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GIOCHI EROTICI

Post n°400 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da ausdauer
 

Il fatto che io mi stia dannando per partorire una tesi decente in psicopatologia del comportamento sessuale, nonostante il mio relatore sia pressoché una figura fantasma, credo stia deviando un po' i miei pensieri. Poiché ogni tre parole nella mia tesi compaiono le parole "fantasie sessuali", è facile che io mi trovi a riflettere, con aria inebetita, su quali siano le più comuni fantasie che ho sentito proporrre in questo mio quarto di secolo vissuto.
Il binomio cibo-sesso non è certo qualcosa di sconvolgente se si pensa a quanti attribuiscono al mangiare lo stesso godimento riservato in genere all'attività sessuale. In un certo senso, in una concezione prettamente clinica della questione, posso comprendere tante perversioni legate al masochismo, al sadismo, alle schifezze varie che costituiscono i frutti del nostro corpo, in quanto connesse ad un quadro psicopatologico in genenre interessante. E' la questione della cera sciolta che mi lascia piena di dubbi.

La cera sciolta a che cribbio serve??
A disegnare erotici ricami incandescenti sulla pelle. Ok. Ma ciò non richiede doti artitistiche particolari? No perché schizzi di cera bollente che ustionano la pelle delineando deliziose patacche grumose non rappresentano esattamente il mio ideale di complicità erotica. A maggior ragione se la cera è rossa, che fa tanto scena del crimine di CSI e io poi mi sconvolgo solo ad immaginare l'immancabile anatomopatologo che apre il cadavere, ravanandone le viscere marcescenti con sempre rinnovato entusiasmo.
Pare comunque che il trucco per evitare ustioni di terzo grado sia far scendere la cera dall'alto, con concupiscenza naturalmente, magari mantenendo l'ardore con frasi proibite in fascia protetta. Io mi conosco: qualcosa mi dice che, presa dal terrore di sentirmi ardere le viscere, tenterei la fuga annaspando sulle lenzuola, colpendo inavvertitamente il partner che, spaventato dalla mia reazione, lascerebbe cadere la cera sciolta su orecchie, occhi, bocca e naso. Il raffreddamento della cera ostruirebbe le mie cavità respiratorie e soffocherei, provocando la fuga del partner obnubilato dall'orrore e donando al RIS una simpatica scena da ricostruire tra l'incredulità generale.

Credo che, onde evitare di degenerare ulteriormente, ritornerò mestamente alla mia tesi. Chissà, magari un giorno ci faranno un film...

 
 
 
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Data di creazione: 02/03/2005
 

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