Sgosh!

[Premessa: il mio ritorno al lavoro in condizioni di salute non del tutto ottimali è dovuto alla telefonata di ieri sera in cui mi è stato comunicato che "un po'" di lavoro mi attendeva sulla scrivania.]

Ore 9,00: raggiungo in perfetto orario l'albergo. La nebbia lo avvolge regalandomi un suggestivo "effetto castello del Conte Dracula", con tanto di vaga sensazione d'inquietudine. Ho una nausea che mi impedisce qualsiasi moto d'iniziativa.

Ore 9,07: dopo un panoramico giro turistico in pieno cantiere edile raggiungo l'ufficio. "Lì sopra c'è quello che devi fare. A proposito, come è andata l'ultima volta con la stampante?" mi chiede speranzoso il proprietario. Sono certa di averla sentita sghignazzare, l'infame.  "Beh, l'hai usata tu, io non c'ero." Il suo volto si illumina di gioia "Lo so, infatti funziona". Ci credo quando vedo.

Ore 9,10: avvio la stampa. Funziona.

Ore 9,11: cavolo, ho stampato la lettera con la data sbagliata.

Ore 9,12: riavvio la stampa.

Ore 9,13: Riavviati, maledetta.

Ore 9,15: Ok, calma. Non è niente. Prima stampava e ora non stampa più. Ma non c'è problema. Tu sei una persona paziente. La pazienza è la virtù dei forti. Tu sei forte. Riavviati, riavviati, RIAVVIATI!!!!

Ore 9,20: A cosa servirà mai la famosa "Guida in linea" se non ad aiutare una povera ragazza disperata? Cominciamo pure.

Ore 9,40: Ho appena scoperto che la suddetta "Guida in linea" fa più domande di un giornalista. Dopo aver eseguito un centinaio di inutili e noiosissime operazioni, dopo aver scoperto un mondo tutto nuovo e dopo aver utilizzato tutto il mio vocabolario più colorito, ecco! Un colpo secco al bottone d'accensione in un impeto d'ira fa partire la scansafatiche. Ben ti sta, macchina infernale.

Ore 9,41: CRAC! Che cribbio s'è rotto adesso???

Ore 9,45: La stampante ha già fatto CRAC tre volte. Credo sia necessario chiamare rinforzi. Il proprietario entra proprio mentre sto per prenderla a craniate.

Ore 10,00: Il proprietario ha le mani completamente sporche di inchiostro. Sta ravanando dentro la stampante come un macellaio, sembra un'operazione a cuore aperto, sono indecisa se chiedergli se occorre un bisturi o se ha intenzione di strapparle il cuore a mani nude. Attendo solo con trepidazione che lui ne dichiari del decesso, per poter pronunciare la fatidica frase "Lo sapevo che era da buttare".

Ore 10,10: Con sorriso da parte a parte il proprietario mi chiede di riavviare la stampa e stavolta, come per miracolo, la stampante risponde. Niente rumori molesti, niente sibili di disappunto. Stampa. Il proprietario se ne va saltellando, anche stavolta LUI c'è riuscito.

Ore 10,15: Per verificarne le reali intenzioni collaborative stampo qualsiasi cosa: fogli con scritto "jpdoashfoah", lettere dell'anno scorso, intestazioni. La stampante si è arresa. Firmiamo l'armistizio. Ma quanto durerà?

Lo scopriremo alla prossima puntata...