Sonoviva

L'ITALIA S'E' DESTA sottotitolo Almeno speriamo

Si è subito smontata la grande paura che la ridiscesa del Biscione aveva provocato all'estero: non ci è voluto molto per capire che ci si trovava davanti ad un clown, ad un vecchio dal cervello scoppiato dalla coca e dalle laide sregolatezze quotidiane. Il super Monti si è incazzato per essere stato 'liquidato' con un discorsetto del  fido scudiero Angelino. Angelino mandato a dire che sfiduciava il Governo senza sfiduciarlo. Bella pretesa! mantenere alla corda un Governo facendo cadere tutti  i provvedimenti, ad uno ad uno. Ma Monti è partito con il contropiede annunciando, visti i toni, di andare via. I mercati, dopo una prima sbandata, hanno capito che il pazzarello non sa più quello che dice e che il rischio di un suo ritorno sulla scena è assai lontano da essere una concreta possibilità.  

Angelino, dopo aver dimostrata la sua essenza di codardo e di servo inutile, si è dovuto pure sentire i commenti di un pluripregiudicato, assai più importante di lui, il mafioso dell'Utri che, alla trasmissione 'La Zanzara' lo ha deriso e sbeffeggiato ed accusato di non aver difeso il PDL dall'accusa di essere un partito nato per volontà della mafia. Ecco parte  delle sue parole

"Come segretario Alfano è stato il nulla. Ma vi rendete conto? Finora è stato zitto su una cosa importantissima, non ha preso le difese del partito dopo l'uscita del libro di Ingroia che dice che Forza Italia, il partito che ho fondato con Berlusconi, è una diretta emanazione della mafia . E lui sta zitto. Non dice niente. Ma stiamo scherzando?", così replica ad Angelino Alfano che gli aveva dato del povero disgraziato, il senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri a 'La Zanzara' su Radio24.

ed ancora, in seguito alla risposta di Alfano:  «I guai del Pdl, purtroppo - insiste il senatore - vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c’entra niente con noi». Ma l’ultima parola vuole averla il segretario che su twitter scrive «Le parole di Dell’Utri fanno chiarezza. La distanza da lui mi onora e mi lusinga».  

Certo io, dal rapimento del cassiere di Berlusconi  in poi, un'idea me la sono fatta: non credo che il rapimento o l'estorsione siano le vere cause dell'accaduto; piuttosto riterrei possibile un faccia a faccia con i mandanti mafiosi di quel partito, attraverso due scagnozzi mandati avanti. La mafia ha investito un bel gruzzolo sul signor Berlusconi e non è che lui ora si ritira e se ne va tenendosi i soldi. E tanto meno può permettere che un Governo, sostenuto dai suoi, faccia passare alcune leggi che renderebbero incandidabili i meglio rappresentanti delle cosche, ad iniziare da quel dell'Utri a cui paghiamo uno stipendio da senatore e che infanga ogni giorno le nostre Istituzioni con la sua lercia presenza. Ma è lui il quis, il gancio che mantiene saldamente legati le mafie e Berlusconi. Lo tengono per le palle e non lo lasceranno senza avere quello che, secondo loro, gli spetta.

Poi il clown comincia a dare i numeri e dice cose insensate, come che Dell'Utri non sarà candidato. Se la sua igienista dentale poteva biasimarlo impunemente per il culo pendulo, figuriamoci quale sarà stata la reazione del pluripregiudicato nel sentire il vecchio rincoglionito farfugliare che lui, il boss della Camera, sarebbe stato estromesso! Senza la mafia il nostro bellimbusto non sarebbe mai diventato Presidente del Consiglio ( Madonna che parolone! ) né tantomeno le sue aziende sarebbero fiorite accumulando utili. Per cercare di salvare sé e le sue aziende, un anno fa, se n'è andato affidando ad un Governo di tecnici un giocattolo rotto fatto solo di cocci, l’ economia di un Paese una volta grande,  e chiedendogli di aggiustarlo. Ed aggiustarlo ...... -oddio, non so se ora si possa dire aggiustato :(............ - con lacrime e sangue dei poveracci che rischiavano di sprofondare negli abissi e che negli abissi in tanti già sono finiti. Far ripartire il meccanismo della finanza dando soldi alle Banche per salvare i soldi  investiti e per non perdere più di quanto non fosse già stato perso. 

Ora dobbiamo organizzare una risposta che, pietà, non trovi spazio negli interminabili talk show spesi a parlare del vecchio rincoglionito. Perché l’Europa lo ha capito e dichiarato: la cosa che più danneggia Berlusconi è il non parlarne. Ma noi siamo malati cronici ed usiamo sempre ricette che fanno aggravare il malato. NON PARLIAMONE, lasciamolo cuocere nel brodo, anz,i nella melma merdosa in cui si trova. Ognuno si impegni nella scelta dei candidati delle liste a cui ritiene di aderire; buttiamo via il bastone dell’antipolitica e del son tutti uguali, e cominciamo a riprenderci lo spazio della democrazia oltraggiata.