio cuore rifiutano tutto questo, la voglia di spaccare tutto a volte prende il sopravvento, credimi ...!!! Spesso sono accusata di essere una psicologa poco ortodossa ... qui le conoscenze c'entrano poco, siamo tutti comunque piccoli di fronte a questi fatti ... ma devo per forza farmi un po' più grande perchè faccio questo lavoro! :-)
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 15/09/07 alle 16:29 via WEB
sarebbe anche interessante capire perchè siamo in 4 per ora....a cercare di capire...ohi..ohi..m'è venuta in mente una possibile causa....ma la tengo per me:-)))
 
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