Creato da ventodamare il 08/02/2011

IL Vento corre

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« Due lupiMare e Vento »

A Taranto

Post n°138 pubblicato il 26 Luglio 2012 da ventodamare
 


I giudici hanno chiuso per disastro ambientale sei reparti dell'Ilva, il mostro siderurgico che si stende sulle colline a nord di Taranto, attaccato alla citta', una propaggine metifica e angosciante.
Subito migliaia di operai hanno occupato strade e ponti della citta' per protestare contro questa chiusura.
Io quegli operai che protestano, quei dirigenti ed i padroni del vapore che guadagnano sul sangue di questa citta' disperata, la famiglia Riva di Brescia, li porterei all'Ospedale Nord di Taranto, al settimo piano di quella fabbrica di dolore e disperazione che guarda il Mostro da lontano, che invece appare indifferente fra le sue alte ciminiere che spargono diossina e morte su questa terra selvaggia e bellissima.
Anni fa dovettero uccidere migliaia di pecore e capre che pascolavano li vicino. Tutto il latte ed i formaggi che si ricavava da loro, erano saturi di diossina.
Guardo quegli operai e penso a mia sorella, che nella camera bianca, isolata dai batteri esterni e dalla sua vita da un vetro, al settimo piano fra altre donne calve, bambini smunti e lacrime seccate sulle gote, ha vissuto gli ultimi giorni della sua giovane vita lo scorso agosto.
Vorrei fargli guardare quegli occhi, con nel fondo il luccichio dell'animale spaventato che sa di essere in trappola e cerca disperatamente una via di fuga che non c'e'. Vorrei fargli vedere come funziona qui, dentro il reparto c'è gente allegra, di quell'allegria forzata, di plastica, malsana. I bambini hanno i giochi più belli del mondo, i più grandi computer e cellulari sempre accesi, a cercare contatti col mondo. Ma nei corridoi, sulle scale, nel giardino di terra rossa piena delle piante meravigliose della macchia mediterranea del Salento, scorrono lacrime silenziose da volti curvi verso il suolo. Che la speranza e' in una provetta e troppe volte e' solo l'ennesima amara illusione. Il Mostro ha cresciuto questa città, dando ai suoi figli lavoro e morte in maniera crudele e sincopata. Ed ancora oggi che tutti sanno da anni che e' il Mostro, chi si arricchisce con il Mostro nega la sua natura. Ed anche i figli di questa città si chiedono se e' meglio il lavoro con la diossina oppure la fame in questa natura meravigliosa.
Pazzi, sono dei pazzi.
E' una domanda che non bisognerebbe nemmeno fare.
Chi difende il posto di lavoro che fa di questa città una delle città con un'incidenza di tumori più alte al mondo, e' solo un pazzo, egoista e cieco.
Andate a guardare negli occhi un bambino di otto anni come Tommasino che ha capito che non diventerà mai un calciatore, che non diventerà nulla.
Solo un numero nella statistica dei morti di tumore offerti in sacrificio al Mostro di Taranto, in cambio di uno stipendio che gocciola sangue.



Eppure..


.

Commenti al Post:
Katartica_3000
Katartica_3000 il 26/07/12 alle 22:02 via WEB
Lavorare per comprarsi una morte sicura....succede anche questo in questo nostro martoriato Paese!! E quel che è più terribile è considerarla ancora oggi..un'alternativa alla fame!! Ti sono vicina Enzo..e ti abbraccio, triste...
 
 
ventodamare
ventodamare il 26/07/12 alle 22:16 via WEB
Si.. sono dei pazzi.. o disperati. Un abbraccio..
 
ComeLa_Paprika
ComeLa_Paprika il 27/07/12 alle 13:37 via WEB
conosco bene la situazione che descrivi e racconti perchè spesso ne parlo con il padre di un mio amico che è di Pulsano, purtroppo funziona così! ciao
 
 
ventodamare
ventodamare il 29/07/12 alle 18:10 via WEB
Spero che si possa dire che funzionava così..
 
eugenia1820
eugenia1820 il 28/07/12 alle 16:59 via WEB
E' un bel dilemma: dare la precedenza alla salute o al lavoro? Da Seveso sono passati 36 anni e si sono verificati altri casi di " fabbriche della morte", come tu ben saprai. Ma nulla è cambiato. Credo che la salute dei cittadini e dei lavoratori debba avere sempre la priorità anche sui posti di lavoro. La magistratura (improvvisamente tanto solerte) dovrebbe agire in collaborazione con gli altri poteri dello Stato ( ma dov'è lo Stato?), il tutto senza alcuna demagogia. Bel pezzo, complimenti! :-))
 
 
ventodamare
ventodamare il 29/07/12 alle 18:19 via WEB
Per me non c'e' dilemma, la salute e' la prima cosa sicuramente. Grazie, :-)
 
springfreesia
springfreesia il 29/07/12 alle 12:06 via WEB
La teoria finisce di essere tale quando ci si scontra con una pratica terribile a noi vicinissima. Sulla vicenda di Taranto e dell'ILVA ho per certi versi idee chiarissime: una struttura industriale eretta con la piena consapevolezza ( ne sono ahimè convintissima ! ) che, nel corso degli anni, non avrebbe soltanto portato in città benessere e ricchezza alla popolazione. Le tante storie di gente che avresti potuto incontrare per strada e che non incontrerai più. Per destino? No,e nemmeno per tragica fatalità. Un abbraccio, vento
 
 
ventodamare
ventodamare il 29/07/12 alle 18:21 via WEB
Si, quei terreni attaccati alla citta' furono scelti al posto di altri a 15 km da essa, perche' appartenevano a chi si voleva favorire.. quello fu il peccato originale.. non era difficile da prevedere, come dici tu.. un abbraccio.
 
morganna1
morganna1 il 31/07/12 alle 00:33 via WEB
l'ilva,come l'eternit,come l'uranio impoverito ed altri ancora sono realta'sotto gli occhi di tutti,non sono problemi di conservazione di posti di lavoro.ma gente che mangia la vita agli altri.e la propria. e non si giustifica con la fame.se non ci sono alternative si trovano.quello che trovo intollerabile e' che sono consapevoli tutti del disastro non solo ambientale ma umano.e non parlo solo di ilva.umano.umani.vale cosi'poco la vita umana???a questo punto ci si e degradati? mi chiedo se uno solo di loro quando torna a casa la sera ed accarezza il figlio,a cosa pensa?
 
 
ventodamare
ventodamare il 31/07/12 alle 00:37 via WEB
Quello che non capiscono è che tengono in ostaggio una citta' intera per la loro cecità nel difendere uno stipendio avvelenato..
 
morganna1
morganna1 il 31/07/12 alle 00:56 via WEB
cecita'no vento e' altro. chiunque veda sappia ed abbassa la testa di fronte a certe cose e'alla stessa stregua di chi le compie. che ognuno si prenda le responsabilita di cio che fa'.e una questione di coscienza.non di soldi.non di altre giustificazioni.
 
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