Abbandonare Tara
abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui
« di bianco vestita | Il bambino, il cardellin... » |
Josep de Ribera , Vanitas
Si cambia. Inevitabilmente. Il cambiamento ci passa addosso, ci sovrasta, quasi sempre ci prende alla sprovvista. Era solo ieri e andavo a scuola; anzi, no, all'università. Sì, era ieri e non sentivo fatica, passavo ore a studiare e ricordavo tutto. E quanto si potrebbe continuare così?
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solo dobbiamo scegliere "armi" diverse, per lottare:)
il fatto è che oggi nessuno ha 30 anni: i giovani perché si sentono sempre diciottenni e i vecchi....perché non ce li hanno più!:)
comunque il senso del post era non tanto l'età, quanto accorgersi che l'età c'è a causa del fisico che non regge (ma non esteticamente parlando, che è il meno)
la prima volta che mi resi conto davvero della mia malattia, fu quando persi il treno, perché cominciavo ad aver bisogno di più tempo per fare tutto.....si accetta, ma spesso sbattendoci la testa
era solo ieri che andavo su e giù dalle scale di casa mia con tutti e due i gemelli in braccio, o correvo di qua e di la per portarli di qua o di la, o ero in ansia per la fine di una riunione che dovevo correre a casa, e riuscivo a fare tutto, casa lavoro giardino figli cucina... e negli intenti è ancora così per me. Si cambia; ora hai fatto la riflessione, non pensiamoci più :))))
92 anni. Dice..."però, comincio a sentire gli anni, sai?"...
..............!
ragazza...la tua angoscia è la mia. Scrolliamo le spalle e andiamo avanti. Per adesso va bene, come diceva quello che cadeva dal trentesimo piano...(a ogni piano)
;-)
età e diminuzione delle forze, sì, per quanto impossibile debba sembrarti adesso, ma quello è inevitabile.
la malattia, invece, è un accidente, non un dato naturale.
per fortuna