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Nascere Donna. Una storia vera!

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O

gni giorno ci sono donne che non hanno la lugubre triste "fortuna" di chiamarsi Amina.

Parto da lontano, non molto per ora nel tempo (14 anni circa). Ho una bella moglie e le prime due bimbe piccole, due anni una e pochi mesi l’ altra: meravigliose le mie Donne!
Un pochino più lontano vi porto nello spazio, siamo nel cuore di un' Africa in millenaria guerra tribale, islam mescolato a divinità locali, tutti contro tutti, per sopravvivere.
Donne. Non fanno la guerra le donne, qui le donne sono sangue e dolore, il nulla e la vita.
Non parlo della guerra, parlo di una Donna, una dei milioni, decine di milioni di donne senz'ombra che affollano la nostra Terra.
E' nata da trent'anni ma le rughe della sua pelle son secolari, gli occhi no, sono occhi da ragazza, lisci e lucidi, intelligenti e veloci quando osano alzarsi da terra, rapidissimamente , perché lo sguardo non sia scambiato per impudente presunzione di esistere.
Non sarebbe perdonata.
Appena nata le son state tagliate le grandi labbra e cucite quelle piccole, così che anche le sue ultime due labbra restino chiuse, in silenzio.
E' stata mamma a farlo, assieme a nonna che aveva già 28 anni e di queste cose se ne intende!
Nella polvere della capanna di fango Lei non ha problemi, niente infezioni o cancrena, erbe magiche e spiriti delle ave la proteggono. Da queste parti Allah non si scomoda per un essere così impuro.
FAITH, un nome storico e importante nella famiglia, per noi è "destino", laggiù è 'Regina' . Triste presagio. 
A 29 anni sarà davvero una Regina, Regina e Signora nel Regno delle Ripudiate.
Cresce in una famiglia con la capanna quasi al centro del villaggio, prima di tredici, portatrice di sventura per sua madre che genera tre impure prima del maschietto.
Meno male che le altre due mogli distraggono il villaggio con cinque piccoli uomini in tre anni!
L' infanzia è quasi bella, a volte allegra ma ormai è ora di cambiare, ha otto anni Faith, non è, non sarà mai più, una bambina.
Il suo sposo abita in una casa con le mura di fango e non di paglia, un castello! Il maniero con due stanze si trova vicino alla piantagione sul fiume, Lui sa lavorare il ferro, forgia e batte il metallo arroventato come nessun altro nella regione, la sua importanza, il suo prestigio e la sua forza crescono ad ogni colpo.
Però il frutto del peccato non può essere riaperto col metallo, prima di inseminarla il coltello di legno sacro la deve riaprire, arare dice il Dio.
Così, innaffiato dal sangue e dal dolore il seme forte del suo uomo la feconda, la Regina spera e prega che il seme la fecondi. La vana attesa piena di sogni dura nove mesi e poi: una bambina, un' altra impura!

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Il suo uomo è ora potente e forte, Allah lo protegge e gli dice cosa deve fare. E' figlia di fattrici di femmine, ha un maleficio, impura, non è degna della gloria di un uomo così importante.
Tra quelle mura tutte le vergini donne della Tribù sognano di
vivere e Lei................!

 

Lei è una donna, ha 12 anni ed è già una ripudiata da 6 mesi. Ha perso tutti i diritti sociali, non quelli delle donne, quelli non esistono. I diritti sociali della famiglia, della tribù. Le ripudiate non son ripudiate dall' uomo, è Dio che parla per bocca dei suoi Eletti.
Lei vive 16/18 anni da rejetta con le rejette, in una parte del villaggio a loro 'dedicata' , privilegiate, nessuno osa andarci.
La guerra continua, gli integralisti seminano odio e fanno copiosi raccolti così che il ghetto aumenta di numero , sono più di cinquanta e Lei è la regina, ha imparato da un santo di 'Medicos sin fronteras' e da una maestra italiana pellegrina, (apparsa e sparita chissà dove) a scrivere e leggere ma il segreto non deve superare le mura di spine e rovi secchi che rinchiudono quelle bestie senza luce.
Lei riesce a trasmettere questa piccola magia a sua figlia e  a sua madre che qualche anno prima l' ha raggiunta nel 'limbo delle senza ombra', colpevole di esser vecchia.
Senza ombra perchè non devono girare di giorno, attraversare il cammino dei Giusti e delle loro spose.
Di notte le reiette vanno al Fiume lento e fangoso a prendere l' acqua , non inciampano al buio con le brocche in testa, sfiorano la polvere per non far rumore. Di notte zappano la terra con bastoni secchi, di notte rubano i frutti degli alberi vicino al Fiume, li aprono e ne conservano i semi.
La comunità è quasi autonoma nello splendido isolamento del terrore.
Faith. La incontro all' imbrunire, non c’è tramonto lì, notte e giorno si scacciano rapidi l’un l’altro, veloci e feroci come gli odori che impregnano l’ aria.
Faith ora non si deve più nascondere, sono arrivati gli stranieri. Io sono straniero, mai sentito più straniero di così. Lei ci lava i panni, 10 dollari al giorno. Il più ricco del paese laggiù ha dieci uomini armati, e una macchina ma 10 dollari non li guadagna in un mese.  Il denaro, un altro segreto da coltivare.

Un giorno la accompagno lungo la strada, mi racconta del serpente che si nasconde nel termitaio, dietro la vasca dove lava i panni, lo vede tutti i giorni . Lo vede solo Lei, è lungo e colorato come l’ arcobaleno, grosso e grasso come gli stranieri, con occhi di fuoco la guarda e un attimo prima di mangiarla si ritrae, tutti i giorni. Le offro un the in una baracca lungo la strada dove le sedie sono i talloni e lo zucchero è polvere. Si sente Regina, sa che morirà ma beve il the come gli uomini, con gli uomini, lungo la strada.
Sua figlia sta per partire, Svizzera, non sa cos'è ma si fida e alza gli occhi senza più paura. RIDE!
Le racconto dei laghi, i fiumi, le montagne, la neve e le donne con l'anima, con l'ombra. Sua figlia camminerà di giorno, potrà fare ombra e vedere le montagne. Lei non sa di cosa io parli ma RIDE!

Ha ricevuto una sepoltura Faith, lo so , son sicuro senza che nessuno me l' abbia detto, è stata sepolta sotto una grandinata di sassi polverosi, tirati da sorelle, madri, cugine e nipoti, ogni sasso lo tirano con la forza del terrore e la debolezza della speranza di non prendere il suo posto, domani.
Ma la Regina quel giorno rideva, allegra e spavalda come il suo uomo, dolce come la sua bambina, Rideva. Non c'ero, ma Lei rideva.

Anche oggi, quante Regine oggi?

Tante, ancora, sempre, troppe.

scritto da: Rudemavolgare e postato su: VIOLENZA SULLE DONNE

Originariamente pubblicato su Blog Penna Calamaio il 9 Maggio 2007


N.d.r
Da giorni e mesi si parla su internet ed attraverso gli altri media del caso di Sakineh, condannata alla lapidazione per adulterio. Prima di lei, sotto i riflettori del mondo intero giunse il caso di Amina, per la quale molti di noi su internet si adoperarono. Oggi era previsto su Calamaio, l'inserimento di un post di Tony. Lo inserirò appena possibile e mi scuso con lui per il cambiamento di programma. Quello che sta accadendo qui su Libero, in alcuni blog e da parte di alcuni utenti dall'indomani del  post in cui ho manifestato stanchezza per le politiche di visibilità del portale e preoccupazione per la perdita di utenti capaci di proporre contenuti, mi induce oggi a rispolverare un altro post del passato, ancora attuale, anzi attualissimo ed ancora mirabile per la sua delicatezza e per l'atmosfera che l'autore aveva saputo creare attraverso le proprie parole.
All'epoca in cui scrisse questo "post", Rudemavolgare non aveva un proprio blog, anzi era da poco giunto in community e si aggirava silenzioso in altri blog leggendo ed osservando, talvolta commentando. Pubblicò questo post su un blog aperto alla pubblicazione di terzi, il blog di Firdhaus. Io lo lessi e lo volli evidenziare qui su Calamaio. Rudemavolgare reagì come un bambino al quale avevano regalato un barattolo da 5 kg di nutella. All'indomani aprì un suo blog. Come tanti, quel blog oggi è fermo e questa community ha perso un blogger capace di offrire a noi lettori non solo contenuti ben scritti e capaci di suscitare riflessioni, bensì un blogger capace di creare delle atmosfere. Scrissi, dopo aver pubblicato questo post qui su Calamaio, che esso mi sarebbe rimasto nel cuore e così è stato. Lascio a voi giudicare se sia giusto che questi blogger siano stati disincentivati dal restare su Libero. Lascio a voi giudicare se sul desiderio che nei nostri blog sia possibile leggere anche questo genere di parole, sia o meno giusto polemizzare ridicolizzando chi quel desiderio manifesta.
Il post di Rudemavolgare racconta una storia vera. La figlia di Faith oggi vive in Svizzera, dimentica del suo passato e gestiste una attività redditizia in una località turistica. Resta il grido di aiuto, il messaggio profondo della sua storia, di quella di Faith e delle tante donne senza nome e senza volto che ancora camminano senza ombra e che spesso dimentichiamo.
Tra poco io uscirò. Mi importa poco se il post sarà commentato e di come sarà commentato. Ciò che mi importa è che da esso promana bellezza e che la bellezza non venga più disincentivata e mortificata in questo portale.

 
 
 
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