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Chandeliers - Dirty Moves (2009)

Post n°27 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da syd_curtis
 



In attesa di dare un senso a questo blog di recensioni stantie e interviste rubate, mi transita vicino l'album Dirty moves degli Chandeliers da Chicago (un quartetto). E' un curioso pot-pourri di electro storta, ritmi tribali costipati, lo-fi esibito, free-jazz accennato e molte altre cose che mi sfuggono (In the Octagon sembra citare in salsa chinoise i Talking Heads di Remain in Light, tanto per dire). E' in gran parte strumentale, non ne sentirete parlare nelle classifiche di fine anno 2010, considerato che l'album è uscito a metà del 2009 (quindi sta a pieno titolo su questi schermi, che del ritardo fanno un metodo di indagine).

Sarà che fa un freddo terribile, un tanto di gradi sottozero che non riesco a immaginare: ascolto questo album in treno dietro un vetro caliginoso in uno scomparto privo di riscaldamento e con la campagna, fuori dai capannoni, ricoperta di neve vecchia e ghiaccio polverizzato. Non so come, mi assopisco e ve lo consiglio: l'assopimento progressivo come modalità d'ascolto.

L'album lo si trova in streaming qui e l'ascolto migliore è la cuffia in solitaria nella notte del treno. Mentre scrivo il post nel chiuso della mia stanzetta, mi viene in mente Un affare in bianco di Nicholas Blake, un racconto mistery piuttosto tradizionale (Ellery Queen, Miss Marple, Philo Vance, questo il genere) ambientato su un treno in mezzo alla neve. Leggetelo con sottofondo Chandeliers, questo il consiglio del sottoscritto, uh?

 



Ondarock cataloga weird disco rock (maddai! :-D), i pezzi sono ben trentatrè ma durano un soffio, non più di un minuto e mezzo cadauno (48 minuti per la precisione) e hanno l'effetto di far schizzare in alto gli Chandeliers nella mia classifica degli ascolti su Last.fm (beccatevela, mentre nel frattempo predispongo la top ten 2010, prossimo post). Non è un disco da top, dicevo, ma contiene un po' di tutto; raccoglie _ ho letto altrove _ frammenti di nastri dimenticati, abbozzi, spunti, "consists of 33 “impovs and jams” recorded over a period of four years on a four-track, re-cut in 48 minutes of continuous music". Sul loro myspace si parla di psichedelica electro funk visual, olè. Un grazioso collage di musica da stordimento e piedi freddi.

Nel 2011 uscirà un nuovo album (nel 2010 uscì un EP che candidamente persi), come si evince dal sito, sito meritevole di una visita coloratissima (la fotina qui sopra l'ho rubata lì). Oh, insomma, ci tenevo a parlarvene: teneteli d'occhio.

 
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