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SANTA CATERINA DA SIENA

Post n°376 pubblicato il 29 Aprile 2015 da bellerman

 

SANTA CATERINA DA SIENA

 

 

Caterina nacque a Siena, nel rione di Fontebranda, nella Contrada dell'Oca nel 1347,

figlia del tintore di panni Jacopo Benincasa e di sua moglie Lapa Piacenti, ultima di una

numerosa famiglia. Assieme a lei nacque una sorella gemella, battezzata col nome di

Giovanna, che morì a poche settimane di vita. Quando Caterina raggiunse l'età di

dodici anni, i genitori iniziarono varie trattative per concludere un matrimonio

vantaggioso per la figlia. Lei all'inizio sembrò accondiscendere, ma poi pentitasi

dichiarò espressamente che si era votata al Signore e che non intendeva ritirare la

parola data. Bisogna tuttavia tenere presente che, nel Medioevo, se una donna

voleva prendere i voti, l'unica strada che poteva percorrere era quella di entrare in un

monastero e versare ad esso una dote.

 

 

Caterina da Siena considerava gli ammalati e i poveri gente che impersonavano

Cristo, e il modo di trovare il Signore. Sono ricordati diversi episodi di carità verso i

poveri, come dei vestiti dati ai più bisognosi o un mantello donato al povero

pellegrino; e verso gli infermi, come Cecca la lebbrosa, che lei assisté e curò con

amore, anche se si narra che ella ricambiò la sua assistenza con percosse e insulti.

Caterina fu attiva soprattutto presso l'ospedale di Santa Maria della Scala. Questa

istituzione accoglieva moltissimi pazienti affidati alle modeste cure mediche del tempo

e alla pietosa assistenza dei parenti e di qualche volontario. E c'erano anche malati

che nessuno assisteva, o perché non avevano parenti, o perché erano afflitti da

malattie contagiose. Caterina si dedicò ad assistere in particolare quest'ultimo tipo di

ammalati. Questa sua attività durò per mesi, specialmente in tempo di epidemie,

allora molto frequenti e micidiali; il suo esempio cominciò a essere imitato da altre

Mantellate della sua fraternità. Caterina da Siena avrebbe anche contribuito alla

pacificazione di famiglie senesi rivali coinvolte in faide.

Secondo la tradizione, durante gli ultimi giorni della sua vita ci furono continue visite

dei figli spirituali e a ciascuno di essi, dopo le comuni raccomandazioni, lei comunicava

ciò che dovevano fare successivamente nella vita.

La mattina della domenica dopo l'Ascensione, il 29 aprile 1380, prima dell'alba, fu

notato in lei un grande mutamento, che fece pensare all'avvicinarsi della sua ultima

ora. Il suo respiro diventò così fievole che fu deciso di darle l'Unzione degli infermi.

Durante le sue estreme ore più volte chiamò "Sangue! Sangue!". E dolcemente disse

ancora: "Padre, nelle tue mani raccomando l'anima e lo spirito mio". Morì poco prima di

mezzogiorno di quella domenica 29 aprile del 1380.

 
 
 
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