Sonoviva

CHE DIO SALVI QUESTA NAZIONE

Un manto di tristezza ci avvolge ormai inesorabilmente da lungo tempo: avvolge  il nostro sentire nel vivere quotidiano, avvolge la percezione del presente e del futuro; avvolge con un drappo nero le speranze dei giovani nel domani ma anche quelle di noi, divenuti adulti prima ed anziani poi senza poter mai vedere mutate in positivo le condizioni dei nostri ragazzi prima, uomini oggi. Uomini e donne privati, in molti casi, del giusto compenso ai loro sforzi; uomini e donne privati della dignità del lavoro, incerti sul tutto, senza più riferimenti certi.

Il grigio è divenuto il colore di questa Nazione e la nebbia ha ricoperto gli splendidi colori dei suoi tramonti e delle sue albe; dove ritroveremo la speranza e come potremo ancora giustificarci davanti al dito accusatorio che i più giovani levano verso di noi? sparire per non vedere più lo scempio che quotidianamente si consuma; cercare altrove - ma dove? - nuove frontiere da esplorare; chiedere di poter chiudere gli occhi per non continuare ad assistere impotenti alla folle corsa verso un baratro ormai tanto prossimo.

E forse questo ci rende ancora più cattivi e presi dal nostro egoistico impulso di sopravvivenza;  o rassegnati in preda ad un senso di verghiana memoria nel subire passivamente quello che ineluttabilmente ci accade. Ogni fondo raggiunto che pensiamo sia l'ultimo viene rimpiazzato da un altro fino ad allora impensabile. 

Chiedo perdono ad ognuno perché sicuramente neanche io sono innocente se tutto ciò è avvenuto ed ogni giorno avviene. Che Dio salvi questa Nazione.