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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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"Io no!"

Post n°49 pubblicato il 17 Giugno 2009 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Con un titolo mirato per raccogliere un pubblico soprattutto giovanile – “Mia sorella è una foca monaca (pagg. 295, euro 17.50) – quelli della Fazi hanno da qualche mese mandato in libreria il primo romanzo del 36enne torinese Christian Frascella. La storia vede come protagonista un diciassettenne che vive con un padre operario cirrotico ed inoccupato – il Capo – e con una sorella, Francesca, la foca monaca, che è una cattolica praticante in cerca di fidanzato. La madre se l’è portata via un giovane benzinaio (che poi sembra essere la funzione sociale dei benzinai). L’inizio è un po’ sonnolento perché il romanzo prende quota a poco a poco delineando il carattere del giovane scapestrato che è costretto a lasciare la scuola per una rissa con un compagno di classe, per una ragazza. Da questo punto in poi la narrazione ti prende forse perché scimmiotta Il giovane Holden o personaggi di John Fante, ma poi se ne distacca completamente assumendo un carattere suo proprio: forte cinismo verso il mondo esterno, anche se corredato da grande e necessaria fiducia in se stesso, ma con una di fondo che poi sarà la vera cifra del libro. Il ragazzo attraversa tutta una serie di peripezie: lo scontro con Chiara la ragazza “gastronoma” del supermercato che ama, la lite con il belloccio di paese Tony Champion, l’entrata nella sua vita di Virginia, la manager da ipermercato, che s’innamora del Capo. Decide di rendersi indipendente cercando di entrare nella Trak essepia per diventare un metalmeccanico. Il mondo sputa molte volte contro di lui e dopo aver accettato in fabbrica un pactum sceleris immorale per avere un posto a tempo indeterminato accade che il padre con un fegato da alcolista debba subire un’operazione con poche possibilità di sopravvivenza. Qui emerge l’umanità positiva del protagonista che Frascella disegna con una lingua veloce ed ironica e con dialoghi che strappano molte risate di gusto. Da cultore della filmografia americana di ogni tempo che rappresenta la base per i suoi rapporti con il prossimo, il ragazzo che sognava di diventare l’ala destra del Torino, si trasforma in un personaggio di Virzì e sceglie di andare verso il padre morente (?) e di abbandonare i bassi giochi di cabotaggio. “Una scelta si paga sempre” ma forse rappresenta un buon punto di partenza per una nuova vita.

Vincenzo Aiello    

 
 
 
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