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« Stramonio.... e la Fata ...*20 Aprile 2014* PASQUA »

Stramonio.... e la Fata Verde (quinta parte)

Post n°138 pubblicato il 18 Aprile 2014 da Angeli.e.Fate10
 

 

Le sue giornate proseguivano passeggiando all'interno di quel complicato giardino, illuminato solo da quel poco che poteva filtrare attraverso il tetto di foglie che creavano una densa ombra verdastra, attraversando l'aria impregnata di stormi di spore galleggianti che avevano reso di quella sfumatura anche la pelle e i capelli del giovane facendo si che ogni essere vivente e respirante che lo vedesse arrivare volesse dimostrargli la sua gratitudine protendendo (come fosse stato sott'acqua) i propri arti fogliacei verso di lui, finendo per assomiglare ad alghe che cercano di irretire i gamberetti.

Infinite varietà di aceri producevano un nettare zuccherino e appiccicoso che s'infiltrava poi nelle loro stesse serpeggianti radici, accendendo le loro foglie carminie delle tonalità più disparate.
Gli arbusti di achillea si affollavano di minuscole corolle pavoneggiandosi... gli agrumi si gonfiavano di aromi e gli incensi spargevano il loro sentore amaro.
L'artemisia il laudano e le mandragore facevano fremere le loro radici tozze nel terriccio nerastro, i chiodini di bara, le trombuccine di morto, i cappuccini e i denti di strega si diffondevano intorno ai tronchi di betulla come un'onda malarica, l'albero del pane sfornava pagnotte calde,quello del sapone gorgogliava di bollicine, un'orchidea gigante spalancava i petali a mo' di ombrello e i rampicanti si snodavano dai loro abbracci contorti per inchinarsi a lui.

Ogni giorno la ripetizione degli eventi per Stramonio era tale che non si era nemmeno reso conto di aver vissuto l'età veneranda di quasi 21 anni all'interno del suo castello di quarzo che quando giunse la gente dalle alture del Nord per l'Esposizione Mondiale dei Fenomeni Inspiegabili, egli si ritrovò del tutto impreparato di fronte a ciò che ebbe modo di vedere.

L'Esposizione Mondiale dei Fenomeni Inspiegabili altro non era che uno dei tantissimi incontri pianificati con febbrile meticolosità da una famosa equipe che raccoglieva i più noti stimati e raccomandati scienziati, erbologi, erboristi, micologi, biologi, alchimisti, pozionisti, naturopati, geologi, studiosi di ingegneria vegetale, chirurghi plantari, contadini, mercanti di ortofrutta, fabbricanti di sciroppi naturali, servi della gleba, latifondisti, membri del comitato "salviamo le conifere!", campioni di gare di spacca noci con le mani, i fondatori del club "l'avocado fa bene ed è buono nell'insalata", fenomenologisti, botanici, zoologi, bioetici, giardinieri, fioristi, possessori di vivai, ecologisti e medimaghi. Una varia umanità che ogni dieci anni faceva si che tutti questi personaggi coloriti si riunissero assieme e decidevano quali dei tanti avvenimenti e fatti insoliti che ogni tanto insorgevano come fungacci di palude sulla carta dei territori di cui essi si occupavano,fosse quello second
o il loro insindacabile strampalato e bizzarro parere di esperti fosse il più sensazionale ed interessante, organizzando  subito gite e pellegrinaggi per andare a visitarlo, studiarlo, analizzarlo, prelevarne campioni, fotografarlo, ritrarlo, sezionarlo, assaggiarlo, esperirlo e quant'altro si potesse fare per conoscerlo in maniera approfondita!!!

Questa era stata la volta che il loro acuto mirino si era posato sulle riarse e brulle lande della Valle Ispida, attirati (come ronzanti api dal miele dorato) in frettolosi sciami famelici, dall'arcana staticità della rotonda struttura glaciale il cui contenuto poteva solo somigliare al frutto di un pagano prodigio, ad un demoniaco miracolo.

(continua...)

                    


 

 

 
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