Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Sdoppiarsi - strane dimore 4

Post n°797 pubblicato il 24 Gennaio 2015 da odio_via_col_vento
 

 

Pablo Picasso, Maïa with a doll


Uno al prezzo di due (talvolta anche di tre).
Questa è la storia del frazionamento dei grandi appartamenti di una volta.
Dove c'era un'unica dimora ed un'unica famiglia, non necessariamente grande, c'era posto per tutto ed ognuno aveva un suo spazio indipendente o almeno una porzione di esso.

Cucina e poi tinello, per il rito dello stare insieme, chi cucinando e chi guardando cucinare; ma anche un luogo a parte per mangiare o per stare con ospiti molto di famiglia, sorseggiare un caffè, lasciare andare le chiacchiere, staccare un momento dalla routine.

Poi c'era una stanza da lavoro, per il guardaroba, lo stirare, il cucire: un sacrario di piccoli rocchetti di fili colorati, bottoni preziosi e scintillanti, cerniere lampo misteriose come coccodrilli addormentati, gomitoli e gomitoli di lana, a volte matasse da dipanare e trasformare i gomitoli (un orrore di passatempo per le serate di inverno).

Il salotto buono, misterioso, quasi sempre chiuso: ampie tende alle finestre, lampadari di cristallo, poltrone su cui sedersi in punta, per non sgonfiare la soffice rotondità dei cuscini, soprammobili da guardare con attenzione (guardare e non toccare), statuine di biscuit con le cui misteriose presenze costruire storie. Spesso vi riposava, compatto, l'acre odore delle sigarette (allora fumavano davvero tutti), inestricabilmente legato al mondo degli adulti.
Una stanza da contemplare da lontano, dalla soglia, nei giorni di pulizia, in cui la polvere spostata e allontanata dai piani di vetro si diperdeva illuminandosi nel pulviscolo sospeso.

Le camere erano tante, riservate a membri accoppiati della famiglia: non solo i genitori, ma anche fratelli separati dalle sorelle, qualche nonno fisso o di passaggio. Ricordo che un'amica aveva anche una stanza per una domestica: una presenza silenziosa che spiavo curiosa, che mi rimandava a favole di piccole fiammiferaie e principesse rapite in schiavitù.

E i bagni, enormi, dove le voci rimbombavano, una eco dalle vasche in porcellana o in ferro smaltato, con quei piedi di grifone; e la lavanderia a parte.

Poi c'erano ripostigli e armadi a muro e dipense; e terrazze e balconi; e soffitte e cantine.

C'erano: oggi non ci sono più.
Resta lo scheletro vuoto, il guscio, di quei magici appartamenti dai corridoi chilometrici.
Oggi non riusciresti più a trovarne uno.
Sono stati tutti sventrati, smembrati, frazionati. Da uno se ne fanno due, o tre, o quattro. Scatole di montaggio, appartamenti matrioska.
Sulle scale resta un unico portoncino, ma dentro si aprono, a ventaglio, le diverse entrate. Ognuna si schiude su un mondo diverso, nuovo, una prospettiva inimmaginata, rumori insoliti e ravvicinati, non più l'eco e i silenzi delle grandi stanze.

I proprietrari di quelle piccole noci devono dividersi anche la cassetta per la posta nell'atrio di ingresso che per amore della simmetria non si tocca. Nomi nuovi, cartellini attaccati con il nastro adesivo, ignoti che prendono in tre il posto di uno. 
Sembrerebbe un fiorire, invece è un appassire.
In questi appartamentini non si può vivere: a mala pena ci si può dormire.
I palazzi somigliano sempre di più a colombai notturni, le luci si accendono un attimo, a notte, ma non fai in tempo a conoscere nessuno, tutti nascosti e avvolti nel guscio della loro casa-lumaca. 

 

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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 24/01/15 alle 06:06 via WEB
Resistono le reggie,i palazzi ducali,le grandi ville,le dimore patrizie,.....Ricordo le scena del Dottor Zivago in cui lui tornando nella grande casa della Tonia la trova frazionata e occupata dal popolo depresso e affamato al piano di sotto....Resistono le reggie ,i palazzi ducali ecc....
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/01/15 alle 09:45 via WEB
ho capito: diciamo che la forbice si allarga, allora. sparisce la borghesia. ci impoveriamo tutti
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 24/01/15 alle 07:36 via WEB
Ti dice niente il fatto che su sta terra ormai siamo troppi?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/01/15 alle 09:44 via WEB
ma non qui da noi, non è questo il problema. Credo che abbia più significato il fatto che per la crisis non si costruisce. la nostra città, poi, ha possibilità abitative molto ridotte. si deve lavorare sul già esistente e l'unico modo è investire su nuovi nuclei, per i quali è accettabile, almeno in un primo momento, avere poco spazio. Oggi, purtroppo, quasi nessuno pensa al proprio futuro in termini di grande famiglia in divenire. O non può: la crisi lavorativa lo impedisce
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 24/01/15 alle 08:38 via WEB
Anche di questo è fatto il fascino delle location della serie televisiva Montalbano, quegli spazi ampi ! D'altra parte mi sconvolge sempre pensare che quando andavo a scuola, no, non secoli fa, eravamo tre miliardi e mezzo sulla palla, ora siamo il doppio ! Ciao
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/01/15 alle 09:48 via WEB
sì, ma non credo che questa sia la giusta analisi per la nostra società. Il fatto che in Cina vivano 2 miliardi e spiccioli di persone, non si ripercuote certo qui da noi, in termini di casa.
Pensa piuttosto alle tasse comunali anche sulla prima casa; pensa ai giovani che non possono accendere un mutuo con una banca,non avendo un reddito costante e a tempo indeterminato; pensa al fatto che ormai la famiglia media ha un figlio unico. Credo che questi siano i fattori più determinanti
 
mpt2003
mpt2003 il 24/01/15 alle 13:21 via WEB
Attualmente le unità abitative sono ridotte all'osso. Stanze multifunzioni dove è impensabile avere l'intimità e la solitudine che solo una casa grande ti può dare. Specchio dei tempi?....forse sì
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/01/15 alle 13:25 via WEB
di necessità, virtù, come recita il proverbio.
 
francy_62
francy_62 il 24/01/15 alle 14:20 via WEB
Un tempo, i miei, si poterono comprare un appartamento in centro in una grande città. Lavorava solo mio babbo, impiegato, ma era ancora posssibile farlo. L'appartamento con due camere da letto, superava i 100mq. Ambienti ampi, balconi... Ora, chi se lo potrebbe permettere, con un solo stipendio? Figurati un appartamento delle dimensioni di cui parli tu. Eppure, negli anni 60, i miei non navigavano nell'oro.... Ora, dove stiamo navigando? Diciamo nella melma, va, per essere fini..... Buon fine settimana. Cra cra
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/01/15 alle 14:30 via WEB
io racconto della casa dei miei genitori ed anche loro vivevano di stipendio. Ma erano tempi in cui l'Italia del dopoguerra era tutta tesa allo sviluppo e fiorivano costruzioni a prezzi accessibili. Oggi, oltretutto, per quanto riguarda la mia città, il costruibile è già tutto costruito. Mia sorella che cercava una casa grande non riusciva a trovare niente: tutto già frazionato
 
arw3n63
arw3n63 il 24/01/15 alle 17:14 via WEB
Quella che hai descritto tu è una reggia! Diciamo l'estremo opposto degli appartamentini che esistono oggi :-) Comunque anche una volta non tutti avevano a disposizione grandissime case con tante stanze. Intanto le famiglie erano numerose, avevano minimo due o tre figli,in media anche cinque per non parlare di quelle contadine che il fascismo incentivava composte da otto figli più genitori, nonni e in qualche occasione zii. Oggi con la crisi delle famiglie, spesso sono solo coppie se non single e se si parla di famiglia si trova quasi sempre un unico figlio. In casa ci si riunisce solo alla sera, e il fine settimana spesso lo si passa dai genitori, a che servono grandi case, grandi appartamenti? A pagare più tasse principalmente e più superfici da pulire. E anche ai tempi miei che sono cresciuta nella villetta singola con una camera tutta per me, il salotto-sala ricordo bene era sempre chiuso, solo da farci la polvere una volta alla settimana, mobili, divani come se fossero in un museo, guai a sedervici. E poi col tempo ci siamo ridotti in taverna, per comodità, la cucina sopra rimasta inutilizzata anche quella, quindi della casa vera e propria cosa si usava? Solo il bagno sopra e le camere da letto. Avere tanto spazio a disposizione se si è solo in tre in famiglia non serve a granchè. Sono dell'idea che una casa dev'essere vissuta per intero quindi dev'essere adatta alla famiglia che vi abita. La mia ad esempio è piccola, troppo piccola per 4 persone, visto che i figli oramai cresciuti ancora non se ne escono e manco potrebbero volendo guardare, ma è un problema comune a tanti.:-)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/01/15 alle 11:12 via WEB
comunque il fatto di non costruire ex-novo (sia pure piccoli appartamenti) ma di frazionare esclusivamente dà proprio il senso della crisi (di tutti i generi) in Italia.
 
animedeserte
animedeserte il 24/01/15 alle 22:49 via WEB
Leggendoti mi hai fatto tornare indietro ...nel tempo..sai che è vero il bagno era enorme grande rimbombante me ne ero dimenticata..:-) Oggi oltre le" colombare"..ci sono le villette a schiera..tanti buchi e tantissime scale..ma i "vani" vanno dalla cantina.. alla mansarda..;-)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/01/15 alle 11:13 via WEB
vero? a volte sono queste memorie sepolte che ti restituiscono il senso del passato
 
atapo
atapo il 25/01/15 alle 19:00 via WEB
La descrizione di "quella" casa mi fa tornare ai miei primissimi anni di vita: la grande casa del nonno era così! Dai commenti scopro, se ho ben capito, che era la casa della tua infanzia: sei stata fortunata! Ora se penso che anche della casa che abito (ancora per poco) qui a Firenze dicevano che se ne potevano ricavare ALMENO due appartamenti...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/01/15 alle 19:31 via WEB
la mia, sostanzialmente; più qualche interpolazione da case in cui ho abitato brevemente o di parenti o amici che visitavo spesso. Erano luoghi magici. Ma devi metterci anche, per quelle non mie, come le poteva vedere una bambina. Magari non erano così grandi, ma eravamo solo piccoli noi.:)
 
artemisia_gent
artemisia_gent il 26/01/15 alle 11:42 via WEB
sicuramente, almeno inizialmente, nel mio palazzo doveva esserci solo un'unità a piano, facilmente frazionabile chiudendo appunto il corridoio, ma con 3 entrate distinte. Pensa invece che nel palazzo di mia suocera gli appartamenti con 5 vani hanno un vano con la porta di ingresso a sé perché una volta si affittava solo la stanza, senza bagno né cucina.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/01/15 alle 12:38 via WEB
ma per chi erano questi sub-affitti? come le "chambre de bonne" sui tetti di Parigi? camere che oggi vanno per la maggiore per studenti (ma opportunamente riadattate)?
 
magdalene57
magdalene57 il 03/02/15 alle 09:28 via WEB
Da bambina, e per lungo tempo, ho vissuto in un appartamento come quello descritto da te. Lo adoravo e quello si che era un bel vivere! Dopo sono andata sempre alla ricerca di luoghi in cui vivere non fosse stare dentro un guscio, rannicchiata per non dar fastidio ad altri. Una volta ho letto che in Giappone hanno costruito delle case con stanze in cui ci sta solo il letto, fatte apposta per i pendolari....
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/02/15 alle 20:26 via WEB
sai cosa mi fanno venire in mente questi ricordi? il bellissimo film di Scola, "La Famiglia", sai quello con Gassman, la Sandrelli e Fanny Ardent, che si svolge lungo 3 generazioni?
 
   
magdalene57
magdalene57 il 05/02/15 alle 14:27 via WEB
Anch'io lo associo sempre a quel film: magistrale!! Man mano che il tempo procedeva, era per me un dolore vedere tutti quei cambiamenti dentro e fuori la casa....:-)
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 03/02/15 alle 10:09 via WEB
Buongiorno! :) Finalmente riesco a passare... Settimana, quella scorsa, davvero impossibile... :(... Questo post mi ha fatto tornare indietro di almeno 40 anni. Già... Le case della gente 'benestante' erano proprio così... E hai descritto, con dovizia di particolari, oltre che gli ambienti di quelle case... la loro atmosfera! Purtroppo oggi tutto 'lavora contro' a chi vorrebbe poter vivere in case così. Non ci si può permettere più un simile 'lusso'. Principalmente perché non c'è la possibilità economica (neanche di affittarle case così)... ma neanche il 'tempo' per poterle accudire. Sono impegnative case grandi... ne so qualcosa... ma, per chi lavora fuori tutto il giorno... anche un peccato doverle tenere 'disabitate' per la maggior parte della settimana. Anche qui da me qualcuno ha diviso l'appartamento in due mini-appartamenti... Più facile affittare... Ma il fascino di una casa grande è davvero il 'sogno' di tanti... Anche se, con la crisi degli alloggi, tanti, proprio tanti darebbero chissà che pur di avere 'due camere e cucina'... Ecco... La 'casa' è il segno tangibile di come siano critici i tempi che viviamo... Un abbraccio... Rosa
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/02/15 alle 20:27 via WEB
una casa grande è più a mia misura, devo dire, ho bisogno di poter pensare alle possibilità di ospitare, accogliere, invitare. Almeno pensare (se non fare) .:))
 
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